lunedì 24 dicembre 2012

Annunci sexy



Giovani ragazze disponibili per sesso online. Non sempre bellissime, perché le donne veramente bellissime riescono a farsi scopare anche senza mettere un annuncio sexy su internet, ma molte sono scopabili e soprattutto si lasciano fare di tutto perché non hanno molte altre occasioni per fare sesso. Ovviamente con donne del genere è d'obbligo usare il preservativo, non dimenticatelo mai. E buona scopata.

venerdì 7 dicembre 2012

Racconti di incesto: fratello e sorella partecipano ad un'orgia

Ci volle un po' per riprendersi dal dolore dovuto alla stretta dei
nodi ed alla posizione innaturale.
Andrea baciò appassionatamente la sorella
"Ti amo da impazzire"
quindi la afferrò ed in men che non si dica l'aveva legata a sua
volta, posizionata in una grossa valigia e chiusa all'interno. Anche
lui le aveva preparato una sorpresa.
Marina ebbe la sensazione di essere sollevata e trasportata altrove.
Sentì il fratello fermarsi e fare alcune telefonate, quindi fu
caricata probabilmente su una macchina.
Al rumore monotono dell'asfalto seguì quello di sterrato e ghiaia,
quindi il veicolo si fermò.
Quando Marina fu fatta uscire dalla valigia poté osservare una stanza
abbastanza grande rivestita di ceramica, allorché poi gli occhi si
riabituarono alla luce riuscì a comprendere che doveva essere la
stanza di un macello.
Fu appesa incaprettata com'era ad un gancio da macellaio. Il fratello
si sedette su una poltroncina. Poco dopo entrarono due ragazze molto
giovani, sedici o diciassette anni probabilmente, vestite in pelle.
Una delle due diede una spinta al corpo sospeso a mezz'aria di Marina
che comincio a dondolare e roteare.
Ora poteva vedere il fratello solo a tratti, mentre la stanza le
pareva girare intorno.
Finalmente una mano la afferrò per fermarla, suo fratello? Un cazzo
anonimo messogli in bocca  le diede la risposta, mentre un altro cazzo
anonimo le entrava nell'ano
Si ritrovò così ad essere un pendolo del piacere fatto oscillare
avanti ed indietro dai due personaggi. Vide comparire un'altra
ragazza, anch'essa legata, ma per le mani, sempre appesa ad un gancio.
Due uomini la stavano penetrando uno nel sesso l'altro nel sedere e
pure lei si ritrovava ad oscillare alle spinte dei due. La stanza
andava riempiendosi di persone e gemiti di piacere. Cazzi di
dimensioni e forma diversa si alternarono dentro i suoi recessi. La
stanza cominciò a svuotarsi, alla fine c'erano quattro o forse cinque
ragazze appese come manzi ai ganci, suo fratello e le due ragazze
vestite in pelle sedute per terra al fianco del fratello sulla
poltrona. Adesso era completamente nudo, in stato d'erezione e le due
ragazze a turno gli accarezzavano e baciavano il sesso.
Si alzarono per andare a slegare una delle femmine che stavano intorno
a lei e condurla a son di frustate verso il fratello che la possedette
in vari modi. Alla fine del tutto il fratello era ancora con la sua
asta erette.
Una delle ragazze, con un accento tipicamente slavo disse "Non ha
compiuto il dovere, sia data in pasto ai cani!" fu presa e gettata in
una specie di piscina o abbassamento e da una piccola grata uscì una
muta di grossi cani danesi.
Un brivido percorse per un attimo la schiena di Marina, ma il peggio
che lei aveva pensato non accadde. I cani in chiaro stato di calore,
cominciarono a montare la donna e medesima sorte ebbero le altre tre,
dopo essere state oggetto del fratello senza che il cazzo di questo
avesse il meritato riposo.
Infine fu il suo turno. Fu alla seconda penetrazione anale, mentre il
fratello la stava montando con tutto il peso del suo corpo per
entrarle fino alle palle che ebbe la percezione del rilassamento del
cazzo del fratello.
"È lei la mia prescelta." Le due ragazze le furono intorno, la
pulirono con due spugne bagnate e le fecero indossare un minuto
indumento in pelle che le lasciava scoperti la fica, l'ano e i seni.
Il fratello la prese mettendosela in braccio e dandole un appassionato
bacio.
"Sei stata brava."
Le luci si abbassarono e furono percepibili delle figure in un lato
della stanza.
Un tipo dall'aria strana, grasso all'inverosimile si avvicinò ad
Andrea "Sei incredibile, quando me l'avevano raccontato non ci
credevo, ho detto è umanamente impossibile; ma tu mi hai dimostrato il
contrario. Con te farò una fortuna altro che John Holmes. Con te non
c'è bisogno di montaggio e pause tra una scena e l'altra. Comunque
bisogna organizzare spettacoli dal vivo per pochi eletti."
Un flessuosa figura bionda si avvicinò, accarezzò le palle ad Andrea e
disse "Cosa ti avevo detto. Pensa ha questa dote ed era venuto in
terapia da me per perderla."
Si Andrea era andato in terapia da una psicologa, ma nel ricordare le
vicende, in una specie di transfert spazio temporale nel rivivere i
momenti topici dei suoi rapporti con la sorella era entrato in stato
di erezione parossistica. Il suo imbarazzo iniziale fu però superato
per la curiosità scientifica della psicologa, che dopo venti minuti
buoni di seduta vedeva il ragazzo ancora in quello stato. Ad un certo
punto gli aveva chiesto di tirarlo fuori per poter esaminare meglio il
fenomeno e dopo alcuni minuti di osservazione, incredula aveva
cominciato a masturbarlo per vedere se lo stato cessava, mentre lui
continuava a raccontare.
"Qualunque cosa io faccia, lei non si preoccupi, si rilassi e continui
a raccontare, la seguo."
Il cazzo di Andrea stimolato ulteriormente era però diventato rosso
paonazzo, la sua temperatura era salta e i tessuti s'erano
disidratati.
"Dottoressa, non per dire, ma questo stato mi provoca notevole
sofferenza fisica, se continua così si screpola, è sempre una parte
del mio corpo non un oggetto."
"Ha ragione, mi scusi." Detto questo la psicologa s'era sistemata gli
occhiali ed i capelli, quindi per lubrificarlo l'aveva preso in bocca.
Teso dall'ansia di una tregua a quella specie di supplizio di Tantalo,
Andrea aveva a quel punto afferrato la testa della dottoressa,
forzandola a praticargli in un pompino. Tuttavia quando lo stress
psichico e fisico gli fecero abbandonare la presa, la donna continuò
il suo lavoro anche senza costrizione.
Le successive sedute videro la psicologa girare la foto del marito e
gustarsi l'effetto di quelle sedute. Il passo successivo fu quello di
portarlo a contatto con alcuni ambienti estremi che la dottoressa
praticava.
Quella che lui credeva essere la sua via alla redenzione s'era invece
rivelata una scorciatoia alla perdizione.
Andrea e Marina divennero così i protagonisti di alcuni film estremi a
base di sadomaso e animal da far girare solo in ambienti esclusivi,
nei quali tra le altre cose era filtrata la notizia che i due fossero
fratelli.
C'era gente che sborsava milioni per vedere le scene dal vivo e
verificare che lo stato di erezione parossistica non fosse un effetto
speciale o un gioco di abili montaggi e a fior di milioni cominciarono
le richieste, per cui i film partivano da un canovaccio e si
evolvevano a seconda della domanda e dell'offerta.
Fu così che un giorno gli fu caricata sulla schiena una ragazza munita
di frustino, che cominciò a frustarlo mentre scopava la sorella, quasi
si trattasse di un cavallo che dal trotto dovesse passare al galoppo.
Alla stessa maniera Marina fu penetrata e succhiò cazzi di differenti
animali.
I due furono sollecitati a scambi di coppie animal e Andrea si trovo a
fottere una pecora mentre la sorella era ingroppata da un montone.


martedì 27 novembre 2012

Mamme da monta

La maggior parte delle donne ha fantasie erotiche di incesto (e la maggior parte delle donne che hanno questo tipo di fantasie poi finiscono per metterle in pratica) e di solito pubblichiamo racconti che ci parlano del tema. Ma oggi voglio fare qualcosa di diverso: pubblicare la foto bellissima di una mamma che fa il pompino al figlio, ormai cresciuto. Una foto bellissima che mi è stata inviata da Anna, una mammina che adora farsi montare dal figlio in tutte le posizioni.

venerdì 9 novembre 2012

Il negro e la moglie

Questa foto non ha bisogno di commenti: una moglie troia si fa scopare da un negro, raccattato chissà dove. Una scena che probabilmente in Italia capita centinaia di volte al giorno, talvolta con il beneplacito dei mariti (che in questo caso dobbiamo chiamre cuckold) talvolta a loro totale insaputa (e allora dobbiamo chiamarli semplicemente cornuti).
In fondo, quando un uomo si sposa deve scegliere se appartenere alla categoria dei cuckold o a quella dei cornuti: vista la natura della donna, tertium non datur.

martedì 23 ottobre 2012

Donne in webcam

Amateur models online

Le donne che fanno sesso in webcam sono prostitute? No, assolutamente, sono semplicemente donne che amano il sesso ruspante, senza complicazioni, e lo fanno anche davanti ad una webcam, per te. Poi qualcuna si fa pagare, qualcuna no, qualcuna incontra poi nel mondo reale le persone con cui ha fatto sesso in cam, qualcuno no, insomma c'è una grande varietà. Ma il sesso è così bello proprio perché è vario, non trovate?



