domenica 30 gennaio 2011

Sesso con la nera





Bel filmato con una sessione di sesso con una donna nera, prometto che ritorno presto con i racconti erotici ma intanto godiamoci questo video che gronda erotismo!

martedì 25 gennaio 2011

Una bella venuta in faccia




Su questo blog non pubblico solo racconti erotici ma anche bei filmati che colpiscono la mia attenzione, come per esempio questa bella venuta in faccia!

giovedì 20 gennaio 2011

Un grosso pene nel culetto

Quando un bel culetto incontra un pene grosso si fanno davvero scintille. Godetevi questo bel racconto erotico, davvero interessante!

Questa mattina ti ho telefonato invitandoti da me per la serata. Hai
indossato quella minigonna a tubino che mi piace tanto con le auto
reggenti e quel bel tanga nero che ti ho regalato. Li hai abbinati con
quel top argento che abbiamo comprato assieme la settimana scorsa.
Pensi proprio di esserti fatta carina, giusta, giusta per una bella
serata.

Ed ora sei davanti alla mia casa, smonti dalla macchina e ti giri a
chiudere la porta.
Ma che succede! Ti ero girata un attimo fa, non c'era nessuno, ed ora
cos'è questa roba che ti ha coperto a testa?
Un terrore folle ti blocca.
Vorresti gridare ma una mano ti copre la bocca mentre un braccio ti
avvolge la vita stringendoti sotto anche le braccia e ti solleva.
Ma cosa sta succedendo? è stato un attimo, ma ti è sembrato un secolo.
Cerchi di divincolarti ma ti sento stretta in vita come da una morsa,
con le gambe così a penzoloni, ti sembra di essere uno di quei pacchi
che si portano sottobraccio.
Aiuto! Aiuto! Cerchi di gridare, ma dalla tua bocca esce solo un
flebile lamento.
Una specie di laccio ti stringe leggermente il collo, ma la mano
continua a premere forte sulla tua bocca e la stoffa è troppo tirata
perché tu riesca a morderla.
Stai scendendo una scala, senti dei rumori strani, cerchi di
divincolarti e scalciare, ma l'unico risultato è quello di sentire
ancor più forte la stretta in vita.
Stai sudando sia per il terrore che stai provando e sia per gli sforzi
che stai facendo per liberarti, ma il braccio ti stringe sempre forte,
quasi ti manca la forza di respirare.
Sei terrorizzata, non riesci proprio ad immaginare cosa stia
accadendo.
Dei rumori di catenaccio, una porta che si chiude e vieni posata.
A momenti cadi. Hai perso senza accorgerti una scarpa e i dieci
centimetri dell'altra ti sbilanciano.
Urli!
Urli con tutta la tua voce. Ma non senti niente, ti sembra di essere
in un mondo ovattato, il pavimento è strano, sembra morbido.
Senti due mani che prendono i tuoi polsi, ti tirano in avanti, stai
per cadere, ma qualcosa di duro ti ferma, una mano si poggia sulla tua
testa e la spinge verso il basso.
Hai un terrore folle, urli e urli ancora con tutto il fiato che hai in
corpo, incominciando a piangere.
Qualcosa di duro ti sta stringendo il collo, fai per ritirare le mani,
ma sembrano bloccate, si muovono un po' avanti ed indietro, lo stesso
per il collo. Puoi muoverlo un po' avanti ed indietro e girare la
testa, ma in su ed in giù che qualcosa di duro che lo ferma.
Hai paura urli e cominci a singhiozzare continuando a piangere, sei
sempre più disperata.
Gridi cercando aiuto, ma sembra che tutto si perda nel vuoto, non
senti nessun altro rumore ad eccetto della tua voce. Eppure qualcuno
deve pur esserci.
Singhiozzi e piangi.
Una mano ti prende la caviglia sinistra, urli ancora, cerchi di
scalciare, ma ti tira forte la gamba e senti una cosa avvolgermi la
caviglia.
Urli! e urli ancora cercando di farlo sempre più forte.
La mano ti molla. Subito cerchi di ritirare la gamba ma è come legata.
Aiuto! Gridi.
