mercoledì 20 luglio 2011

Racconto di incesto molto duro

Quello che avete modo di leggere qui sotto è un racconto di incesto davvero molto duro. Insomma, se state cercando le emozioni forti, qui sicuramente le trovate, eccome se le trovate.


Uscendo dalla doccia Arianna rimase per un attimo davanti allo specchio
per guardarsi. I seni erano decisamente sodi e riempivano comodamente un
reggiseno di seconda misura, il taglio sbarazzino a caschetto, i capelli
biondi e gli occhi di un verde pallido. La sua mano scende lungo il
ventre piatto ed abbronzato per indugiare nel boschetto del suo pube.
Attraverso il pelo corto arriva a scoprire le labbra della sua
"amichetta", come la chiama fin da bambina, ed indugia ad accarezzarsi
per qualche attimo, sorridendo contenta di sé stessa quando tre colpi
frenetici alla porta la riportano alla realtà di soprassalto.
"Sei ancora lì...... svegliati mi serve il bagno...cosa stai facendo?"
Arianna ha appena compiuto diciassette anni e frequenta il penultimo
anno del Liceo, in una rinomata scuola privata della sua città
frequentata dalla alta società. Al Liceo è bravissima, inappuntabile nel
comportamento ed invidiatissima per la sua bellezza. I compagni di
classe mormorano che Arianna sa' fin troppo bene di essere molto bella e
snobba i coetanei nell'attesa che qualche bel fusto che frequenta la
vicina università si accorga delle sue grazie e la "colga", in tutti i
sensi. Il padre è uno stimato avvocato molto in vista. Un uomo
all'antica, visceralmente maschilista ed autoritario che le impone una
disciplina rigidissima, d'altri tempi, oltre a covare la più sana delle
gelosie paterne per quella che secondo lui, malgrado le curve le abbia
notate con disappunto da tempo, è sempre e solo una bambina. La mamma di
Arianna è una casalinga fin troppo succube del marito che ha da tempo
delegato ogni compito in famiglia ad un costante ricambio di domestiche
filippine ed africane (spesso scelte stranamente dal marito e non certo
per la bravura nei lavori di casa). La mamma si limita a qualche
generico discorsetto domenicale moraleggiante sulle insidie del mondo
moderno e sulle depravazioni dei giovani moderni.
Arianna ha un fratello di quindici anni. E non lo sopporta.
"Arrivo stai calmo....tra due minuti esco!"
Si chiama Christian ha quindici anni ed è l'opposto di Arianna:
sfrontato, sboccato, a scuola un disastro. Frequenta compagnie che, per
fortuna delle coronarie di mamma, i genitori ignorano. Ma è "l'ometto di
casa" per papà: a lui tutto viene sempre perdonato.
Ha la tipica esuberanza dei ragazzini adolescenti, presi nelle loro
"tempeste ormonali" e malgrado abbiano appena due anni di differenza
Arianna lo vede come un bambino viziato, un ragazzino che non può
capirla.
Poi ancora due colpi alla porta, questa volta più forti, e, in qualche
modo, più autorevoli. E' papà:
"Sei sorda? Apri la porta sei in bagno da due ore"
"Un attimo papà -coprendosi con un asciugamano- arrivo."
Gira la chiave ed apre la porta. Davanti suo padre e dietro Christian
che si infila subito dentro il bagno. Arianna é imbarazzata, i capelli
ancora bagnati, l'asciugamano la copre appena dai capezzoli fino
all'inguine.
"Stai sempre ore in bagno, cosa farai?"
Lo sguardo del padre la mette sempre a disagio, ha sempre la sensazione
di essere nuda davanti a lui, gli occhi indugiano sul seno. Poi come
rendendosi conto dell'imbarazzo della figlia getta uno sguardo distratto
dentro la stanza da bagno.
Intanto Christian, che deve farsi una doccia, come suo solito senza
nessun pudore si è tolto la maglietta e si sta abbassando i pantaloni
quando chinandosi per sfilarseli vede a terra le mutandine di Arianna.
Le raccoglie stringendole nella mano e le dice con tono canzonatorio:
"lasci sempre tutto in giro...."
Il padre si gira per andarsene brontolando un:
"E' vero cerca di non lasciare mutande in giro"
E se ne va. Arianna è rossa di vergogna, si gira nuovamente verso
Christian arrabbiatissima, ma lui prontamente si è abbassato i boxer e
lo sguardo di Arianna non può che cadere sul suo pene. E' un attimo,
anche Christian abbassa lo sguardo verso il suo "amico joe" come lo
chiama fin da bambino. Poi guarda fisso negli occhi la sorella con aria
insolente e si porta le mutandine al viso per annusarle:
"Cosa hai da guardare puttanella"
E gli tira in faccia le mutandine.
Arianna avvampa di vergogna e di rabbia, si gira di scatto e esce
sbattendo la porta.
Corre in camera sua, vorrebbe gridare di rabbia per la cattiveria del
fratello e per quel suo gesto scandaloso con le sue mutandine, ma si
morde la lingua, in studio c'è papà e se sente qualcosa arriva subito
qui e, senz'altro, Christian riuscirà a convincerlo del fatto che
comunque è colpa sua.