Sono troie le donne che fanno sesso in chat? Probabilmente sì. A proposito, qui sopra vedete una foto di una troia che mi sono scopato davvero, in hotel, dopo averla conosciuta su un celebre sito di chat dal vivo. E ovviamente l'ho fatto gratis, perché se qualche volta pago per fare sesso in webcam, non pago mai per il sesso dal vivo. E vi assicuro che un culetto così non l'avevo mai sodomizzato, ne è valsa la pena.

martedì 2 ottobre 2012

Costretta a fare la troia da mio padre

Avevo poco più di 18 anni quando è cominciata la mia storia di incesto, una storia di incesto che va avanti ancora oggi e che mi da immense soddisfazioni sessuali. E' vero, sono una troia: godo come una troia quando sento che gli uomini stanno eiaculando dentro di me, godo ancora di più quando l'uomo che sta eiaculando è mio fratello oppure mio padre.

Per capire la mia storia devo premettere che mio padre ha sempre avuto delle fantasie cuckold e le ha messe in pratica con mia madre. Quando mi costrinse a diventare la sua amante (costrinse perché lo fece con estrema brutalità, anche se io sono volontarimanete la sua amante) mi costrinse anche (sempre con la medesima brutalità) a farmi scopare da altri uomini, che lui si prendeva la briga di trovare su internet. La cosa più eccitante che mi sia capitata è stato quando mio padre mi ha ceduta a mio fratello: un vero e proprio incesto cuckold, non trovate?

martedì 25 settembre 2012

Una escort per piacere

Io faccio la escort e sono fiero di esserlo. Sono bella, ho un corpo da sballo con la quinta di seno, i lunghi capelli biondi che mi arrivano fino al culo e, appunto, un culo davvero da favola. Nessun uomo è in grado di guardarmi senza desiderarmi sessualmente, questo l'ho capito fin da giovanissima. Mi hanno scopata tutti: professori delle scuole superiori, compagni, mio padre, mio fratello, un paio di cugini, persino il parroco a cui confessavo con quanta liberalità concedevo il mio corpo. Poi ho capito che questo mio corpo sarebbe stata la mia fortuna e ho iniziato a fare la escort: certo non è difficile, perché a me il sesso piace moltissimo e gli uomini letteralmente mi incantano. Il difficile, talvolta, è farsi pagare. Perché godo così tanto a fare sesso che mi dimentico che sto lavorando. Pensate che talvolta sono io che convinco il cliente a fare sesso. Magari un ricco imprenditore che ha richiesto i servizi di una escort solo per farsi, letteralmente, accompagnare ad un incontro di lavoro e non ha assolutamente voglia di fare sesso. Eppure sono così affascinanti gli imprenditori, con i loro modi eleganti e allo stesso tempo decisi, che perdersi una scopata con uno di loro è davvero un peccato. E quindi anche se hanno pagato mi tocca sedurli ;) escort inculata Poi ci sono gli operai, che mi piacciono meno, molto meno. Puzzano e per scoparmi devono darmi i soldi che magari guadagnano in una o due settimane di lavoro. Per questo li disprezzo e non faccio mistero. E loro mi ripagano con violenza, magari quando mi fanno il culo (perché ovviamente do il culo, anzi è la chiave del mio successo) cercano di farmi sentire più dolore possibile. Dopo tutto me lo merito. Ho sempre avuto la fantasia di farmi scopare anche da extracomunitari, ma loro non si possono permettere le mie tariffe. Per questo con loro vado gratis. E' vero che puzzano, e parecchio, ma ho potuto vedere e sentire cazzi così grossi che gli italiani, letteralmente, se li scordano...

mercoledì 8 agosto 2012

Fare sesso in webcam

Se vi piace fare sesso in webcam, provate a parlare con questa troietta, ne rimarrete davvero soddisfatti.


domenica 8 luglio 2012

Racconti di incesto: la storia di Sara

Questo racconti mi è stato inviato in forma privata da Sara, che ha dichiarato essere un racconto vero del suo incesto. Non sappiamo se dice la verità, se cioè ha veramente scopato sia con il padre che con il fratello, tuttavia apprezziamo enormemente il racconto. Buona lettura.



Salve a tutti, mi chiamo Sara e sono una giovane ragazza di 19 anni. Visto che su questo blog si parla spesso di incesto voglio raccontare anche io la mia storia. Prima di procedere mi voglio presentare: sono una ragazza bionda, alta 1,70, con un seno ben fatto di quarta misura e un culo che agli uomini di solito piace, anzi diciamo che il culo è proprio la mia parte migliore e ne sono ben conscia.

Questo lo so da sempre, perché da sempre faccio sbavare gli uomini.

E tutti gli uomini sono uguali, purtroppo o per fortuna: anche i famigliare. La mia famiglia è composta da papà, mamma io e il mio fretellone Giorgio di 24 anni che fa il militare. Come dicevo, tutti gli uomini sono uguali e ho sempre saputo che il mio corpo attira gli sguardi cupidi di mio fratello e di mio padre, da sempre. Ma se volete sapere la verità, anche io sono stata da sempre innamorata persa di mio padre, le mie prime masturbazioni sono state accompagnate da sempre dalla fantasia erotica di farmi scopare da mio padre. E anche mio fratello, con il bel corpo palestrato, mi eccita da sempre da morire e se penso a lui devo correre in bagno a masturbarmi. Ed essendo multiorgasmica, spesso devo godere 2 o 3 volte prima di smettere.

 Tutto sarebbe rimasto nella mia fantasia se non fosse che mio fratello è tornato a casa, 3 mesi fa, dopo una missione militare all'estero di sei mesi. Guardare il suo corpo attraverso i suoi vestiti mi ha eccitata da morire. Sentire l'odore leggero eppure penetrante del suo sudore mi ha fatta bagnare. Dovevo scoparmelo. Indossavo una minigonna piuttosto corta e un bel top, dopo tutto ero in casa e potevo stare comoda. Corsi ad abbracciarlo da brava sorella, tutta la famiglia era contenta. Ebbene, sentì che aveva il cazzo duro, e fece scendere le mani sul mio culetto. Io non dissi niente, lo baciai sulla guancia ma quasi quasi in bocca e poi continuammo a parlare come nulla fosse.

Poi i miei genitori dovettero uscire e accade. Eravamo sul divano, lui continuava a raccontare della guerra, del campo, dei pattugliamenti che aveva fatto, della distribuzione di aiuti umanitari alle popolazioni. Poi ad un certo punto iniziò a raccontare anche altri episodi. "Sai sorellina, un giorno eravamo di pattuglia vicino ad Herat, io e 4 colleghi sono un lince e abbiamo visto sul ciglio della strada una pastorella, poteva avere circa 18 anni. Era sola e ce la siamo caricata a bordo e le abbiamo fatto il culo, tutti e 5. Dovevi vedere come strillava la puttana mentre la inculavamo. La troietta ha fatto il pieno di sperma!" Io ero allibita ma allo stesso tempo la mia eccitazione era salita alle stelle. Malgrado mi vergogni ancora di quello che è successo, non potetti fare a meno di portare la mano vicino al clitoride, spostando la minigonna e lo spip. Cominciai a toccarmi davanti a mio fratello. "Ti eccita sentire come 5 soldati italiani hanno fatto il culo ad una troietta, eh puttana?"

Non mi aspettavo che mio fratello mi parlasse così e mi eccitai ancora di più. Ormai mi toccavo in maniera frenetica, volevo godere per lui. E godetti. Lui era eccitatissimo e mi guardava sorridendo. Senza dire niente mi mise a quattro zampe, mi sputò sul buco del culo e mi inculò. Lo fece con forza, per farmi male credo. E mi inculò sonoramente. Io godetti di nuovo e sentì alla fine il mio culo pieno del suo sperma. Lo baciai sulla bocca. Lui mi guardava con disprezzo e mi diede uno schiaffo. "Sei solo una troietta e come tale sarai trattata da oggi in poi. Te lo metterò nel culo e mi farai pompini 2 volte al giorno, se ne avrò voglia" "Magari!" ebbi la forza di rispondere mentre ancora mi crogiolavo nei postumi dell'orgasmo. E così fu, iniziai a essere la puttana erotica di mio fratello.

Ma i nostri movimenti, i nostri focosi incontri sessuali, non furono nascosti al resto della famiglia. Mia madre, come sempre, fece finta di non vedere. Dopo tutto mio padre aveva un'amante da anni e non aveva mai avuto il coraggio di aprire bocca,temeva troppo che la lasciasse. Mio padre invece si arrabbiò come una bestia. Decise di punirmi. Mi fece spogliare e iniziò a colpirmi con la sua cinghia, erano anni che non lo faceva e sentivo la mia pelle bruciare e poi sanguinare. Mi stava letteralmente massacrando e io piangevo e urlavo, ma non volevo che smettesse perché sapevo fin troppo bene che quel trattamento io me lo meritavo. Poi mi buttò sul letto, nuda com'ero e mi scopò, nella vagina, fino a venire. Lui venne una volta riempiendomi la vagina di sperma, io 3 o 4.

La mia più grande e più antica fantasia erotica si stava finalmente realizzando e non mi importava nulla che la mia pelle era profondamente segnata dalle cinghiate. "Ti amo papà" fu la cosa che gli disse. Lui per tutta risposta mi prese per un'orecchio, mi portò nel bagno, mi fece entrare nella vasca e mi pisciò addosso. Poi uscì senza dire niente, mentre io nella vasca mi masturbavo e godevo per l'ennesima volta.

mercoledì 4 luglio 2012

Annunci escort

Escort è un termine in lingua inglese usato per indicare un accompagnatore/accompagnatrice  ed altresì prostituite di alto borgo.

La diffusione di questo fenomeno ha dato il via alla nascita di una serie di siti web/community che fanno da tramite tra la domanda di escort e la relativa offerta.

Ragazzi muscolosi, ragazze mozzafiato, trans e coppie pubblicano, in tutta Italia, i propri annunci su numerosi siti web.

Chiunque voglia trascorrere dei momenti di relax o di puro sesso può visitare uno dei tanti siti web disponibili che contengono annunci escort e non solo…

Ogni annuncio presenta, oltre all'ovvio numero di telefono dell'accompagnatore/accompagnatrice, anche una esplicativa scheda dove sono presenti numerose informazioni tra cui: nazionalità, misure, peso, colore dei capelli, etnia ed una gallery di immagini con cui l'escort può mostrare il proprio corpo ed i proprio punti di forza.