Gridi ancora, la gola comincia a bruciare e farti male.
Succede lo stesso alla destra, anche se la prima volta eri riuscita a
sfuggire alla mano.
Sei scomoda messa così, con collo e polsi bloccati in avanti, con le
gambe aperte e legate. Cerchi di trovare un punto d'equilibrio
appoggiandoti sulle braccia.
Sei terrorizzata, la paura ti provoca dei fremiti e delle convulsioni
su tutto il corpo, piangi ed urli ancora, ma non senti nessun rumore.
La stoffa che ti avvolge la testa e troppo scura per riuscire a vedere
qualcosa, ti sembra che ti manchi l'aria, urli ancora e il respiro si
fa veloce e pesante.
Piangi e singhiozzi chiedendo aiuto e pietà, ma non si sente
assolutamente nulla oltre al mio respiro affannoso e i tuoi
singhiozzi.
Passa il tempo sembra eterno c'è un silenzio terribile che ti spaventa
ancor più, ti sento sola hai una pura folle, non senti proprio niente.
No, aspetta c'è come un fruscio, un muoversi di stoffa.
Improvvisamente la luce. I capelli ti cadono sui lati della faccia,
sbatti un attimo le palpebre prima di riuscire a mettere a fuoco la
vista.
Davanti hai un muro bianco, anche il pavimento è bianco. Dietro la
testa c'è una specie di tavola di legno da cui sui lati della testa,
spuntano le mani. Provi a girare il capo ma nella tua visuale ci sono
solo queste due tavole e il gancio che le fissa.
Mi sembra una gogna medioevale, ma l'idea ti appare troppo assurda per
essere vera.
Vieni distolta dai tuoi pensieri da una mano che ti accarezza il
sedere.
Cerchi di divincolarti, ancheggi come per scrollartela di dosso ma
niente, queste due mani stanno correndo sul tuo corpo, veloci e
leggere.
Quando ti passano sul ventre scoperto tra la gonna ed il top un
brivido ti fa accapponare la pelle.
Ma quante sono?
Da quanto sono veloci nello spostarsi sembrerebbero più di due.
Mentre una si è fermata sul ventre comprimendolo leggermente, l'altra
sta salendo all'interno della coscia destra, sale piano verso la fine
delle autoreggenti.
Ahi! Gridi!
Ti ha pizzicato la carne all'interno della coscia li dove finiscono le
calze.
Urli!
Hai! mi stai facendo male bastardo! Gridi ancora più forte.
Come per ripicca alla tua protesta l'altra mano s'infila velocemente
sotto il top e ti pizzica violentemente il capezzolo destro.
Il tuo corpo si contrae, s'inarca.
Ahi gridi!
Senti che la gonna ti viene arricciata su, in vita.
Urli, ancheggi, cerchi di divincolarti ma niente da fare sei bloccata.
Ma dove sei finita?
Hai paura singhiozzi mentre le due mani ti accarezzano le natiche e
l'interno delle cosce.
Una s'infila sotto la stringa del tanga e te lo tira.
Gridi Hai!
Fa male se lo lasci da cosi distante.
È leggermente elastico e si scarica come un colpo di frusta giusto li.
Il colpo ti fa istintivamente inarcare e contrarre il corpo.
Hai! E ridargli.
Hai! E ridargli ancora.
E ancora, e ancora.
Ma allora ci provi gusto, stronzo! Pensi.
Però in fin dei conti non è male. Senti i capezzoli che ad ogni colpo
diventano sempre più turgidi.
Urli! Urli!
Ma cominci a renderti conto che non serve a niente.
Le due mani cominciano a muoversi freneticamente sulle tue natiche
pizzicandole ogni tanto.
Ad ogni colpo del tanga il corpo s'inarca, ormai è un continuo, i
muscoli della schiena cominciano a dolerti.
Nei momenti di tregua tremi tutta.
La paura, la rabbia ti fanno fremere tutto il corpo.
Senti una mano sul culo infilata sotto il tanga.
Ti preme prima delicatamente strisciando avanti ed indietro, poi man
mano la pressione si fa più forte.
Ti lamento la pressione comincia ad essere dolorosa, senti il culo
dilatarsi. Hai!
- Stronzo mi fai male - urli.
Hai! Hai! Urli.