Ad aiutare Arianna a dimenticare questa arrabbiatura il giorno
successivo arriva una splendida notizia. Carlo il più bello ed ambito
fusto dell'università vuole conoscerla e per questo la invita attraverso
un'amica dopodomani ad una festa di compleanno. In condizioni normali
l'idea stessa di andare ad una festa con un ragazzo era improponibile
per lei, ma la fortuna vuole che i suoi genitori quel fine settimana
sarebbero andati al mare con amici e quindi Arianna sarebbe stata sola a
casa con il fratello.
E' il destino pensa Arianna, potrò andare alla festa con Carlo. L'unico
ostacolo rimane Christian. Il papà infatti non lascia mai sola a casa
Arianna se non c'è almeno il fratello. Anche perché solitamente il
fratello, per il solo fatto di essere maschio, può uscire la sera nei
week-end mentre Arianna quasi mai.
E' giovedì sera, l'indomani presto i genitori partono e Arianna ha poco
tempo per convincere il fratello a coprirla. Anche perché papà é stato
chiarissimo a cena:
"Christian vedi di tenere d'occhio tua sorella quando siamo via, deve
studiare - e rivolto ad Arianna - che non ti venga in mente di uscire la
sera, mi raccomando"
L'umiliazione per Arianna è fortissima il solito maschilismo del padre
che mette il potere nelle mani del fratello minore. Ma come se non
bastasse ci si mette anche la madre:
"La domestica non viene, quindi devi tenere in ordine tutto, capito?"
Visti i presupposti era ancora più complicata la faccenda e Arianna deve
armarsi di molto coraggio per chiedere la solidarietà del fratello.
Decide quindi di parlargli questa sera stessa e dopo cena bussa alla
camera del fratello ed entra.
Lui è disteso sul letto, scoperto, indossa solo i boxer, sta guardando
un film su quella televisione che, guarda caso, avevano regalato a tutti
e due, ma Christian aveva subito messo in camera sua, spalleggiato
ovviamente dal papà.
"Cosa fai tu qui?"
L'esordio non è di migliori, ma Arianna si fa coraggio e si siede sul
bordo del letto del fratello.
Fa molto caldo ma si è messa comunque il pigiama perché si vergogna di
farsi vedere dal fratello in mutandine e maglietta come sta solitamente
quando é nella sua camera.
"Niente, ho bisogno di un piccolo favore da te"
Il fratello come se non avesse nemmeno sentito quello che ha detto la
squadra e domanda:
"ma tu con questo caldo vai a letto con il pigiama?"
"sì, perché?"
Risponde lei.
"credevo dormissi nuda......."
Le guance di Arianna si infiammano. Ma perché, pensa in quel momento,
ultimamente si è fissato con queste allusioni?
Arianna cerca di far finta di non aver sentito e prende il coraggio a
due mani:
"Ho bisogno di un favore da te, sabato sera devo uscire con un'amica,
ma non voglio dire niente a mamma e papà, ma tu dovresti coprirmi."
"E perché dovrei farlo?" Subito l'attenzione e la curiosità di
Christian si rianimano.
"Non ti chiedo mai nulla e soprattutto ti sopporto". Arianna si accorge
che il suo tono é divenuto troppo supplichevole e capisce di essersi
messa in una posizione troppo debole per non stimolare la perfidia del
fratello.
Ma con indifferenza Christian la liquida con un:
"Ci penserò, ora vai fuori dalle palle che mi hai fatto perdere mezzo
film".
Ma Arianna capisce che non deve lasciarlo riflettere troppo. Sarebbe
perfino capace di parlare subito ai genitori di questo tentativo di
corruzione. Quindi insiste:
".....e quando deciderai?"
Rendendosi conto nel momento stesso in cui pronuncia queste parole di
mettersi ancora più in una condizione di debolezza.
Christian si limita ad un laconico:
"più tardi, adesso vai a letto"
Il tono è arrogante e perentorio, se non fosse che ha così bisogno di
questo piccolo rompiscatole saprebbe bene cosa rispondergli, ma si deve
limitare ad augurargli buona notte con tono speranzoso.
Il fratello non le risponde nemmeno e Arianna e costretta ad andare a
letto.
Mentre si toglie il pigiama e rimane in canottiera e mutandine ripensa,
tra sé e sé, a quel "più tardi", ma poi si distrae studiando un po'
prima di addormentarsi.
E' mezzanotte quando rischia di lanciare un urlo per lo spavento
svegliandosi di soprassalto con il fratello in camera sua. Per fortuna
Christian le mette una mano sulla bocca. Arianna si alza a sedere sul
letto, anche il fratello si siede sul bordo:
"sei bugiarda non è vero che dormi con il pigiama"
e le alza il lenzuolo scoprendola fino ai piedi. Nella penombra le
mutandine bianche brillano quasi. Arianna si ricopre subito:
"Cosa vuoi?"