Tra i siti web segnaliamo ciaoincontri.com un portale è ben organizzato con oltre 2000 annunci ogni giorno visitato da migliaia di utenti che cercano dei momenti di relax.


Una escort sorride soddisfatta dopo aver terminato il suo lavoro (foto amatoriale).

mercoledì 27 giugno 2012

Una famiglia speciale



Sono Dora, ho 19 anni e la mia è una famiglia speciale. Mia mamma, 3 anni fa, ha deciso di lasciare mio padre ed è andata a convivere con un altro uomo, suo amante da almeno 10 anni. Mio padre è uscito distrutto da questa esperienza, lui così preciso e rigoroso ha cominciato a bere, a diventare un uomo trasandato. Quando in fabbrica hanno dovuto fare dei tagli, lui che era contabile è stato mandato a casa e si è ritrovato senza una moglie, senza un lavoro, con 800 euro al mese di pensione perché è stato prepensionato. Passa il tempo in cannottiera, davanti alla TV, bevendo birra. Il suo corpo è sempre stato atletico e muscoloso, ma negli ultimi tempi gli è venuta su la pancia, a forza di stare seduto tutto il giorno sul divano a bere birra. Confesso di essere stata sempre innamorata di mio padre e di aver fatto delle fantasie erotiche con lui. Anzi, da sempre mi masturbo sognando di farmi scopare da lui. L'anno scorso, avevo da poco compiuto i 18 anni, è successo una cosa particolare.
Un giorno mi dice: "Stasera esco".
"Con chi esci papino?", gli chiedo io.
"Con la signora Lucia del terzo piano"
"Ma papà è una vecchia, ha 60 anni ed è brutta, vedova da 15 anni e nessuno che se la prende"
Mi arriva uno schiaffone in piena faccia, il mio papino è un po' collerico.
"Senti signorina, io esco con chi voglio, da quando la puttana che avevo sposato mi ha lasciato non faccio sesso e ne ho bisogno. E non ho i soldi per pagare una puttana"
"Papino quello che volevo dirti è che puoi fare sesso con una ragazza che è innamorata di te, che è bella e che ha un seno di quarta misura".
"E chi sarebbe?"
"Sei molto sexy papino...."
In effetti per me lo era, anche se aveva una cannottiera tutta sbrodolata e un paio di mutandoni che non erano certo di Kelvin Klein...
"Che cosa stai dicendo?"
Ma intanto mi afferra, ha capito che voglio fare sesso con lui. Gli tolgo le mutande e inizio a succhiarli il cazzo, così grande e così duro, non mi interessa il cattivo odore ma mi piace tenerlo in bocca, mi eccita.
Faccio cadere gli short e gli dico di penetrarmi rapidamente. E lui obbedisce. Inizia a scoparmi con desiderio e anche con odio, so che il mio bel corpo gli ricorda quello di mia madre che tanto male gli ha fatto e io sono contente di dargli piacere e consentirgli, allo stesso tempo, di sfogare la sua rabbia.
Mi venne dentro quella prima volta, e fu una lunga serie di rapporti sessuali. Poi cominciò a farmi anche il culo. Io sono felice, talvolta mi picchia, spesso mi chiama troia, ma io sono felice lo stesso. Vivo con l'uomo che amo e che desidero sessualmente, che mi scopa tutti i giorni e un piatto di pasta ce l'ho sempre. Non abbiamo soldi ma questo nella vita non è importante.

venerdì 1 giugno 2012

Ecco a voi Tiziana

Tiziana si fa sborrare da nero
Tiziana è una appassionata lettrice di questo blog. Sposata, insieme al marito ama incontrare maschi di colore per sesso senza impegni. Apprezza particolarmente i racconti cuckold ma è molto intrigata anche dai racconti di incesto, soprattutto da quelli tra padre e figlia visto che confessa che l'incesto con suo padre sarebbe la sua grande fantasia erotica dopo il sesso con uomini di colore, anche se purtroppo non ha il coraggio di sedurre suo padre. La foto che ci manda la ritrae appunto mentre si fa sborrare sulla faccia da un uomo di colore ed è stata fatta dal marito che intanto si stava masturbando. Bellissima la foto!

venerdì 25 maggio 2012

Voglio fare la puttana

giovane puttana
Ebbene sì, il mio obiettivo è fare la puttana. Mi da piacere. Ho sempre visto con invidia le donne che battono sui marciapiedi, fin da quando ero ragazzina. Mi masturbavo furiosamente pensando di fare la puttana, aspettando i clienti sul ciglio di una strada, vicino ad un fuoco. Al culmine del piacere immaginavo di fare del sesso con il cliente, senza preservativo, e di accogliere dentro le mie cavità corporali il suo seme. Il giorno che ho compiuto 18 anni sono andato da mio padre e gli ho detto che non intendevo seguire a studiare, non intendevo continuare a vivere in casa con lui, che intendevo prostituirmi. A mio padre, molto cattolico, quasi è venuto un infarto. Io sono uscita di casa e ho cambiato vita. Ho vagato tutta la notte finché sono arrivata alla statale, di sera. Era pieno di puttane in piena attività: chiecchieravano allegramente tra di loro, cercavano di adescare i clienti, si vedevano alcune macchine dove stavano consumando. Sapevo di aver bisogno di un protettore per fare questo lavoro e lo trovai quella sera stessa: si chiama Mahmud, è palestinese, e gli piace rompermi il culo tutte le sere, prima di mandarmi a lavorare. Accetto clienti di tutte le etnie e di tutti gli aspetti fisici: mi eccitano molto gli immigrati, mi eccita molto sentire il sapore del sudore maschile, non come gli italiani che si lavano in continuazione. Non ho mai usato il preservativo, preferisco farmi venire dentro. Certo lavorando sulla strada è davvero difficile lavarsi, devo rimuovere alla meglio lo sperma dalla vagina e dall'ano e ritornare a lavorare. E si perché se non porto 1000 euro a sera, Mahmud non la prende bene: sono botte. Però non mi lamento: i soldi che guadagno sono per lui, ma io ho un posto dove dormire, da condividere con altre 8 ragazze, e 2 pasti caldi al giorno, oltre a tanto, tantissimo sesso. Non ho altro che chiedere dalla vita. Adesso mi preparo a farmelo mettere nel culo da Mahmud e poi vado di nuovo a lavorare. Mi aspettano almeno 20 cazzi stanotte e spero che siano anche di più. Non diventerò ricca facendo questo lavoro, consegno fino all'ultimo centesimo a Mahmud e sono fiera di farlo, ma almeno faccio la vita che ho scelto. Se avessi voluto diventare ricca avrei dovuto semplicemente sposare uno ricco e farmi mantenere, magari di giorno quando il maritino era al lavoro mi sarei fatta scopare da un negro o da un altro immigrato come fanno tante mie coetanee. Ma io così me li prendo tutti, non solo uno! E in fondo della ricchezza non mi interessa.

lunedì 14 maggio 2012

Un incesto anale

incesto anale
Il racconto che state per leggere ci viene inviato da Marinache dichiara di avere 18 anni e di aver vissuto davvero questa storia. Il giorno dopo aver compiuto i 18 anni, mio padre mi prese da parte e mi disse che me lo voleva mettere nel culo. Io rimasi perplessa, arrossii tutta e poi iniziai a farfugliare qualcosa, ma la sberla che ricevetti in piena faccia mi fece capire che, molto probabilmente, non avevo alcuna voce in capitolo. Era una faccenda che riguardava mio padre e il mio culo vergine. Mi girò, mi abbassò i jeans e le mutandine e me lo mise dentro di botto. Il dolore fu forte. Mi stantuffò a dovere, fino a riempirmi il culo di sperma. Poi mi fece girare di nuovo per appiopparmi altri due schiaffoni in piena faccia (che mi ruppero il naso) e infine mi abbracciò e ringraziò. Fu quello il momento in cui venni. Un orgasmo incredibile, ottenuto senza nemmeno sfiorarmi il clitoride. Il più forte orgasmo della mia breve vita. Mio padre mi disse che ero una puttana e che meritavo il trattamento che avevo subito. Mi limitai a dargli ragione perché in effetti era così. E da quel giorno il trattamento incestuoso per il mio giovane culetto è quasi quotidiano e devo ammettere che si fa sempre più duro. Ho anche iniziato a bere prima lo sperma e poi la piscia di mio padre. La sua fantasia più forte è quella di farmi mangiare la cacca, ci ha provato un paio di volte ma mi è venuto da vomitare. Fino adesso malgrado le sberle, i pugni, i calci, le cinghiate non ci è ancora riuscito. Ma mi ha giurato che se non imparo a mangiare la cacca, mi spellerà viva a cinghiate. E temo che lo farà veramente, ormai ho imparato a capire che un uomo come mio padre va obbedito e amato. Mia madre lo adora e mi invidia moltissimo, fino a poco tempo fa era lei l'oggetto di tutte queste attenzioni.

venerdì 13 aprile 2012

Una storia di sesso

Una storia di sesso e di erotismo con tanta ironia. A me è piaciuta molto e a voi?

