domenica 23 ottobre 2011

Un racconto di incesto tra madre e figlio

Un bellissimo racconto di incesto tra madre e figlio, da leggere tutto per gli amanti di questo tipo di racconti erotici. Il racconto è stato inviato da Mammina1970 (cliccare qui per contattarla), che ringrazio per aver condiviso questa sua fantasia erotica. O forse si tratta di una storia vera vista con gli occhi del figlio?

Sinceramente non ricordo quando sia iniziato tutto ciò, ma quello che
ricordo con certezza è che in casa nostra c'è sempre stata un'aria
particolare, io mi chiamo giulio e sono figlio unico di ragazza madre,
degli inizi degli anni settanta. Carina mi madre, bassina , dai
lineamenti mediterranei con un bel seno quarta misura ed un carattere
giudicato da tutti piuttosto infiammabile. Ricordo piuttosto bene che
da quando sono cresciuto abbastanza per non dormire nella culla o
lettino che fosse, mia madre spesso mi faceva dormire nel grande
letto matrimoniale nel quale dormiva, ed a me piaceva tanto. Era bello
morbido e grande, ma soprattutto mi piaceva quando di inverno mi stava
vicino e mi riscaldava. Ricordo bene che sin da piccolo praticavo una
strana operazione, che chiamvo cikeciac sul mio pene, lo portavo
indietro tra le mie cosce, quando ovviamente era ancora moscio, lo
stringevo ritmicamente fino a provare una piacevolissima sensazione
che avrei scoperto solo dopo ,che quello si chiamava orgasmo e che in
realtà era una curiosa ed inconsueta forma di masturbazione.

All'epoca non avendo coscienza di ciò che in realtà fosse, mi
masturbavo in questo strano modo serenamente anche quando mia madre
era presente nella stanza, ed anzi lei sembrava contenta, e ricordo
che definì una volta con una sua amica tutto ciò come una semplice
necessità fisiologica. Fatto sta che quando quelle sere avevo il
piacere di dormire nel lettone con lei, dopo poco che si spegneva la
luce sentivo il letto sussultare, ed i piedi di mia madre sfiorarmi,
in verità non capivo bene in che posizione lei fosse e cosa stesse
facendo ma ricordo che ad una mia domanda una volta mi disse che quel
suo movimento ritmico le serviva per cullarsi e quindi dormire. La
cosa curiosa era che quasi sempre tutti quei movimenti mi stimolavano
a fare il mio famoso cikeciac, e tutte le volte era sempre più bello ,
tanto che non vedevo l'ora di poter dormire con mia madre per poterci
quindi masturbare ognuno per se contemporaneamente.

Non c'erano gemiti ma tutto sembrava così naturale ed istintivo che
non pensavo a nulla di perverso. Ricordo solo una cosa, una volta mia
madre mi raccomandò di non dire a nessuno come lei si cullava per
addormentarsi, non capì perché ma ho sempre mantenuto il segreto e
così la complicità aumentava sempre più.

Una chiara svolta nel nostro strano rapporto di complicità, fu quando
il medico che seguiva la nostra famiglia, iniziò a controllare quanto
il mio pene fosse capace di scappellarsi, e si raccomandò con me e
mia madre che d'ora in avanti sarebbe stato importante lavare ben il
prepuzio e fare gli esercizi di scappellamento anche varie volte al
giorno. Da quel momento vidi che mia madre iniziò a preoccuparsi
molto di ciò.