Entrambi bisbigliano appena per non svegliare i genitori che dormono
nella stanza accanto a quella di Arianna.
"C'ho pensato e potrei anche coprirti per sabato, ma tu cosa mi dai in
cambio?"
"Facciamo che avanzi un favore?"
Arianna prova ad evitare il nocciolo della questione, ma si rende conto
che il fratello non si accontenterà di così poco.
"No troppo comodo: facciamo che per due giorni tu sei ai miei ordini
farai tutto quello che dirò io"
Ad Arianna pareva uno di quei giochi che facevano da bambini, un
capriccio. Tutto sommato poteva anche accettare.
"Ok: io faccio tutto quello che vuoi tu, tanto purtroppo in questa casa
devo farlo sempre. Però poi tu non fai il bastardo?"
"Mi sa che non ti vedi con un'amica, se ti interessa così tanto uscire
sabato: comunque affare fatto! Da domani mattina sei la mia serva, come
quando eravamo piccoli, ti ricordi?"
Arianna si rincuora, effettivamente Christian ha solo in mente un gioco
da bambini, è assurdo pensare male. Lo sopporterà tutto il giorno come
quando da bambini nei loro giochi lui era il Re e a lei toccava sempre
il ruolo della schiava conquistata in terra d’Africa. Rincuorata e
pregustando l'uscita con Carlo di sabato Arianna, si distende nuovamente
tra i cuscini:
"Ora torna in camera tua, buonanotte"
E il fratello alzandosi dal letto si china su di lei e sottovoce la
lascia con un inquietante:
"Buonanotte, riposati, ne avrai bisogno per domani."
E se ne va"
L'indomani mattina la sveglia suona alle sei per i genitori che poi
svegliano anche Arianna. E' la madre ad entrare in camera.
"Alzati noi stiamo partendo, tra mezz'ora sveglia tuo fratello e
preparagli la colazione e poi andate a scuola. In frigo c'é tutto per
mangiare per due giorni"
Arianna si alza e prepara la colazione mentre i genitori escono tra le
ultime raccomandazioni. Arianna ne approfitta per mettersi una gonna
corta che la madre non le permete mai di indossare ed una maglietta
aderente che esalta il suo seno. Quando la colazione è pronta entra in
camera del fratello per svegliarlo. Dorme profondamente, è completamente
scoperto e Arianna rimane colpita dall'erezione involontaria mattutina
che gli fa uscire prepotentemente la punta del pene dai boxer. Dopo
averlo osservato per alcuni attimi, turbata dalla sua stessa curiosità
lo copre con il lenzuolo e apre le imposte chiamandolo per svegliarlo.
"Dai Christian sono già le 7.00 la colazione è pronta, devi andare a
scuola"
Intanto corre in cucina per togliere dal fuoco il latte quando sente
dalla camera da letto Christian con un tono molto duro:
"Portami la colazione a letto e richiudi le imposte, cretina. Io oggi
non ho nessuna intenzione di andare a scuola."
Ci vuole una forte dose di autocontrollo da parte di Arianna per non
mettersi a gridare, ma memore del patto della notte precedente, fa buon
viso a cattivo gioco e sfoderando il migliore dei sorrisi porta la
colazione a letto al fratello:
"scusami, non sapevo che non volessi andare a scuola, speriamo che
mamma e papà non si accorgano di nulla"
Intanto chiude nuovamente le imposte e appoggia il vassoio con la
colazione sul comodino.
"Io vado a scuola, tu che fai?"
Domanda gentile la sorella.
"Mi faccio i cazzi miei. Ora vai via ci vediamo per pranzo. torna a
casa immediatamente dopo scuola, non ti perdere in chiacchiere come al
tuo solito, che devi farmi da mangiare"
Poi gettandole una occhiata distratta alle gambe:
"ma come ti sei conciata, sembri una troia!"
Arianna mordendosi la lingua e trattenendo a stento le lacrime per
l'atteggiamento volutamente aggressivo ed umiliante del fratello esce e
si prepara per andare a scuola.
La mattinata a scuola si volge tranquillamente. Dalla sua amica riceve
la conferma dell'appuntamento con Carlo per la sera successiva.
"Devo solo sopportare Christian fino a domani sera..." pensa.
Quando suona la campanella che segna la fine delle lezioni esce subito
prende l'autobus ed arriva a casa. Il fratello è stravaccato sul divano
e gioca con dei videogames, non si gira nemmeno per salutarla, si limita
ad un
"si mangia ? Ho fame!"
La sorella che ormai ha capito l'antifona, rassegnata, risponde dalla
cucina:
"dieci minuti, il tempo di preparare qualcosa"
Ma il fratello ribatte:
"no cocca, vieni qui e chiedimi cosa voglio mangiare prima".
Arianna, che ormai ha capito come gli conviene comportarsi, entra in
soggiorno e chiede al fratello cosa vorrebbe mangiare. Il fratello la
guarda dall'alto in basso e sorridendo le dice:
"i patti erano chiari dovrai essere la mia serva come quando giocavamo
da bambini; non mi sembra che tu stia rispettando i patti!"