Cominci a piangere e singhiozzare sempre più forte ancheggiando
violentemente nella speranza di scrollarti di dosso questa tortura.
Ma più di tanto non puoi muoverti con le caviglie legate.
Una mano s'infila sotto il top ti ripizzica violentemente il capezzolo
destro.
È un'altra fitta che t sale nel cervello facendotelo esplodere.
Hai! Urli ancora più forte, ma la mano stringe sempre di più il tuo
povero capezzolo.
Senti una sensazione strana, hai un terrore folle, sei pervasa dalla
paura ma dentro alla pancia senti come qualcosa muoversi.
Sei impazzita, pensi, mi stanno torturando e comincio ad eccitarmi.
Scacci immediatamente questo pensiero dalla mente, e rincominci a
piangere e singhiozzare ancora più forte e più disperatamente.
Intanto la mano ha lasciato il tuo capezzolo e sta stringendo tutto il
seno, non mi fa male, ma qualcosa di strano ti sta succedendo.
Sarà un effetto della posizione o dello sconvolgimento che ho dentro,
le cosce ti fremono e il tuo culetto sembra attraversato dalla
corrente elettrica.
Il tremito che sino adesso ti ha percorso il corpo sta come
abbassandosi verso le gambe, le mie natiche cominciano prima piano,
poi sempre più velocemente a tremare e contrarsi.
Senti un corpo posarsi su esse.
Ma è nudo!
Inequivocabile al centro, percepisci la presenza di un pene in piena
erezione.
Aiuto, Aiuto gridi ancora con uno sforzo tremendo che ti ardere la
gola.
Ma doveva capitare proprio a me!
Urli ancora!
Singhiozzi, lui si posa ancor più su di te schiacciandoti le spalle
sulla parete di legno e stringendo dal davanti l'interno della mie
cosce.
Sento forte la pressione del suo pene sul tuo culo protetto solo
dall'esile strisciolina del tanga.
Le sue mani salgono piano piano, esplorando ogni centimetro della tua
pelle all'interno delle cosce, arrivavo sino la tanga, s'infilano
sotto e con le dita stuzzicano il buchino bello lisco e depilato.
Poi si congiungono sul davanti dandoti qualche strappetto li e quindi
stando sempre sotto il tanga, arrivano su, sui fianchi.
Hai!
Gridi nel sentire lo strappo del tanga.
Aiuto! Aiuto! Continui a gridare anche se ormai sei certa che non
serva a più niente.
Ti sento fortemente a disagio così inclinata in avanti e con il sedere
scoperto.
Il maiale si potrà godere la completa panoramica del tuo culetto con
al centro, in bella mostra.
Continui a tremare, le tue natiche sono sempre più percorse da un
fremito che le fa vibrare.
Ti sta avvolgendo sotto le ascelle il top, senti abbassarsi
leggermente le Tue belle tettine con i capezzoli ancora turgidi.
Deviproprio essere un bello spettacolo messa così, a 90 gradi con le
tette, il culo scoperti; le gambe larghe e la gonna avvolta in vita.
Senti più volte il tipico scatto di una macchina fotografica e vedo il
lampeggiare del flash.
Anche questo! Anche le foto!
Sei stremata non c'è la fai più.
La paura, il piangere ed il continuo singhiozzare ti stanno
sfiancando.
Aah! Hai!
Che male, stronzo, disgraziato! Senti che male mi hai fatto!
Ti ha violentemente infilato un dito nell'ano ed ora lo sta girando.
Senti il bruciore salirti lungo la schiena e un tremito violento ti
percorre tutto il corpo.
Ancheggiando cerchi di divincolarti, le tette ti sbattono.
Hai! Stronzo smettila!
Un altro! Me ne ha infilato un altro!
Il dolore è forte, tremi tutta, piangi e singhiozzi Continua a girarli
e allargandoli ogni tanto mi provoca delle fitte tremende che ti fanno
tremare tutta.
Ma cosa sta facendo?
Ah! Senti che morso! Stronzo, fottuto disgraziato!
Tende le due dita nell'ano, si è infilato sotto di te e ti ha
violentemente morso il capezzolo destro, quello che mi aveva già
martoriato prima.