storia di sesso

Che giornataccia! Patunzia si sentiva veramente stanca. Si abbandonò quindi,
praticamente stravolta, sul letto di casa sua, sognando per un attimo di non
dover preparare la cena e sbrigare le altre faccende che, dannazione, le
donne sembrano condannate a fare, non solo le casalinghe ma anche quelle
come lei che lavorano fuori casa per otto ore giornaliere e poi si ritrovano
con un marito esigente, stanco anche lui, che spesso non ha voglia neanche
di scopare. Si alzò sbuffando e si guardò allo specchio: riflessa sulla
lucida superficie c'era una donna ancora abbastanza giovane, senz'altro non
bellissima ma piacente, di una bellezza mediterranea con capelli nerissimi
leggermente riccioluti. Il seno era sufficientemente grande, ma non
abbastanza da poter essere definito prosperoso, mentre il resto del corpo si
sviluppava attorno a due fianchi larghi ed abbondanti. Le labbra carnose, il
naso sottile e gli occhi anch'essi neri, dotati di lunghe fatali
sopracciglia, contribuivano a delineare l'immagine di una donna
perfettamente in grado di attirare gli sguardi dell'altro sesso. Si voltò in
modo da osservare la forma del sedere così come poteva essere vista sotto la
stoffa della sottana: una curva armoniosa, una forma soda, un'architettura
decisamente interessante. Sul viso si disegnò una smorfia di disappunto: non
si capiva proprio l'attuale disinteresse di Pantronfio. Ultimamente suo
marito era particolarmente stanco, svogliato, inappetente, ...ma solo sotto
il profilo sessuale, chè in quanto al cibo di appetiti ne aveva, eccome!
Mangiava praticamente per due, senza ingrassare di un etto. Anzi, Patunzia
lo trovava leggermente dimagrito, a dispetto dell'ingestione irriguardosa di
primi piatti e seconde pietanze luculliane. Sbuffò come per soffiare via
quei pensieri fastidiosi e si diresse in cucina. Di malavoglia cominciò ad
apparecchiare. Tra poco Pantronfio sarebbe arrivato, si sarebbe seduto a
tavola ed avrebbe detto: "Che fame!", impugnando le posate come due scettri,
coltello e forchetta, una per mano, proprio come nella pubblicità del tonno
in scatola.
La tavola era finalmente apparecchiata. Una splendida tovaglia impermeabile
plastificata supportava un paio di piatti ed un paio di bicchieri. C'era una
caraffa di vino rosso ed un'altra con l'acqua di rubinetto. Era decisa a
cuocere dei bastoncini di pesce surgelati: veloci e gustosi.
Accese la televisione e sedette verificando con sconforto che anche quella
sera nessun programma era di suo gradimento: sul primo canale Bisteccone
parlava di gastronomia, mentre sul secondo Bongiorno curava le previsioni
del tempo. Sul terzo Maria Annunziata faceva la presentatrice in una
trasmissione religiosa, poi sarebbe seguito Lubrano con un programma sulla
lingua italiana, dove avrebbe spiegato che non si dice "lu brano", ma "il
brano". Sulle reti MenaSet lo scenario era ugualmente squallido. Canale 5
mandava in onda il famoso film "Una mano lava l'altra", del grande regista
tunisino Craperi; invece rete 4 stava facendo pubblicità ad un reportage
giornalistico sui coltivatori di bietole nane in Bielorussia. Con una decisa
pressione sul tasto OFF, spense il televisore. La noia che stava provando
era mortale.
Come contorno decise di preparare dei sedani, da intingere nel pinzimonio.
Aveva letto su "Maniglia Cristiana" che il sedano, se intinto in un
pinzimonio preparato a regola d'arte facendo attenzione a rispettare le
debite proporzioni di dosaggio tra i pochi componenti, poteva avere un
effetto afrodisiaco: proprio quello che ci voleva per Pantronfio. Avrebbe
tentato, con quel rimedio casalingo, di porre fine al pesante digiuno
scopareccio che durava da ormai troppo tempo, non avrebbe saputo precisare
da quanto.
Aveva tra le mani quel bel sedano e le venne da sorridere pensando che le
sarebbe piaciuto, davvero, infilarselo tra le gambe, dopo averlo pulito ben
bene. Poi l'avrebbe dato da mangiare a suo marito senza neanche lavarlo,
sperando in un rafforzamento dell'effetto afrodisiaco.
Si recò quindi nuovamente in camera da letto e si piazzò avanti lo specchio.
Tirò su la gonna e rimirò per pochi istanti le caviglie, i polpacci e le
cosce. Poi sfilò gli slip facendoli cadere a terra ed uscendone con i piedi.
Sedette sul letto e divaricò le gambe come una pornostar: eccola la sua
pussy, già bagnata, in quanto non poteva negare a se stessa che l'idea di
masturbarsi con quel sedano le piacesse molto, anche se era una
stupidaggine, stava facendo una sciocchezza, una vera stronzata...
Ma allargò ancora di più le gambe e cominciò a sfregarsi la punta del sedano
tra le piccole labbra. La sensazione fu prima di freddo, poi un tumulto di
sensazioni piacevolissime si impadronì di lei e forzò in modo da penetrarsi.
Godette nel sentirsi piena di quel vegetale... a cosa si era ridotta, povera
Patunzia, pensò; a cosa l'avevano spinta il digiuno e la castità forzata.
Però guardarsi allo specchio, con quell'ortaggio in fica, era piacevole,
cazzo!
Stava quasi per venire ma si trattenne: tra poco Pantronfio sarebbe
arrivato, e lei sperava sempre in una serata erotica (secondo il calcolo
delle probabilità, quella poteva essere la volta buona), preferendo quindi
riservare le emozioni più forti al rapporto a due anzichè all'amore
solitario.
Si rivestì velocemente non appena udì la porta di ingresso aprirsi (mise il
sedano tra gli altri a tavola, senza sciacquarlo).
Pantronfio era entrato. Si stava togliendo il cappotto ed aveva appena
posato la ventiquattrore per terra: appariva molto pallido, ultimamente
quell'uomo sembrava aver perso tutte le forze.
"Ciao, amore!" esclamò lei buttandogli le braccia al collo. Lo strinse a sè
in modo da fargli sentire le curve flessuose del suo corpo e la pressione
dei seni sul torace, ma una sensazione di gelo la fece rabbrividire, al
punto da chiedere: "Ma... ti senti bene?"
"Mai sentito meglio" rispose lui, apparentemente sicuro. Con un braccio la
scansò e si avviò verso la sala da pranzo. "Che fame!" commentò.
"Ecco, ci risiamo" pensò Patunzia; ma disse semplicemente: "Tesoro, abbiamo
i bastoncini di pesce e... del pinzimonio, che ne dici?"
"Purchè si mangi, va tutto bene" fece lui, impugnando le posate nel modo che
lei ben conosceva.
"Com'è andato il lavoro, caro?" Si chinò di fronte ai suoi occhi per
versargli una porzione di cibo: in tal modo scoprì attraverso la scollatura
della camicetta un po' del suo seno. Ma lui sembrava aver occhi solo per il
piatto.
"Come sempre, cara" rispose. Tra poco avrebbe avuto la bocca piena e le
opportunità di colloquio sarebbero scemate. "Cosa c'è di bello in tv?"
"Di bello... niente" sentenziò Patunzia. Guardava il marito sconcertata per
il pallore che notava in volto, ed un'idea le balenò come un flash accecante
di luce violenta per la prima volta in mente: e... e se avesse avuto
un'altra donna? Un'altra donna che ne esauriva prepotentemente ogni risorsa
come una virago, come una succhiatrice di anime?
"Che fai tu, non mangi?" chiese Pantronfio con la bocca piena, per cui ne
uscì una frase molto meno limpida da interpretare.
"Ho poca fame" spiegò lei, aggiungendo solo tra sè: "...di cibo, tesoro, ho
poca fame di cibo. L'esatto tuo contrario."
In quel preciso istante lui afferrò il famoso sedano, lo intinse nel
pinzimonio e lo divorò in pochi istanti. Sembrava per il momento sazio, un
po' di colorito cominciava ad affiorare sulle guance. Si abbandonò sulla
spalliera della sedia: "Cara..." cominciò a dire, e lei, speranzosa:
"Sì...?"
"Vado subito a dormire" disse lui, alzandosi. "Ho una stanchezza mortale."
Quando Pantronfio era già in camera da letto, prese il coraggio a quattro
mani ed affrontò una volta per tutte l'argomento che più le stava a cuore.
Mentre lui si infilava il pigiama seduto sul letto, lei gli si piazzò
davanti con le mani sui fianchi e così lo apostrofò: "Pantronfio." Lui alzò
lo sguardo sorpreso dal tono della voce di sua moglie. "Saranno almeno tre
mesi che non facciamo più l'amore, io e te. Vorrei sapere perchè."
"Tre mesi che..." ripetè Pantronfio, stralunato. Era evidente che non si era
mai reso conto del problema.
"Esaminiamo le ipotesi una per una" proseguì Patunzia, sedendosi accanto a
lui e contando con le dita. "Prima ipotesi: c'è un'altra donna?"
"Un'altra... No, ma no, come ti vengono in mente certe idee!" Sembrava
sinceramente stupito. "E' che sono talmente stanco, ma così stanco,
ultimamente... un'amante! Sì, figurati! Non riesco a soddisfarne una, di
donna."
"Allora, due: non ti piaccio più."
"Ma no, ma no... cosa dici... io ti amo tantissimo, lo giuro, tantissimo, ma
vedi... sono così stanco, ultimamente, che io... io penso di non essere
capace, attualmente, di..."
"Allora, tre: sei malato?" chiese.
"Qualcosa che non va, in effetti ci deve essere" ammise. "La mia stanchezza
è anormale, in certi momenti mi prende un torpore, una voglia di dormire...
come se andassi in letargo..." Si grattò la testa, imbarazzato, avvilito.
Patunzia realizzò per la prima volta che si trovava veramente di fronte ad
un uomo debilitato, forse malato in modo grave, che aveva bisogno di aiuto.
"Sei andato da un dottore?" domandò abbracciandolo con sincero slancio.
Confermò, c'era andato. "Il medico dice che ho solo bisogno di riposo, ma io
non... ecco, non ne sono tanto convinto."
Allora Patunzia prese a confortarlo infilando la sua mano dentro i pantaloni
del pigiama carezzandogli il pene. Ancora una volta, fu la sensazione di
gelo a sorprenderla, ma non solo: l'organo era molle, flaccido, e non
accennava minimamente ad acquistare consistenza, nonostante lei lo stesse
toccando nel modo giusto nei punti giusti.
Ma non aveva nessuna intenzione di arrendersi. Mentre il marito stava seduto
sul letto con gli occhi chiusi, lei gli tirò giù i pantaloni e prese a
leccarlo. Lo prese quindi in bocca.
Nulla. Pantronfio doveva essere veramente malato, se lei non riusciva a
drizzarglielo neanche così! Poi quella strana indefinibile sensazione di
freddo, come se dentro quell'organo non circolasse sangue, non ci fosse
vita.
Rinunciò, e nello scostarsi gli occhi caddero su un particolare che non
aveva mai notato prima. Con le dita della mano scostò le pieghe della pelle
per osservare meglio: non credeva ai suoi occhi. Guardò ancora meglio, per
essere certa di non essersi sbagliata.
"Pantronfio!" lo chiamò. Ma il marito non rispose, stava seduto sul letto
con gli occhi chiusi. Patunzia lo scosse piano con una mano sulla spalla.
"Pantronfio!"
Si era addormentato. Aprì gli occhi con una lentezza esasperante: "Eh...?"
"Niente caro" disse lei, asciutta. "Riposati. Mettiti a letto." Lui obbedì
come un automa e, non appena sdraiato, cadde immediatamente in una sorta di
catalessi.
Ormai Patunzia ne era certa: quell'uomo si stava consumando, stava morendo,
stava spegnendosi come un lumicino. Ciò che aveva visto, appariva come un
qualcosa di misterioso ed inquietante che lei da sola non avrebbe mai saputo
fronteggiare.
Aveva un grande bisogno di aiuto, ma a chi avrebbe mai potuto rivolgersi?
Prese a sfogliare le pagine gialle. Ma non trovò nulla che potesse fare al
caso suo. Stava per richiudere il volume sconfortata, quando dalle pagine
dello stesso cadde un bigliettino da visita, e le tornò in mente chi glielo
aveva dato, circa un anno prima: allorchè si era messa in testa di
iscriversi all'Università... poi aveva rinunciato, il lavoro di cassiera al
Supermarket era troppo impegnativo, come orario...
Però, quel professore avrebbe potuto fare al caso suo.
Guardò di nuovo il marito che giaceva immobile sul letto e respirava appena,
anzi rantolava facendo un rumore cupo da far accapponare la pelle, e decise
che quella notte avrebbe dormito sul divano. Era spaventata, terrorizzata,
anche se non sapeva mettere a fuoco l'oggetto dei suoi incubi.