"Scusa Christian, dimmi cosa devo fare." Sospira la sorella.
"Ad esempio da bambini quando io ero il Re, ti inginocchiavi per
aspettare gli ordini. E cerca di usare un tono più sottomesso quando
parli con me"
Arianna si inginocchia e frugando nella sua memoria cerca le parole
adatte tra la voglia di ridere di quella scenetta cui la costringe il
fratello ed un sentimento di inquietudine per quel non so che di
perverso che c'è nell'atteggiamento del fratello.
"Cosa desideri mangiare Christian?"
Il fratello ordina una pasta alla carbonara. La sorella prima di alzarsi
chiede:
"vuoi mangiare qui o a tavola?"
Il fratello le risponde che mangerà a tavola, di sbrigarsi e, intanto di
portargli una coca.
Arianna si alza gli porta la coca e prepara da mangiare. quando è pronto
chiama il fratello a tavola. Versa la pasta nei due piatti e, per
dimostrarsi abbastanza servizievole aspetta che il fratello si sieda per
sedersi e domanda con il tomo più umile che gli è possibile:
"va bene così?"
Ma Arianna non aveva a minima idea di quanto Christian volesse spingere
la mano in questo gioco e indicando il piatto della sorella risponde
secco:
"no, non va bene. Chi ti ha detto che tu puoi mangiare seduta a tavola
con me? Tu mangi dopo, in piedi, come le serve."
Arianna rimane sconvolta dalla studiata perfidia del fratello ed a
malincuore, guardando il suo piatto fumante di pasta, si alza e ripone
il suo piatto sulla credenza.
"Accendimi la televisione e prendimi il telecomando, poi rimani qui in
piedi, come fanno le cameriere."
Il fratello mangia con calma, con gli occhi fissi sulla televisione,
mentre Arianna deve rimanere in piedi al suo fianco. gli riempie il
bicchiere ed aspetta. La ragazza è molto combattuta. ormai ha accettato
il gioco ed ha deciso di bere fino in fondo l'amaro calice, ma c'é
qualcosa di strano nella situazione: si sente le guance rosse ed una
strana sensazione inspiegabile di dolce stordimento. Quella stessa
sensazione che provava da bambina quando giocava con il fratello.
Quando, con molta calma, Christian ha finito si alza e prima di
ricrollare sul divano lascia le ultime disposizioni:
"adesso sprepara, poi puoi mangiare, ma non ti azzardare a sederti. Io
vado in salotto, quando hai mangiato preparami il caffè e poi vai a
mettere in ordine la mia camera."
Arianna come un automa risponde meccanicamente "va' bene" sprepara la
tavola. Poi anche, se si sente un po' stupida, malgrado il fratello non
la possa comunque vedere, mangia in piedi qualche boccone della pasta
ormai fredda poi prepara il caffè per il fratello.
Lo porta in salotto e, senza nemmeno che il fratello debba dire nulla,
prima di porgerglielo si inginocchia.
Il fratello sorride divertito ed accarezzandole la testa:
"vedo che ti ricordi. Brava, ma vedrai come ti metterò alla prova. Ora
vai a sistemarmi la camera."
Arianna era colpita dal suo stesso atteggiamento remissivo e dal morboso
atteggiamento del fratello. Viveva con leggerezza quel gioco, quasi
contenta di essere tornata bambina. Ma c'era comunque qualcosa che non
capiva. Non riusciva a mettere a fuoco una strana sensazione che provava
alle parole ed ai gesti del fratello. Si alza riprende la tazzina vuota
dalle mani del fratello e la riporta in cucina. Poi prima di andare a
sistemare la camera entra in bagno. Si chiude la porta a chiave alle
spalle, il cuore ha accelerato il battito, si sente strana. Deve
verificare una cosa. Allunga una mano sotto la corta gonna e si sfiora
le mutandine. E' come sospettava: scosta l'elastico e con l'indice si fa
strada tra la peluria trovando immediatamente le grandi labbra
completamente bagnate. Incredibile: si è eccitata. Arianna non sa cosa
pensare e cerca di autogiustificarsi:
"forse non centra nulla quel rompiscatole di Christian. Sarà un caso."
Indugia un po', accarezzandosi. Il respiro si fa affannoso. Sente caldo.