Cerchi d'inarcare in corpo per alzarti, ma il disgraziato ci arriva lo
stesso.
Si alterna tra i miei due poveri seni, mordendomi i capezzoli, a volte
piano a volte talmente forte tra strapparmi un grido.
Ed intanto le due dita continuano a muoversi e rigirarsi nel mio
povero culetto.
È come uno spasmo quello che mi avvolge tutto il corpo, le sue dita mi
stanno facendo impazzire e i suoi denti sui miei capezzoli sono come
un martello che mi batte ritmicamente nel cervello.
Troia, sei una troia, ti stai eccitando utta, pensi con rabbia.
Lentamente la sensazione e la frustrazione si stanno trasformando in
un perverso senso di piacere.
Ci sa fare lo stronzo. Ti sta eccitando, il pianto ed i singhiozzi si
stanno lentamente tramutando in mugugni e sospiri.
Chiudi gli occhi e lentamente ti stai lasciando andare alle fortissime
sensazioni che stai provando.
Le lacrime smettono di rigarti il volto, ed altre lacrime, invece,
cominciano a scendere copiose.
Le due dita nell'ano non bruciano più anzi!
Con i denti continua a mordermi alternativamente i due capezzoli, che
sono diventati turgidi e duri come due piccoli peni.
Tutto il seno è contratto, lo senti teso e duro.
Ora il tuo corpo è teso e fremente ma per ragioni ben diverse da
prima, tutti i muscoli sono contratti nel sentire quei denti sui
capezzoli e quelle dita che ti stanno rovistando dentro.
Improvvisamente non lo senti più, è piombato un silenzio strano, sento
solo il mio ansimare.
Il seno ti duole, soprattutto i poveri capezzoli martoriati.
Le gambe ti tremano ancora, cerchi di ristabilire un punto
d'equilibrio. Sei tutta sbilanciata in avanti e le spalle cominciavano
a dolerti.
Ha! Ha! ti lamenti.
Che strana sensazione. Cos'è ?
È una sensazione stranissima e invadente, il freddo mi fa contrarre
ritmicamente tutti i muscoli interni dell'ano.
Un brivido mi parte da in mezzo alle gambe e si espande velocemente il
tutto il corpo.
Lo senti arrivare ed entrare nel cervello come un treno.
Ti si contrae anche il diaframma facendoti mancare il respiro ed ad
ogni contrazione, le tue tette sbattono fra loro.
Un dito ti sta massaggiando l'ano con qualcosa fresco.
Ah! Hai! Hai! Gridi forte!
È entrato!
Si senti il suo pene grosso, duro e caldo dentro il tuo culetto.
Ti sembra gigantesco, lo senti comprimerti dentro, ti sembra quasi che
ti arrivi in gola.
Senti il suo pene muoversi prepotentemente dentro di te, dentro e
fuori dal tuo culetto ormai rovente.
Sei tutta fremente.
Senti tutto il seno contrarsi e i capezzoli ti fanno male da quanto
sono turgidi per l'eccitazione.
Le sue mani sembrano impazzite corrono dal seno al ventre sino
all'interno delle cosce.
Chiudi gli occhi e lascio penzolare il capo godendomi le sensazioni
che stai provando.
Tremi tutta.
Stai sudando e gemi ancheggiando sotto le sue potenti spinte.
Ti lamenti ed ogni tanto gridi dall'inteso piacere dato da queste
sconvolgenti sensazioni.
Il Tuo culetto vibra, si contrae con quel meraviglioso pene continua
ad andare su e giù dentro di lui sconvolgendoti tutto, dentro.
Le tue anche oscillano e si muovono al ritmo delle sue.
Senti che sta arrivando, il ventre ti si contrae, le cosce tremano, ti
sollevo sulle punte dei piedi per sentire meglio i movimenti del suo
pene nel tuo culetto. Lo senti in un modo sconvolgente, ogni volta che
affonda, ti si contrae lo stomaco da piacere e poi un languore che ti
parte dal basso
ventre sale sino alla bocca.
Inghiotti più volta la saliva, e ti roteo la lingua sulle labbra arse
dall'intenso ansimare.
Gridi dal piacere.
I capezzoli, i capezzoli, stringili. Gridi in un picco di piacere.
Non fai in tempo a fine la frase che senti due morse attanagliarteli.