domenica 1 aprile 2012

Incesto tra fratello e sorella

incesto con la sorella
Le fantasie di incesto, soprattutto per le donne, sono veramente molto diffuse e le sorelle, madri, zie che riescono a metterle in atto sono molto di più di quelle che ci immagiamo. Ecco a voi, quindi, un vecchio racconto di incesto, che per tema ha appunto l'incesto sessuale consumato tra un fratello e una sorella. Buona lettura a tutti!


Ero di nuovo disteso sul letto quando Luciana gentilmente entrò in camera
chiedendomi che cosa volevo per cena.
Da quando due anni prima avevo perso l'uso delle gambe mia sorella non mi
aveva mai lasciato solo per più di mezza giornata.
Era tenerissima con me forse anche per il fatto che si sentiva colpevole per
quello che mi era successo... ma torniamo un po' indietro cosi capirete
meglio.

Era stata una bella giornata passata al mare con la famiglia.
Mio padre e mia madre erano seduti dietro in macchina.
Io ero al volante e quella scalmanata di mia sorella armeggiava con la radio
nel difficile compito di trovare qualcosa di decente da ascoltare.
Eravamo sulla strada del ritorno e fra quelle colline era difficile trovare
una stazione che funzionasse a dovere.
Ad un certo punto infastidito dal gracchiare della radio la spensi fra i
rimproveri di mia sorella.
Quando le dissi che mi ero annoiato di tutto quel balbettare di voci e
canzoni le prese a colpirmi con rabbia giocosa sulla spalla.
Ma purtroppo in quel momento un camion di grosse dimensioni usci fuori dalla
curva ed io sentendo il suo clacson tornai a guardare la strada vedendo con
mio terrore che stavo per andargli addosso.
Seguì una brusca sterzata verso destra ma il peggio era ormai successo.
Il poco che mi ricordo fu che il camion colpì la macchina sulla sinistra
dietro e che subito dopo la mia macchina prese a girare... Mi risvegliai
solo tre giorni dopo in ospedale.
Ero steso su di un letto con un sacco di tubi da tutte le parti.
Il risultato di quella tragica giornata fu che i miei morirono nel trasporto
in ospedale uccisi forse dall'urto con il camion o dal burrone dove la mia
macchina finì subito dopo.
Mia sorella era rimasta quasi illesa visto che dal suo lato la macchina come
vidi dopo due mesi era integra.
Io in compenso persi l'uso delle gambe anche se i dottori non riuscivano a
capirne il motivo.
La mia colonna vertebrale era illesa ed il coma vigile era stato causato
dalla botta sulla testa.
I dottori non capivano ma io ero immobile dalle cosce in giù e mia sorella
era straziata dal dolore perché si sentiva la causa di quella che lei stessa
definiva una strage.

Ormai sentivo provenire dalla cucina un odore inconfondibile di minestrone e
forse mia sorella me lo fece perché avevo bisogno di stare leggero.
Dopo pochi minuti venne a prendermi con la sedia a rotelle e ci ritrovammo a
mangiare guardando la Tv.
Restammo comodamente seduti sul divano per tutta la sera tant'è che ad una
certo punto mia sorella presa dal sonno mi si mise a dormire in grembo.
Ero felice di vederla tranquilla ma ero anche depresso perché anche quel
fine settimana lei lo avrebbe passato a farmi da madre quando invece avrei
preferito vederla insieme a qualche suo amico fuori in giro a godersi i suoi
vent'anni.
Era veramente carina... distesa sulle mie gambe in una posizione che aveva
del bambinesco.
Sentivo il suo respiro calmo e vedevo il suo petto alzarsi piano ad ogni
respiro per poi abbassarsi ancora più dolcemente.
Aveva la sua classica maglietta lunga che le faceva anche da gonna ed in
quella posizione le sue gambe ben scoperte erano illuminate dai chiaroscuri
della tv.
Erano lisce e ben abbronzate ma la cosa che le faceva diventare speciali era
la lunghezza.
Delle affusolatissime gambe lunghe e lisce.
Se non fosse stata mia sorella l'avrei di certo corteggiata come un pazzo
per quanto mi piaceva.
Lei questo lo sapeva e gli faceva piacere.
Dopo un po' decisi di svegliarla per farla andare a letto e cosi presi a
scuoterla dolcemente su di un fianco.
La mia mano però prima di muoverla percepì che c'era qualcosa di strano. Non
aveva il reggiseno... .
Presi a toccarla in vari punti per vedere se era proprio cosi ed alla fine
ne fui certo.
La mia mente in un attimo fu subito a pensare a i suoi seni nudi sotto la
maglia.
Erano piccoli ma ben modellati.
Mi resi conto però di pensarli un po' troppo da maschio e questo mi diede un
po' fastidio.
Era sempre mia sorella Cristo!
La scossi allora leggermente e lei si svegliò piano.
Le dissi di andare a letto e che io avrei dormito li nel divano.
Lei come un'automa allora si alzò biascicando un "buonanotte" dolcissimo e
si incamminò.
Io ero già più calmo rispetto a prima ma il mio sguardo cadde su di lei e la
vidi sulla porta mentre camminando con le dita si grattava il sedere.
Rimasi di sasso dall'eccitazione.
Era pure senza slip! Il suo sedere era libero e nudo e quella visione che
durò pochissimi secondi mi fece andare il cuore a mille.
"Da quando avevo avuto l'incidente non avevo più fatto l'amore ed è per
questo che mi sono eccitato" - pensai dentro di me come per perdonarmi
quella piccola erezione che sentivo nascere giù in basso.
Già era solo quello il motivo anche perché fino a quel momento ben poche
volte mi ero intenzionalmente deciso ad eccitarmi.
Era tremendo per me vedere che quello che prima era considerato un "asso di
bastoni" dal giorno dell'incidente era arrivato ad essere al massimo della
libidine un più piccolo "ramoscello".
Il pene però non ne voleva sapere di tornare a dormire anche perché ancora
inconsciamente pensavo al sedere di mia sorella.
Lo avevo visto altre volte e in tutti i modi però era la prima volta che
vedevo quella bellissima forma tutta scoperta.
Era un bellissimo sedere e lo sapevo già da molto ma senza slip diventava
fantastico!
Dopo un po' decisi che il sonno avrebbe portato la quiete sulla mia testa ma
non fu così.
Mi risvegliai di primo mattino tutto sudato in preda ai brividi.
Mi resi subito conto che era stato un sogno a ridurmi in quel modo e più
precisamente il sogno di Luciana ed io che facevamo l'amore sul mio letto!!!
Ero disgustato da tanta bramosia onirica e notai ancora più sgomento di
essermi anche venuto negli slip!
Era il massimo... sognavo rapporti bestiali con mia sorella e venivo pure!
Vergognandomi da matti presi la carrozzella li vicino e lentamente ci salii.
Facendo il più piano possibile decisi di di andare in bagno per pulirmi e in
camera per cambiarmi.
Feci attenzione nel corridoio a passare come un'ombra davanti alla porta
della camera di mia sorella.
Finite le grandi manovre mi ridiressi verso il salotto per tornare sul
divano...
Passai di nuovo vicino alla camera di mia sorella e mi accorsi che c'era un
pò troppa luce li dentro.
Scostai la porta e mi resi conto che le imposte e la tenda erano aperte e
che la luce dell'alba stava per entrare prepotente li a svegliare Luciana.
Entrai per chiudere almento le pesanti tende in modo da prolungare il sonno
di mia sorella.
Quando fui dentro arrivato sul sinistra del letto mi fermai di nuovo con il
cuore a mille!
Le coperte da quel lato non coprivano Luciana e mi resi subito conto che
stava dormendo nuda! In quell'istante il suo sedere e la sua schiena erano
illuminate dalla luce.
Era uno spettacolo da infarto.
Fra le natiche mi sembrava di intravedere anche la sua fica ma forse era
solo ombra.
Guardavo eccitatissimo il suo culetto sodo e mi resi subito conto di essere
eccitatissimo e senza freni.
Il mio cazzo prese a muoversi dalla posizione di riposo ed in men che non si
dica me lo ritrovai che spingeva contro gli slip.
L'alba fuori era alle soglie delle colline e la luce stava aumentando.
Ogni secondo la visione a chiaroscuri notturna lasciava posto a quella
diurna a colori.
Venne prima il colorito della sua pelle abbronzata e subito dopo anche
l'ombra fra le sue natiche sparì lasciando in libera vista una splendida
fica depilata!
Un'altra cosa era cambiata.
Il mio cazzo ora era li al massimo del suo splendore ed era risorto!!! Il
fuscello era diventato dinuovo una quercia che pulsava dalla bramosia...
Lentamente senza ragionare allora andai più vicino al letto di mia sorella e
in men che non si dica ero li quasi a toccarla con le mani.
Volevo toccarla me ero allo stesso tempo spaventato quel poco che bastava a
non permettermi altro.
"Cosa fai! E' tua sorella e se si sveglia ti prende a sberle!" - diceva una
vocina dentro la mia mente.
Il mio istinto animalesco però era più forte e gridava
- "Toccala! E' li in bella vista che cosa aspetti!"