Poi si ferma chiedendosi cosa diavolo stesse facendo. Si sciacqua il
viso con acqua fresca ed esce dal bagno. Entra nella camera da letto del
fratello cercando di scacciare il pensiero di quei momenti ed inizia a
risistemare quel disastro che Christian ha lasciato. Porta via i resti
della colazione, sistema il letto, poi si abbassa e a fianco del
comodino trova una rivista pornografica. La prende in mano, sotto si
trovano i boxer di Christian. La rivista è piena di donne nelle
posizioni più sconce, ma ad Arianna queste cose fanno solo tristezza. La
richiude scuotendo la testa e fa per portare i boxer del fratello in
lavanderia quando si accorge di sentire tra le dita una sensazione di
umidità. Infatti guardando con più attenzione Arianna nota una larga
chiazza umida nei boxer che avvicina ala viso per annusare. Ancora
quella strana sensazione, ancora le guance si infiammano. E' sperma,
Arianna non ha una grossa esperienza a riguardo, solo qualche affannoso
petting con un coetaneo al mare. La ragazza entra nella stanza
lavanderia chiudendo la porta alle spalle, annusa ancora e prova con i
polpastrelli a verificarne la viscosità e la consistenza. Al disgusto si
unisce la curiosità: non aveva mai pensato al fratello sotto quel punto
di vista. Certamente anche lei qualche volta ha indugiato nel letto con
una mano tra le cosce, pensando a qualche scena ardita vista in tv si è
spesso accarezzata, ma non hai mai guardato al fratello come ad un
ragazzo, ormai adolescente, con le sue voglie, i suoi segreti.
Getta nel cesto della biancheria sporca i boxer di Christian e si lava
le mani accuratamente. Poi, per la seconda volta nel giro di poche
decine di minuti allunga una mano per constatare come le sue mutandine
si siano ancora bagnate.
"E' meglio che mi calmi altrimenti rischio di saltare addosso a Carlo
quando esco con lui domani sera" pensa fra sé la ragazza.
Poi torna in camera dl fratello per finire di riordinarla. Il fratello
intanto è assorto a guardare i suoi videoclip alla televisione e
Arianna, in mancanza di altri dispotici ordini si rifugia in camera sua
per studiare.
La quiete purtroppo dura poco, dopo nemmeno mezz'ora il fratello entra
in camera:
"Ah sei qui. E' così che rispetti i patti? Non dovresti essere al mio
servizio?"
Arianna si era sforzata di dimenticare per qualche ora il tirannico e
capriccioso ricattatore e cerca di calmarlo:
"Scusa ma non mi avevi dato altri ordini, devo anche studiare. Io, a
differenza tua ci vado a scuola!"
E' un attimo, Arianna non ha nemmeno il tempo di capire cosa sta
succedendo, il fratello ha già fatto partire uno schiaffo di man
rovescio che lascia un segno rosso vivo sulla guancia destra della
ragazza.
"E' così che si risponde, stronza?"
Gli occhi azzurri di Arianna si riempiono di lacrime mentre si alza in
piedi, stringendo i pugni:
"Ora bas....."
Non fa a tempo a finire la frase che Christian ha già alzato il braccio
e la colpisce di nuovo al volto e subito con un tono che non ammette
repliche:
"Inginocchiati e chiedi scusa"
Per Arianna è come una scossa elettrica; è furibonda, ma al tempo stesso
confusa e senza rendersi nemmeno conto di quello che sta facendo e
soprattutto del perché lentamente si inginocchia mentre si asciuga le
lacrime. Il fratello non ha il volto adirato, anzi, si direbbe quasi
divertito mentre la sorella con un ultimo singhiozzo e massaggiandosi la
guancia arrossata è in ginocchio e mormora un:
"Scusami."
Christian si siede ai bordi del letto, di fronte alla sorella
inginocchiata. Arianna tra la rabbia e la vergogna per aver di nuovo
obbedito al fratellino tiene lo sguardo basso. Il fratello le accarezza
una guancia e con un tono quasi consolatorio le dice:
"devi imparare ad essere più sottomessa altrimenti i nostri patti vanno
a monte"
E' un attimo, mentre Arianna pensa a quanto sia strano quello che da due
giorni sta succedendole e a come stranamente non sia in realtà veramente
arrabbiata con il fratello, e la mano di Christian scende lungo il collo
e scivola verso il seno. La maglietta sottile disegna alla perfezione i
capezzoli di Arianna, sorprendentemente sensibili. Arianna non ha il
tempo di rendersi conto di nulla anche se il respiro si fa affannoso e
il fratello ha due dita sul suo capezzolo destro e stringe.
Arianna sempre con lo sguardo basso sente improvvisamente caldo mentre
il fratello stringe con forza il capezzolo, riesce a mormorare un:
"no, cosa fai"
Ma è un lamento quasi impercettibile, biascicato, il fratello subito le
dice di stare zitta:
"stai zitta, fai quello che ti dico e stai zitta."
Poi si abbassa verso il suo orecchio e le mormora:
"quando ti dico di inginocchiarti devi aprire le gambe, tenerle
allargate, capito? non siamo mica in chiesa!"
Arianna non è più in grado di fare nessuna domanda riesce solo a dire:
"si subito"
Con le mani di alza un po’ la gonna stretta e corta ed allarga le
ginocchia, poi meccanicamente mette le mani dietro la schiena. Il
fratello continuando a parlarle all'orecchio:
"la smetterai di fare la ribelle o devo iniziare a pensare a cosa
raccontare a papà?"
Il capezzolo ormai le fa proprio male risponde subito:
"scusami Christian sono stata una stupida, non ti farò più arrabbiare,
prometto."
Il fratello molla la presa si alza di scatto e le dice secco:
"Ora vai a lavarmi il motorino che devo uscire."