Ah! Si! Cosi! Cosi! Gridi ad ogni suo affondo nel tuo culetto.
Cosi! Si! Mi piace!
Il primo orgasmo è come una bomba che ti esplode in tutto il corpo.
I capezzoli stretti da non so cosa sono di un turgido impressionante e
le sensazioni che ti inviano nel cervello sono impressionanti.
Di nuovo il tuo respiro si fa affannoso, ansimi e ti lamenti come mai
mi era successo.
Oscilli il capo, ad ogni sua spinta tutto il basso ventre ti genera
degli stimoli e delle sensazioni indescrivibili.
Le gambe ti s'irrigidiscono, il seno ti sembra scoppiare, le natiche
ti sembrano di pietra e ad ogni suo affondo senti le sue palle che ti
sfiorano scaricandoti una scossa elettrica che ti avvolge tutto il
ventre e sale, sale avvolgendoti la spina dorsale, sino ad esplodermi
nella testa.
Sii! Sii! Urli! Con tutta la forza che t sento dentro, ormai sconvolta
dal piacere.
Non hai mai goduto tanto.
La testa continua ad oscillarti e la gola si fa sempre più secca per
l'intenso ansimare.
Improvvisamente due mani ti stringono la testa e qualcosa di turgido e
caldo ti entra prepotentemente in bocca.
Apri gli occhi, ti vedi un ventre maschile con l'imponente attaccatura
di un pene spuntare da un folto pelo nero.
Ma sono in due!
Fai appena in tempo a formulare questo pensiero, che le sensazioni
provocate dal pene nel culetto e le dita che ti stuzzicano e da questo
pene in bocca ti fanno eccitare di più.
E poi la sensazione di quella cosa calda, morbida e dura
contemporaneamente che entra ed esce dalla tua bocca è fantastica, le
labbra leggermente secche sono ancora più sensibili e stimolate
dall'insolita presenza.
Istintivamente succhi avidamente, gli rotei la lingua sul glande,
cercando il piccolo orifizio in cui infilarci la sua puntina.
Ogni tanto rilassi la bocca sino a fartelo arrivare quasi in gola.
Le sensazioni che ti arrivano dal basso ventre sono inimmaginabili, le
spinte cominciano a farsi più regolari e fonde.
Anche quello in bocca comincia a pulsare, senti le prime gocce
inumidirti la gola arsa.
Sii!
Eccolo! Arriva! Arriva! Sii!
Ecco senti il getto, arriva come l'onda quando si è distesi sul
bagnasciuga, arriva ad inondare il tuo culetto.
T'inarchi fremente, ti si contrae il culo e le tette sbattono mentre
due mani al volo le strizzano con forza, le cosce tremano impazzite ed
il culetto e i polpacci dallo sforzo, sono diventati duri come il
granito.
Sii! Ah! Così!
Non è mai stato così bello, pensi.
Senti il pene nella tua bocca crescere, sento percorrerlo in tutta la
sua lunghezza dal pulsare del suo succo che sta arrivando.
Sii!
Ecco il getto che ti riempie la bocca, un po' ti cola dagli angoli, ma
cerchi di trattenerlo e rotearlo in bocca con la lingua per assaporare
sino in fondo il suo sapore.
Succhio, succhio avidamente sconvolta nei sensi dal pieno di orgasmo
in cui sei, succhio in modo da estrarne sino all'ultima goccia.
Tutto il corpo è in fiamme, continue onde di piacere lo fanno
contrarre ed inarcare dopo una serie di orgasmi sconvolgenti non ce la
fai quasi più, ogni tanto ti si annebbia anche la vista, hai la testa
che comincia a dolerti per le forti sensazioni che stai provando.
Mollemente ancheggi ancora sotto le ormai tenui spinte, poi ...
improvvisamente il buio il nulla.
Senti freddo, senti un freddo tremendo avvolgerti cingerti in vita e
salire lungo la schiena.
Apri gli occhi e fatica riesci a focalizzare.
Ma cos'è ... hai in mente ancora quelle sconvolgenti sensazioni ed ti
ritrovi qui seduta in macchina.
Ma è possibile che sia stato tutto un sogno?
Istintivamente t'infilo una mano sotto la gonna e senti il tuo culo
ancora umido.
Il tanga non c'è più !!!