La lotta durò altri pochi secondi finché un movimento brusco di mia sorella
mi paralizzò.
Si era girata ed in men che non si dica eravamo lì faccia a faccia.
Lei mi guardò sorpresa ma allo stesso tempo socchiudeva gli occhi
infastiditi dal sole che ormai entrava prepotente dalla finestra.

"Ti stavo coprendo..." - le dissi come per rispondere al suo sguardo
interrogativo.

Lei allora prese a sorridere e mi disse
-"Prima faresti meglio tu a coprirti il cosone!"
Dio santissimo.
Mia sorella aveva visto che avevo il cazzo ancora duro dal desiderio ma
soprattutto aveva sicuramente capito da quale desiderio!

"Che cosa lo ha fatto tornare in vita?" - mi chiese allora con aria più
maliziosa che severa.

Pensai un pò alla scusa da inventare ma ero troppo imbarazzato a coprire le
mie vergogne.
Lei allora vedendo che non rispondevo mi fa un cenno con una mano battendo
il materasso li vicino a lei.
Nel girarsi si era ricoperta automaticamente ed ora un discreto spazio si
era liberato li vicino.
Strisciando come ero abituato allora seguii il suo gesto e mi distesi li al
suo fianco.
Sorrideva radiosa ed alla fine mi diede un bacio sulla fronte.
Ero più grande di lei ma in quell'istante mi sentii come un bambino.

"Sono stata io a conciarti in quella maniera fratellone?" - domandò lei ed
io non sapendo come negare quell'evidenza feci cenno di si con la testa...

Per tutta risposta allora lei prese a scoprirsi di nuovo ma questa volta lo
faceva volontariamente e con me li vicino. In pochi secondi fu nuda e vidi
il suo bellissimo corpo statuario.
Il suo sesso come avevo visto prima era completamente rasato e questo mi
eccitò da morire.
Era oltre al sedere ben
fatto la seconda cosa che mi eccitava di più in assoluto. In pochi istanti
fui dinuovo al massimo dell'eccitazione.
Il cazzo mi faceva male e lei mi guardava con due occhioni da cerbiatta che
fino a quel momento non avevo mai visto.

"Sono tua sorella lo sai? Non dovresti eccitarti cosi con me..." - disse lei
fra la mia vergogna mista a stupore.

Ma prima che io potessi replicare continuò -
"Però in fin dei conti io lo sempre desiderato...
Erano mesi che cercavo di attirarti nella mia trappola ed ora fratellino ci
sei dentro fino al collo!".
Detto questo mi baciò dinuovo ma questa volta sulle labbra.
Ero quasi sull'orlo di una crisi di identità quando sentii la sua lingua
premere sulle mie labbra per entrare e in men che non si dica me la ritrovai
a mulinellare in bocca calda e dolce!
Non dissi più niente. Iniziai a toccarla voglioso.
Prima la sua schiena poi di lato sopra i suoi seni eccitati ed infine ormai
pazzo di lei sul suo monte di Venere.
Lei ansimava ed accettava tutto quello che le stavo facendo.
Di scatto però si alzò nuda in ginocchio e prese a togliermi tutti i
vestiti.
Mi ritrovai nudo e baciato dappertutto finquando lei arrivo a prendere il
mio cazzo fra le labbra!
Era bellissimo e non mi ero mai eccitato così tanto in vita mia nemmeno
quando a farmelo fu la prima ragazza che ebbi a 16 anni.
Leccava la mia cappella dentro la sua bocca e si muoveva all'impazzata su e
giù .
Con una mossa da contorsionista me la ritrovai davanti.
La sua fica rasata era li ad un palmo dalla mia bocca vogliosa.
La mia lingua fu subito su di lei e presi a leccarla con vigore.
Prima sui lati e sulle grandi labbra e poi li sullo spacco e sul clitoride.
Era saporita e liscia come una pesca!
Lei prese a dimenarsi ed alla fine lasciò uscire il mio cazzo dalla bocca in
preda ad un lungo ansimo seguito dal tremore del suo corpo.
Era venuta ed il mio viso era intriso dei suoi umori.

Lei allora si tolse dalla mia faccia e guardandomi disse -
"Ora voglio che mi scopi Andrea. Voglio che scopi la tua sorellina bene
bene!".

Quelle parole furono troppo e con una forza sull'inguine che non provavo da
tempo presi ad alzarmi a sedere.
Ero quasi incredulo di esserci riuscito e anche mia sorella mi guardava
sbalordita.
La presi per le braccia e me la portai in grembo.
Lei immediatamente mise il mio cazzo dentro di lei ed io quasi morii dal
godimento.
Era calda ed umidissima la fichetta di mia sorella.
Prese subito a muoversi su e giu strusciando il suo seno splendido sul mio
corpo e sul mio viso.
Fu troppo ed alla fine cercai di allontanarla perchè stavo per venire.
Lei si accorse di questo ma strinse ancora più forte le sue braccia sul mio
collo.

" Vienimi dentro stupido! Prendo la pillola" - disse lei ansimando.

Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Venni come non mai ed i testicoli
non più abituati mi fecero male.
Sembrava non finire mai e schizzo dopo schizzo sentivo mugolare mia sorella
sopra di me.
La sua vagina si strinse sul mio cazzo e prese dinuovo ad urlare tremando.
Eravamo venuti insieme...

Era tutto finito ma nessuno dei due si voleva staccare dall'altro.
Era stato bellissimo ma ora i sensi di colpa iniziarono a prendere forma
dentro di me.

"Cosa hai?" - disse mia sorella Luciana vedendomi serio in volto.
"Ti vergogni di quello che abbiamo fatto?"

"Si..." - risposi io piano in un sospiro.

"Senti Andrea non è successo nulla di male. Io ti ho sempre amato e da
quando mi prendo cura di te il mio amore è cresciuto. Forse sarà anche così
insano per la nostra società e se questo è quello che pensi tu non succederà
mai più" - disse lei tutto di un fiato.

Pensai a quello che avevo fatto.
Era stato bellissimo e talmente intimo che in quegl'attimi non ci sfuggi
neppure una parola.
Non mi era mai successo con le ragazze con cui ero stato e l'idea di perdere
quello che avevo provato mi fece ripiombare nella malinconia.
Le diedi in bacio sulle labbra...

"Ti amo sorellina e finché non ci accorgeremo che è veramente da pazzi non
voglio pensarci. Ti desidero e penso di averlo sempre voluto anche io." -
dissi quasi piangendo.

Per tutta risposta finimmo di nuovo a fare l'amore con dolcezza fino all'ora
di pranzo...

La cosa si ripete tuttora con alcune differenze. Io e mia sorella siamo
entrambi fidanzati e le scappatelle insieme sono ridotte.
Ma ogni volta è la stessa storia.
Ci amiamo ogni volta di più e poi con questa "terapia" sono tornato a
camminare fra la sorpresa di tutti (dottori compresi) e la contentezza della
mia cara sorellina Luciana.

giovedì 22 marzo 2012

I racconti cuckold

moglie di un cuckold

La moglie di un cuckold si fa scopare da un negro

Se le donne preferiscono, di gran lunga, i racconti erotici di genere incesto, in cui sognano di essere scopate e sodomizzate da padri e fratelli, gli uomini spesso hanno fantasia di tipo cuckold, e quindi sognano di vedere la propria moglie scopata da un altro uomo (o, di solito, da più uomini).
E' una fantasia comunissima che ovviamente pochi uomini mettono in pratica: allo stesso modo in cui molte donne hanno la fantasia di essere di essere stuprate, ma poche donne poi si mettono nelle condizioni di vivere questa fantasia erotica...

martedì 6 marzo 2012

Racconti inceastuosi: Sesso anale con la sorella

Ancora un bel racconto che proviene dal passato, un racconto pieno di sesso incestuoso (c'è sesso anale tra fratello e sorella). Insomma, so che ai miei lettori e soprattutto alle mie lettrici i racconti di incesto piacciono particolarmente, quindi buona lettura!