Prima di andarsene sottolinea la frase con uno schiaffo dietro la nuca.
Non è forte ma fa perdere l'equilibrio ed Ariannna che cade addosso al
letto dove prima era seduto Christian che esce sbattendo la porta.
Arianna rimane ferma così in ginocchi le cosce spalancate, il viso
sprofondato nel letto gli occhi bagnati di lacrime e non può fare a meno
di allungare un mano in mezzo alle gambe ed avere la conferma: le
mutandine sono tutte bagnate. La ragazza è molto arrabbiata con sé
stessa ma non può fare a meno di indugiare nel boschetto ad accarezzarsi
pensando alla dolce umiliazione che le recenti prove di sottomissione le
hanno procurato. Solo un minuto con il respiro affannoso poi si alza, si
cambia ed esce per lavare il motorino al fratello.
Christian esce in giardino con una birra in mano e si accomoda su di uno
sdraio all'ombra ad osservare la sorella che, obbediente, sta lavandogli
lo scooter sorridendo soddisfatto. Arianna cerca di non incrociare lo
sguardo per la vergogna, ma anche perché non vuole rischiare di subire
nuove umiliazioni e punizioni. Con la pompa ed una spugna si dedica con
attenzione alla pulizia del motorino. Per lei non é una novità anche il
padre le ordina spesso di lavarle l'auto ed alle sue rimostranze per il
fatto che il fratello riesce sempre a trovare una scusa per non fare mai
nulla, il padre risponde sempre di non rompere e di lasciare in pace
"l'ometto di casa". E così, pensa Arianna, adesso Christian vuole
prendersi tutti i ruoli di padrone i casa. Ma, si chiedeva Arianna, lo
faccio per poter uscire domani sera con Carlo o perché tutto sommato mi
piace o, peggio, perché ormai ad obbedire ad un maschio in casa sono
abituata. La ragazza si poneva queste domande senza troppa ansia tutto
sommato, perché la situazione in fondo, qualunque fosse il motivo, la
turbava, ma la viveva anche con la curiosità di vedere cosa le sarebbe
successo.
Intanto il fratello si era avvicinato per controllare bene il lavoro.
Arianna meccanicamente si scostò, con le mani dietro la schiena e lo
sguardo basso ad attendere dal fratello il giudizio. Esattamente come fa
di solito papà - notava. Dopo una rapida occhiata Christian con tono
strafottente le indicò le ruote:
"pulisci bene anche le ruote, cretina devono sembrare nuove, e
sbrigati!"
Arianna cui ormai i moti di ribellione sembravano solo un lontano
ricordo mormorando "scusa" si mette subito a pulire le ruote mentre il
fratello entra in casa. Arianna finisce il lavoro ma attende comunque
qualche minuto perché non vorrebbe di nuovo far arrabbiare il fratello
che esce in quel momento, dà un occhiata al motorino, ci sale poi guarda
la sorella sorridendo soddisfatto.
"Io esco, hai qualche ora di libertà, ma non muoverti da casa. Poi ti
chiamo."
Mentre il fratello se ne va Arianna rientra in casa tirando un sospiro
di sollievo: finalmente un po' di pace. Cercando di scacciare il
pensiero di quello che è successo in quella giornata si rimette a
studiare perché ormai sono già le cinque e l'indomani, Sabato, oltre
all'importante appuntamento serale, la mattina deve essere anche
interrogata il latino.
Verso le sette telefona il fratello:
"senti Arianna, vengo a casa con degli amici, prepara qualcosa per
cena."
Il tono era di quelli che non ammettevano repliche, ma Arianna si
permette comunque, con il tono più rispettoso che le riesce di
obiettare:
"Christian, lo sai che papà non vuole che invitiamo gente a casa...."
Ma non riesce a finire il discorso perché il fratello con un tono molto
duro la interrompe:
"non ti azzardare a contraddirmi, stupida, io faccio quello che
voglio."
E po’ con un tono più divertito:
"tanto poi tu metti tutto in ordine e anche se venissero a scoprire
qualcosa tu ti prenderai la colpa! Non è vero sorellina?"
Arianna rimane zitta per un attimo e capisce che é meglio non
contraddirlo:
"Va bene, dimmi cosa devo fare"
"Niente, prepara solo la tavola per quattro persone in sala da pranzo
vengono dei miei amici guardiamo un film e mangiamo una pasta. Tu vedi
di comportarti come ti ho insegnato oggi."
Arianna capisce il pericolo di essere messa in ridicolo davanti a dei
ragazzini amici del fratello ed inizia ad essere veramente a disagio.
"Ma Chirstian, i tuoi amici non fanno parte del nostro accordo
.......mi vergogno Non vorrai trattarmi come mi hai trattato oggi
davanti a loro?"
"Arianna non rompere! Tu comportati ben sii obbediente e sottomessa,
può darsi che loro nemmeno se ne accorgono. Del resto sei un donna!
Comunque anche se se ne accorgono nemmeno ti conoscono e poi tu fai
quello che ti dico io o ti metti in un mare di guai! Capito?"