Curiosamente un giorno, evidentemente dovevo aver già capito qualcosa
della procreazione in qualche modo, proprio mentre era capitato che
mi stava facendo un bidet, chiesi a mia madre come nascessero i
bambini, e da lì iniziò un'accurata descrizione di come venisse e di
come quell'aggeggio che lei in quel momento stava pulendo con tanta
cura, in particolari condizioni si allungava ed induriva, e così
poteva essere infilato in quella fessura che si trovava nello stesso
posto dei maschietti, proprio lì, dove lei durante una doccia mi aveva
mostrato di avere un folto cespuglio di peli nerissimi. Ricordo bene
che durante quella descrizione, avendola ad un fianco a fare tutte
quelle manovre, mi appoggiai ad una delle sue belle mammelle, erano
così belle e morbide che , il mio pene ebbe forse la sua prima
erezione, non grandissima, ma sufficiente a far dire a mia madre che
in quelle condizioni lo scappellamento sarebbe stato molto più
difficile del normale, e che proprio in quelle condizioni bisognava
insistere per "allenare" la pelle. Mi faceva uno strano effetto, avevo
una curiosa sensazione di dolore per il tendersi della pelle ma
compensato abbondantemente anche dall'involontario massaggio che il
glande riceveva da quell'esercizio. Ad ogni modo dovette presto
desistere poiché l'erezione era diventata tale da non poter più
potermi scappellare, in quel momento mia madre smise e mi disse che
forse per quel giorno era troppo ma che proprio per questo dovevo
stare attento e fare il più possibile quegli esercizi.

Ricordo che nelle altre poche volte che lei continuò a lavarmi le
parti intime, in varie mi fece quell'esercizio ma non mi portò mai ad
eiaculare. L'ultima volta che rammento è accaduto che lei mi lavasse,
era una doccia, si interruppe quasi di scatto, poi mi disse che potevo
continuare da solo e mi lasciò correndo nella sua stanza. Da allora il
nostro rapporto è come se fosse cambiato, varie volte, noncurante
della mia presenza si è fatta vedere mentre si masturbava con le mani
dentro la tuta che si muovevano ampiamente e velocemente abbastanza da
far intendere benissimo cosa e dove stessero agendo quelle dita, ma
soprattutto , ho avuto l'impressione che a volte facesse di tutto
perché entrando in salotto od in un'altra stanza lei mi si mostrasse
con la maglietta alzata ed una mano sulle tette , massaggiandosi i
capezzoli, e con l'altra ben poco occultata nei pantaloni e nelle
gonne strette ed elastiche che portava in casa, distesa sul divano o
sulla poltrona. Io rimanevo un po'perplesso, ma ricordo piuttosto
eccitato ed imbarazzato, però continuavo a guardare poiché mi piaceva
finalmente vedere meglio come si contorceva, senza più le lenzuola ed
i pudori di quando dormiva con me.

Una volta ricordo che preso dall'eccitazione me ne andai nella mia
stanza e, abbassati i pantaloni e distesomi supino sul letto, chiamai
mia madre e finalmente le volli mostrare che ero cresciuto
inarcandomi molto e rimanendo poggiato solo sulle mani ed i piedi per
mostrarle tutta la magnificenza della mia bellissima erezione, mia
madre arrivò quasi di corsa, ed una volta osservatala per bene mi
fece i suoi complimenti, mi diede una carezza ed un bacio amorevole in
fronte e mi disse che ero davvero diventato uomo, il suo piccolo
bimbo, ora poteva essere considerato il suo uomo; poi uscì dalla
stanza e sentì che si mise a fare una telefonata ad una delle sue
amiche fidate, probabilmente per confessargli la bella esperienza che
in quel giorno era capitata. Fatto sta che ricordo piuttosto bene, che
una di queste pochi giorni dopo cercò in tutti i modo di invitarmi a
casa sua, con la scusa di spiegarle il funzionamento del computer
appena comprato, solo che quella sera lei si fece trovare da sola a
casa, ed io, pensando che quella consulenza fosse per i suoi figli, le
risposi che sarei tornato un altro giorno e me ne andai.

Dopo qualche giorno lei venne a casa per stare un po' con noi con una
specie di pellicciotto che non volle assolutamente togliersi, ma che
faceva intendere abbastanza bene quanto fosse profonda la sua
scollatura ma soprattutto notai quanto lunghe e belle fossero le sue
gambe, ben allungate ed aperte, sotto il tavolo dove eravamo tutti
seduti. Però forse all'epoca ero troppo giovane ed ingenuo per capire
ed agire adeguatamente, nonostante mia madre avendo ben capito cosa
cercava di avere da me al sua amica, mi disse che in fondo non c'era
nessun problema se fosse stata solo un'avventura iniziatrice, ma che
quella donna in realtà voleva proprio una relazione con me, e ciò non
era buono. In fondo secondo me lei era gelosa di condividere il suo
uomo tirato su e formato con tanta dedizione, chissà....