sesso anale con la sorella

Ci volle un po' per riprendersi dal dolore dovuto alla stretta dei
nodi ed alla posizione innaturale.
Andrea baciò appassionatamente la sorella
"Ti amo da impazzire"
quindi la afferrò ed in men che non si dica l'aveva legata a sua
volta, posizionata in una grossa valigia e chiusa all'interno. Anche
lui le aveva preparato una sorpresa.
Marina ebbe la sensazione di essere sollevata e trasportata altrove.
Sentì il fratello fermarsi e fare alcune telefonate, quindi fu
caricata probabilmente su una macchina.
Al rumore monotono dell'asfalto seguì quello di sterrato e ghiaia,
quindi il veicolo si fermò.
Quando Marina fu fatta uscire dalla valigia poté osservare una stanza
abbastanza grande rivestita di ceramica, allorché poi gli occhi si
riabituarono alla luce riuscì a comprendere che doveva essere la
stanza di un macello.
Fu appesa incaprettata com'era ad un gancio da macellaio. Il fratello
si sedette su una poltroncina. Poco dopo entrarono due ragazze molto
giovani, sedici o diciassette anni probabilmente, vestite in pelle.
Una delle due diede una spinta al corpo sospeso a mezz'aria di Marina
che comincio a dondolare e roteare.
Ora poteva vedere il fratello solo a tratti, mentre la stanza le
pareva girare intorno.
Finalmente una mano la afferrò per fermarla, suo fratello? Un cazzo
anonimo messogli in bocca le diede la risposta, mentre un altro cazzo
anonimo le entrava nell'ano
Si ritrovò così ad essere un pendolo del piacere fatto oscillare
avanti ed indietro dai due personaggi. Vide comparire un'altra
ragazza, anch'essa legata, ma per le mani, sempre appesa ad un gancio.
Due uomini la stavano penetrando uno nel sesso l'altro nel sedere e
pure lei si ritrovava ad oscillare alle spinte dei due. La stanza
andava riempiendosi di persone e gemiti di piacere. Cazzi di
dimensioni e forma diversa si alternarono dentro i suoi recessi. La
stanza cominciò a svuotarsi, alla fine c'erano quattro o forse cinque
ragazze appese come manzi ai ganci, suo fratello e le due ragazze
vestite in pelle sedute per terra al fianco del fratello sulla
poltrona. Adesso era completamente nudo, in stato d'erezione e le due
ragazze a turno gli accarezzavano e baciavano il sesso.
Si alzarono per andare a slegare una delle femmine che stavano intorno
a lei e condurla a son di frustate verso il fratello che la possedette
in vari modi. Alla fine del tutto il fratello era ancora con la sua
asta erette.
Una delle ragazze, con un accento tipicamente slavo disse "Non ha
compiuto il dovere, sia data in pasto ai cani!" fu presa e gettata in
una specie di piscina o abbassamento e da una piccola grata uscì una
muta di grossi cani danesi.
Un brivido percorse per un attimo la schiena di Marina, ma il peggio
che lei aveva pensato non accadde. I cani in chiaro stato di calore,
cominciarono a montare la donna e medesima sorte ebbero le altre tre,
dopo essere state oggetto del fratello senza che il cazzo di questo
avesse il meritato riposo.
Infine fu il suo turno. Fu alla seconda penetrazione anale, mentre il
fratello la stava montando con tutto il peso del suo corpo per
entrarle fino alle palle che ebbe la percezione del rilassamento del
cazzo del fratello.
"È lei la mia prescelta." Le due ragazze le furono intorno, la
pulirono con due spugne bagnate e le fecero indossare un minuto
indumento in pelle che le lasciava scoperti la fica, l'ano e i seni.
Il fratello la prese mettendosela in braccio e dandole un appassionato
bacio.
"Sei stata brava."
Le luci si abbassarono e furono percepibili delle figure in un lato
della stanza.
Un tipo dall'aria strana, grasso all'inverosimile si avvicinò ad
Andrea "Sei incredibile, quando me l'avevano raccontato non ci
credevo, ho detto è umanamente impossibile; ma tu mi hai dimostrato il
contrario. Con te farò una fortuna altro che John Holmes. Con te non
c'è bisogno di montaggio e pause tra una scena e l'altra. Comunque
bisogna organizzare spettacoli dal vivo per pochi eletti."
Un flessuosa figura bionda si avvicinò, accarezzò le palle ad Andrea e
disse "Cosa ti avevo detto. Pensa ha questa dote ed era venuto in
terapia da me per perderla."
Si Andrea era andato in terapia da una psicologa, ma nel ricordare le
vicende, in una specie di transfert spazio temporale nel rivivere i
momenti topici dei suoi rapporti con la sorella era entrato in stato
di erezione parossistica. Il suo imbarazzo iniziale fu però superato
per la curiosità scientifica della psicologa, che dopo venti minuti
buoni di seduta vedeva il ragazzo ancora in quello stato. Ad un certo
punto gli aveva chiesto di tirarlo fuori per poter esaminare meglio il
fenomeno e dopo alcuni minuti di osservazione, incredula aveva
cominciato a masturbarlo per vedere se lo stato cessava, mentre lui
continuava a raccontare.
"Qualunque cosa io faccia, lei non si preoccupi, si rilassi e continui
a raccontare, la seguo."
Il cazzo di Andrea stimolato ulteriormente era però diventato rosso
paonazzo, la sua temperatura era salta e i tessuti s'erano
disidratati.
"Dottoressa, non per dire, ma questo stato mi provoca notevole
sofferenza fisica, se continua così si screpola, è sempre una parte
del mio corpo non un oggetto."
"Ha ragione, mi scusi." Detto questo la psicologa s'era sistemata gli
occhiali ed i capelli, quindi per lubrificarlo l'aveva preso in bocca.
Teso dall'ansia di una tregua a quella specie di supplizio di Tantalo,
Andrea aveva a quel punto afferrato la testa della dottoressa,
forzandola a praticargli in un pompino. Tuttavia quando lo stress
psichico e fisico gli fecero abbandonare la presa, la donna continuò
il suo lavoro anche senza costrizione.
Le successive sedute videro la psicologa girare la foto del marito e
gustarsi l'effetto di quelle sedute. Il passo successivo fu quello di
portarlo a contatto con alcuni ambienti estremi che la dottoressa
praticava.
Quella che lui credeva essere la sua via alla redenzione s'era invece
rivelata una scorciatoia alla perdizione.
Andrea e Marina divennero così i protagonisti di alcuni film estremi a
base di sadomaso e animal da far girare solo in ambienti esclusivi,
nei quali tra le altre cose era filtrata la notizia che i due fossero
fratelli.
C'era gente che sborsava milioni per vedere le scene dal vivo e
verificare che lo stato di erezione parossistica non fosse un effetto
speciale o un gioco di abili montaggi e a fior di milioni cominciarono
le richieste, per cui i film partivano da un canovaccio e si
evolvevano a seconda della domanda e dell'offerta.
Fu così che un giorno gli fu caricata sulla schiena una ragazza munita
di frustino, che cominciò a frustarlo mentre scopava la sorella, quasi
si trattasse di un cavallo che dal trotto dovesse passare al galoppo.
Alla stessa maniera Marina fu penetrata e succhiò cazzi di differenti
animali.
I due furono sollecitati a scambi di coppie animal e Andrea si trovo a
fottere una pecora mentre la sorella era ingroppata da un montone.

sabato 25 febbraio 2012

mercoledì 22 febbraio 2012

Stupri, inculate e incesti

Che cosa vogliono i lettori di questo blog? Semplicemente racconti di stupro, di inculata e di incesto. E volete sapere qual è la cosa che più mi stupisce e allo stesso tempo mi eccita? Che più della metà dei lettori sono in effetti donne e ragazze, questo non lo ammetteranno mai ma sono tantissime le ragazze che vengono sul blog. Mi scrive ad esempio Fiorellino94, che studia al Liceo Scientifico, ha appena compiuto 18 anni e mi fa tanti complimenti per il blog oltre a esprimere il suo grandissimo desiderio di fare la pornostar. Speriamo che ci riesca! In bocca al lupo, cara Fiorellino94!

mercoledì 1 febbraio 2012

Mi fa male il culo!

donna inculata da un negro

Scrivo queste poche parole prima di provare a prendere sonno, ma non so se ci riuscirò. Il fatto è che il culo mi fa male, male davvero. Però sono contenta: nella mia vita di donna sono arrivata a 30 anni e non ho mai potuto fare quello che volevo del mio corpo. Prima dovevevo mantenermi casta perché mio padre e i miei fratelli mi vigilavano. Poi è arrivato mio marito, di cui sono innamorato ma che sessualmente è veramente noioso: me lo mette nella vagina, si agita un po' e mi riempie di sperma: poi si gira dall'altra parte e dorme, mentre io rimango a fantasticare, qualche volta a toccarmi per soddisfarmi da sola. Una vita grama, fino ad oggi. Certo non posso lamentarmi di nulla, mio marito si prende cura di me, è benestante e a me non manca nulla, almeno dal punto di vista materiale. Ma il sesso mi manca, anzi mi mancava.

Perché finalmente ho conosciuto Ahmet.