Arianna risponde di sì, si scusa nuovamente e riattacca. Ora la tensione
c'è veramente, ma assieme di nuovo anche quella sensazione di leggerezza
e di strano scombussolamento che prova ogni volta che il fratello la
tratta così.
Arianna prepara tutto, é nervosa, ma al tempo stesso tremendamente
curiosa per tutte quelle strane prove cui la sottopone il fratello. C'è
ancora un po' di tempo ed Arianna senza pensarci troppo si chiude in
bagno per una cosa che non fa quasi mai. Si alza la gonna e sfila le
mutandone, poi si siede sulla tazza del water ed allarga bene le gambe
inarcando la schiena. Chiude gli occhi ed allunga una mano ad
accarezzarsi: é completamente bagnata ed é tutto il giorno praticamente
che é in quello stato. Non le é mai capitato. Arianna si lascia andare
alla fantasia e si immagina in ginocchio davanti a Carlo mentre si apre
la camicetta, poi... si interrompe immediatamente, il cuore batte a
mille. Il fratello è rientrato e la sta chiamando. Arianna si ricompone
affannosamente raccoglie le mutandine se le rimette, si lava le mani,
si da un'occhiata allo specchio: ha le guance arrossate e la fronte
leggermente imperlata di sudore. Apre la porta del bagno, il fratello è
proprio lì davanti.
"Sei sempre in bagno. Cosa stavi facendo?"
Christian parla volutamente ad alta voce, nel frattempo sono entrati
anche altri tre ragazzi, che presumibilmente sentono tutto. Christian
evidentemente ci tiene a far vedere agli amici come tratta la sorella.
Poi abbassando il tono della voce le dice:
"vai in camera tua e aspettami."
Il ragazzo va a far accomodare gli amici poi torna dalla sorella.
Arianna è in camera sua ad attenderlo ed intanto si è cambiata
sfilandosi la corta minigonna indossando i pantaloni della tuta.
Christian entra e la guarda fissa negli occhi:
"é meglio che ci chiariamo subito, mettiti in ginocchio!"
Arianna si inginocchia immediatamente, apre le ginocchia come piace al
fratello, poi abbassa la testa e mette le mani dietro la schiena.
"Brava così mi piace. Non userò giri di parole ora farai quello che ti
dico e guai a te se sbagli anche solo la più piccola cosa. Ti farò fare
letteralmente la serva per me ed i miei amici questa sera, voglio che li
lasci a bocca aperta."
Poi volge lo sguardo verso il letto e nota la minigonna.
"Perchè ti sei cambiata? Non vuoi far vedere le gambe ai miei amici?
Non hai capito un cazzo, rimettiti quella....anzi mettiti quella bianca
che non metti mai."
Arianna arrossisce immediatamente, quella gonna é ancora più corta e ,
soprattutto é plissettata e larga. Non la mette mai perché qualsiasi
movimento rischia di mostrare le mutandine. la ragazza rimane anche
meravigliata del fatto che il fratello se la ricordasse. Arianna azzarda
una resistenza:
"quella non la metto mai..."
Anche questa volta non riesce a finire la frase perché un ceffone l'ha
già colpita sulla guancia.
Arianna si scusa massaggiandosi la guancia mentre il fratello conclude
la discussione peggiorando ulteriormente la situazione della già
scombussolata sorella:
"e togliti le mutandine così se farai la stronza farò vedere a tutti
che sei una puttanella. Ora alzati, preparati e vieni di là a servirci."

Arianna non può, ma forse comincia anche a non voler, opporsi al
fratello si alza in piedi. Ma Christian non dà cenno di volersene
andare. Arianna ha un momento di interdizione, non sa cosa deve fare e
non vuole far arrabbiare ulteriormente il fratello. Christian insiste:
"hai capito? cambiati."
Arianna muove lentamente le mani infilando i pollici dentro l'elastico
dei pantaloni della tuta per toglierseli, ma ha ancora un attimo di
esitazione: non si è mai spogliata davanti a nessun uomo, tanto meno
davanti al fratello. Poi visto che Christian non accenna ad uscire dalla
stanza, abbassa i pantaloni, li toglie e li getta sul letto. Tiene la
testa bassa, vorrebbe morire per la vergogna, ma sente chiara la
sensazione di essere letteralmente allagata in mezzo alle gambe, per la
situazione e per le carezze bruscamente interrotte di pochi minuti
prima. Poi la ragazza si gira verso il cassetto dove prende la gonna
bianca e svolazzante che il fratello le impone di indossare. Arianna la
indossa poi, sempre con la testa bassa:
"sono pronta."
Il fratello con tono spazientito:
"ma sei stupida o fai apposta? Ti ho detto di togliere le mutandine!"
"Ti prego Christian, mi vergogno troppo, è trasparente questa gonna ed
appena mi muovo potrebbero accorgersi che non le ho. Ti prego questo no"

In quel momento Christian fa una cosa che sorprende di nuovo la sorella.