E' di Ahmet lo sperma che ho ancora nel culo, è di Ahmet la colpa, o il merito forse, del doloro che sento al culo e dell'adrenalina che mi inonda tutto il corpo.
L'avevo scoperto qualche settimana fa, navigando su internet, un blog pacchiano e grossonalano, ma con foto molto esplicite. Foto amatoriali, prese dal vivo e senza quella raffinatezza e quell'eleganza HD che spesso rovinano la semplicità e direi quasi la brutalità che un atto sessuale dovrebbero avere. Invece erano delle foto perfette, almeno per me. Prese dal vivo. Leggevo il piacere nei volti delle donne penetrate, la soddisfazione del dominio nei volti degli uomini, tutti neri. E poi Ahmet: era lui quello che dominava su tutto, con il suo pene dalle dimensioni considerevoli, il suo corpo bronzeo, la sua espressione sogghignante, carica quasi di disprezzo nei confronti delle donne con cui stava facendo sesso.
Il blog spiegava chiaramente che, pagando 250 euro, si poteva fare sesso con uno degli stalloni ripresi nelle foto. Per avere Ahmet ci volevano 400 euro, lui era il gioiello.
Ci ho pensato settimane, e ogni giorno mi sono masturbata pensando di essere io in quelle foto. Poi ho chiamato il numero pubblicato sul blog: e finalmente ho capito come fare ad essere davvero io a essere in quelle foto. Mi risponde una ragazza di poco più di 20 anni, molto dolce. Mi dice che devo pagare 250 euro. Le dico che voglio Ahmet: allora sono 400. Devo fare il test dell'AIDS prima e consegnarlo, il sesso si fa senza preservativo. Le foto sono obbligatoriamente pubblicate su internet, sono vietate mascherine o simili ma se voglio posso truccarmi e posso cambiare il colore dei capelli.
Mi sono masturbata furiosamente per giorni semplicemente ricordando il tono di questa telefonata. Ho fatto il test anti AIDS e ho comprato una parrucca. Poi sono andata da Ahmet.
La signorina era una bella biodina, mi aspettava. Mi ha fatto entrare in un locale abbastanza piccolo, al pian terreno, suddiviso con una tenda. Nella parte vicina all'entrata eravamo in tre donne, una di circa 25 anni e una di 40. Anche loro stavano aspettando di essere inculate. La signorina mi ha chiamata e siamo entrate in un bagno molto piccolo: mi ha fatto un clistere li, sentivo che le altre donne potevano ascoltare i rumori del mio corpo mentre mi liberavo. E la signorina guardava. Ero imbarazzata da morire, anche per la puzza. Ma lei sembrava non farci caso. Poi sono uscita e mi sono sedute. Nel frattempo è arrivato il primo negro, ha preso la donna che doveva scopare e se le portata dietro la tenda. Si sentivano le urla della donna, 20 minuti di stantuffo e poi l'orgasmo. La venticinquenne è uscita stravolta, nuda e con lo sperma su tutto il corpo.
Il negro ridendo ha ritirato i soldi ed è andato via. Poi ne è arrivato un altro e si è scopata la quarantenne, stesse modalità.
Infine è arrivato Ahmet. Non mi ha degnata di uno sguardo, nei suoi occhi c'era disprezzo. Non aveva un buon odore lo ammetto, era sudato però il suo odore mi ha preso allo stomaco e mi ha eccitato da morire. Mi ha preso la mano e mi ha condotto dietro la tenda. Mi ha detto spogliati con un tale magnetismo che mi ha soggiogato. Mi sono spogliata subito. Lui aveva una maestosa erezione, si è spogliato anche lui. Ha iniziato a scoparmi e poi a incularmi con un ritmo forsennato, sentivo scoppiare dentro di me gli orgasmi a catena quasi ritmati dagli sculaccioni che mi appioppava mentre mi cavalcava. Poi è esploso, una marea di sperma nel culo. E tutto è finito. Sono dovuta andare via, pagandolo. E mi ha sputato addosso. Mi ha colpito sul viso, vicino alla bocca e io ho allungato la lingua per prendermi tutto il suo sputo.
Sono andata via, piena di umiliazione e di piacere, con la decisione che domani tornerò a farmi inculare.
Le mie foto sono su internet adesso, ma non mi importa nulla. Il culo mi fa male ma è un dolore piacevole perché mi ricorda i più bei momenti della mia vita.
Mi faccio schifo.

venerdì 27 gennaio 2012

Io cornuto

mia moglie inculata da un negro


Sono Marco, ho 38 anni e sono stato cornificato da mia moglie. L'ho trovata un giorno che sono tornato prima dal lavoro mentre si faceva inculare da un negro, urlava che si sbrigasse, che le doleva il culo, che voleva sentire il culo pieno di sperma ma che non ce la faceva più a sopportare il dolore. Il negro non veniva, non perché non ne avesse voglia, ma perché voleva godersi tutto il dolore di mia moglie. Io non riuscivo a intervenire, ero impalato. Arrabbiato con mia moglie per il tradimento, arrabbiato perché si stava degradando oltre ogni limite, arrabbiato con me stesso perché non riuscivo a fare nulla.
E poi venne: esplose nel culo di mia moglie, che a sua volta ebbe un orgasmo tanto intenso che iniziai a preoccuparmi che ne potesse morire.
Poi si accorsero della mia presenza: il negro mi sorrise sbruffone e iniziò incurante a rivestirsi, se ne andò poco dopo non senza aver sputato con disprezzo sul corpo di mia moglie ancora spossato per l'orgasmo.
Mia moglie mi confessò tutto, piangendo: le piaceva farsi inculare da negri, disadattati, drogati, persone senza fissa dimora che raccattava qua e la. Mi chieste di perdonarmi, ma mi disse subito che se non avessi accettato se ne sarebbe andata di casa.
E io accettai e mi trovo qui a scrivere questa confessione: sono un cornuto, un vero e proprio cornuto. Spero solo di non beccarmi qualche malattia: mia moglie fa sesso anale senza preservativo e per sua scelta non usa lubrificanti. Questo significa che il culo le sanguina quasi sempre, anche se ormai poco, quando viene inculata. E io ho imparato ad apprezzare molto di più mia moglie dal punto di vista sessuale: purtroppo devo ammettere che la cosa mi eccita molto più di quello che pensavo io stesso, purtroppo quando so che nel pomeriggio, mentre io ero al lavoro, si è fatta inculare a sangue da qualche disadattato mi eccito e corro a casa per far l'amore con lei, magari quando ha ancora il culo pieno dello sperma dell'altro uomo. E temo che prima o poi lei si beccherà una malattia e poi la passerà a me.
Ma cosa posso fare?

martedì 10 gennaio 2012

Inculato da mia moglie

Cosa prova un uomo quando viene sodomizzato da una donna? Una sensazione piacevole o meno? Ecco un racconto erotico dedicato proprio al tema degli uomini che amano farsi sodomizzare dalle donne.

uomo sodomizzato dalla moglie


...Con un ditino malizioso mia moglie strofinò una goccia del
lubrificante sul mio ano pulsante, sentendolo desideroso di più
sostanzioso contatto, poi mi fece inginocchiare sul bordo del letto in
modo da avere ben libera la visuale delle mie chiappe pelose
leggermente aperte, e dell'orifizio in attesa.
Mi accarezzò affettuosamente l'uccello, che per l'emozione mi si era
di nuovo rizzato, quindi con un ghigno un po' sadico impugnò ben salda
l'asta di solida gomma rosa e ne appoggiò la punta all'entrata del
retto maritale. Io emisi un profondo sospiro! Stavo per concedere alla
mia dolce metà un dono prezioso: la verginità anale!

Mi pareva quasi, povera vittima designata dello stupro anale, di
sentire il puzzo del maschione ad immagine del cui membro era stato
modellato quel cazzone di gomma. La mia fantasia stimolata dal tremore
immaginava le manacce pelose dell'energumeno che mi abbrancavano ai
fianchi da dietro, facendomi piegare a novanta gradi mentre i pollici
mi divaricavano senza dolcezza le natiche stanando l'ano sudato ed
emozionato.
Immaginavo di udire il respiro pesante del bruto farsi più affrettato
mentre la punta della cappella si appoggiava massiccia contro il
buchetto grinzoso tutto tremante, e senza pietà iniziava a spingere
per dilatare le crespe virginali e farsi largo nel retto.

Non vi era difesa di sorta possibile: la generosa ditata di vasellina
liquida aveva ormai già trasformato il solco tra le chiappe in una
viscida palude, dove il sudore del culo e l'aroma pungente della fava
si mescolavano in un abbraccio lubrico e sensuale.
Non sarebbe nemmeno occorsa una pressione eccessiva affinché il mio
ano garbato aprisse graziosamente la sua boccuccia ed inghiottisse la
sommità fungiforme della verga eretta, dalle grosse vene sporgenti,
paonazza e tesa fino a scoppiare.

La cappella di caucciù, sospinta da un gentile colpetto di reni dei
torniti fianchi di mia moglie allargò con un rumore simile ad un
risucchio le pareti del mio buchetto indifeso e lo trasformò tosto in
un bucone ben sfondato.
Era fatta! Il glande aveva vinto la simbolica resistenza dello
sfintere slabbratosi tutto ad un tratto e quasi con gioia, ed era
entrato da trionfatore dentro lo stretto e vergine budello di cui
avvertiva i fremiti e le ormai inutili contrazioni.
Un rantolo uscì dalla mia bocca, mentre una goccia luccicante d'umore
compariva sulla punta del mio cazzo pulsante. Ora stava entrando la
verga: che spettacolo! Il contrasto tra il colore marroncino un po'
oscuro del solco peloso tra le natiche ed il rosa chiassoso del
godemichè faceva risaltare la dilatazione dell'ano.

Io, giovane inculato, ne avvertivo l'invadente e maleducata presenza e
mi pareva che la verga, la quale non cessava di sprofondare lentamente
ma impietosamente, mi arrivasse fino in gola togliendomi il respiro.
Finalmente la penetrazione cessò, ma non già per un tardivo
ripensamento della mia gagliarda sodomizzatrice, bensì semplicemente
poiché ormai tutto il cazzo duro si era fatto strada nel retto, ed i
ricciuti peli della sua figa solleticavano il solco immediatamente
sopra al mio povero culo sfondato.

Mia moglie, quasi intenerita dallo scempio, estrasse delicatamente il
godemichè e mi fece sdraiare supino sul letto ponendomi un cuscino
sotto al fondo schiena.
"Adesso che abbiamo colto il fiore doloroso, mio caro," - mi disse
guardandomi intensamente negli occhi - "ciò che rimane sarà puro
piacere. Cono un lungo atto d'amore faremo ora godere questo tuo
culetto delibato, ed io pure goderò per il tramite di questa vigorosa
verga che ti massaggerà lo sfintere".

"Sì, me lo hai proprio rotto il culo, dolce amore mio!" - le risposi -
"Come lo ho sentito, il tuo muscoloso membro che ha invaso la mia
intimità! Ora posso veramente dire di essere il tuo sposino deflorato,
e la boccuccia del mio culo, perso ormai il pudore virginale, anelerà
d'ora in poi a ricevere spesso e volentieri la visita villana della
tua grossa e gradita verga!"...