Senza andare tanto per il sottile si avvicina alla sorella le alza la
gonna e con uno strattone le abbassa le mutandine. Arianna non ha alcun
moto di ribellione, ma si limita a coprirsi il sesso con una mano. la
testa sempre più bassa ed il viso rosso di vergogna. Poi muove le gambe
per far scivolare a terra le mutandine che il fratello raccoglie.
Ed ancora per aumentare la sua vergogna Christian le avvicina al viso e
le annusa. Arianna vorrebbe morire, si rende conto che i suoi umori si
sentono e le mutandine sono evidentemente umide. Il fratello, questa
volta con voce più dolce:
"alla mia sorellina comincia a piacere la situazione vero? Allora non
fare la santarellina con me: a te ti ho capita! Ora vieni di la ti
presento ai miei amici, vedi di essere gentile e facci divertire."
Il fratello si mette in tasca le mutandine della sorella apre la porta e
con finta galanteria la fa passare per prima. Giusto per assestarle una
manata nel sedere. Per la prima volta il fratello la tocca non per farle
male, come è stato per i capezzoli. E' questione di un attimo, Arianna
rimane immobile mentre il fratello nella frazione di un attimo le palpa
il sedere senza pudore. Non si può dire che rimane ferma per lasciarlo
fare, ma comunque nemmeno si ritrae, la mano dl fratello punta proprio
alla parte bassa del sedere della sorella affondando con facilità fino
quasi a toccarle il sesso.
Arianna è stordita, in testa sente un ronzio ma contemporaneamente si
sente leggera, direbbe quasi felice. Cammina a piccoli passi tenendo le
mani sul davanti come se temesse che in qualsiasi momento qualcuno
potrebbe alzarle la corta gonna e vederle la fighetta che sente
completamente bagnata. Il fratello la porta in salotto. Ci sono tre
ragazzini, sembrano tutti perfino più giovani di Christian. Il fratello
si siede su di una poltrona lasciandola così in piedi di fronte ai tre
ragazzini. Arianna si sente in mostra, i ragazzini la stanno squadrando
da testa ai piedi. Poi dopo un attimo di silenzio che ad Arianna pare
eterno finalmente parla Christian:
"questa è mia sorella Arianna, loro sono i miei amici Nicola, Enrico e
Mattia."
Arianna ha lo sguardo basso e mormora un saluto.
I tre sono dei ragazzini: Nicola ha 14 anni, ricciolino ed esile, Enrico
ha 15 anni piuttosto grassottello e lo sguardo un po’ troppo furbo
indugia subito sulle gambe di Arianna, Mattia ha 15 anni ed è un bel
ragazzino ma con la faccia di un bambino. Arianna si rende conto di
essere una "grande" per loro ma in quel momento è evidentemente in
imbarazzo, in piedi come se fosse in mostra per quegli occhi che la
stanno perlustrando con curiosità. Poi Christian con un tono secco:
"Cosa fai lì impalata, vacci a prendere qualcosa da bere."
Per Arianna è come una frustata, di sottecchi legge gli sguardi sorpresi
e forse anche imbarazzati dei tre ragazzi. Arianna, che fatica a
sostenere l'imbarazzantissima situazione si volta per andare in cucina.
E' sconvolta. Prepara un vassoio con bicchieri, coca cola, birra e lo
porta in salotto. Appoggia il vassoio sul tavolino in salotto dove
intanto é calato un silenzio imbarazzato che il fratello si sta godendo
in ogni singolo secondo. Arianna getta uno sguardo al fratello che con
un gesto rivolto verso gli amici fa capire che vuole che siano serviti.
Arianna ha la voce che è un soffio:
"Cosa volete bere?"
I ragazzi che evidentemente cominciano a superare l'iniziale imbarazzo
ordinano tutti delle birre, malgrado la loro giovane età. Arianna li
serve uno ad uno attenta a non abbassare ami il busto per non scoprirsi
oltre quello che già mostra generosamente. Enrico però senza nemmeno
nascondersi troppo le fissa la gonna ed Arianna vive la spiacevolissima
sensazione di sentirsi letteralmente nuda davanti allo sguardo del
ragazzino. Quando ha finito non può non notare gli sguardi di intesa
dei tre ragazzi e il sorriso soddisfatto di Christian. Arianna si
rimette in piedi, non ha il coraggio di aprire bocca, per fortuna il
fratello accende il televisore ed inizia a fare zapping distraendo un
po’ gli amici, poi si gira verso la sorella che attende con tutta
evidenza nuovi ordini:
"vai in camera tua, ti chiamo quando mi servi"
le parole sono evidentemente studiate per umiliare in ogni modo la
sorella che esce frettolosamente dalla stanza piena di vergogna. In
camera si stende sul letto per cercare di riflettere sulla sua
situazione e domandarsi, ancora una volta, come ami accetta tutto ciò.
Del resto basterebbe rinunciare ad uscire con Carlo per sottrarsi ad
ogni ricatto, ma non è nemmeno che le interessi così tanto questa
uscita. Evidentemente - pensa la ragazza - voglio provare queste
sensazioni. Perché?