martedì 11 gennaio 2011

Le lesbiche sono cattive ragazze




Oggi non vi pubblico un racconto erotico, ma un bel filmatino d'eccezione...perchè le lesbiche sono cattive ragazze, soprattutto quando giocano a infilarsi vibratori nella vagina e nel culo...guardare per credere...

venerdì 7 gennaio 2011

Lo stupro della moglie

moglie troia stuprata e violentata

Immaginare lo stupro della propria moglie è qualcosa di molto eccitante, diciamo la verità, ed è questo l'argomento di questo bel racconto erotico che ho trovato in rete. Buona lettura a tutti!

Questa è una storia vera capitata a mia moglie in mia assenza, userò dei nomi inventati per l’occasione.
Nel mese di Luglio di quest’anno mia moglie stava percorrendo verso l’una di notte la superstrada che và da Lecco a Milano, chi conosce questa strada sà che è
piuttosto buia e con poche aree di servizio che di notte sono chiuse dato che funziona solo il self-service. Durante il suo tragitto Orietta si accorse che la macchina tendeva a sbandare quindi decise di fermarsi per controllarla, si fermò nella prima area di servizio che riuscì a trovare, e quando scese si accorse che aveva bucato una gomma. In quel momento iniziò per lei il panico perchè si trovava sola, di notte, su di una strada buia e poco frequentata, con l’incapacità di sostituire una gomma
bucata e per completare l’opera col telefonino scarico, l’unica cosa che poteva fare era quella di chiedere aiuto ad uno dei camionisti fermo nell’area.
Premetto che mia moglie è una donna di 40 anni, carina, con un viso dolcissimo e con le curve al posto giusto. Vincendo le sue paure si decise di bussare ad un camion scelto a caso, gli aprì un tipo non molto alto e piuttosto tarchiato che quando si trovò di fronte Orietta non credeva ai suoi occhi, le chiese “che cosa hai bisogno” dandole subito del tu, mia moglie gli spiegò che aveva bucato e chiedeva aiuto per cambiare la ruota, Calogero scese dal camion e buttò un occhio alla gomma e due a mia moglie e subitò mise in moto il suo piano. Sfruttando l’evidente stato di bisogno di Orietta le disse ” io la cambio la gomma, ma tu cosa mi dai in cambio”, Orietta disse “posso darle dei soldi”, per farla breve quel maiale le propose una scopata in cambio del favore. Mia moglie molto imbarazzata, ma credo anche un po’ lusingata dall’attenzione rispose che di scopare non se ne parlava, che al massimo gli avrebbe fatto una sega e si sarebbe fatta toccare, e così l’accordo fu concluso. Calogero cambiò la gomma e poi invitò Orietta a salire sul camion, siccome la cabina era alta quel porco con la scusa di aiutare mia moglie a salire le infilò le mani sotto la gonna prendendole il culo ed infilando due dita nella passera della mia donna dopo averle scostato i minislip. Bisogna dire che siccome era estate e faceva caldo Orietta indossava una minigonna elasticizzata che le lasciava scoperte le belle gambe abbronzate, e và anche detto che quando a mia moglie toccano il culo diventa una vacca. Una volta saliti sul camion che già aveva le tendine chiuse, stando a quello che ha detto mia moglie Calogero tirò fuori un bazooka notevole, e dopo averlo dato in mano ad Orietta cominciò a toccarla dappertutto, le tirò fuori le tette dalla camicetta e cominciò a succhiarle, poi quando si accorse che i capezzoli erano duri passò a toglierle gli slip per toccarle la figa, e dopo avergliela allargata bene bene cominciò a carezzarle il culo. Non l’avesse mai fatto, Orietta andò fuori di testa e gli disse ” cosa ne pensi di un pompino invece di una sega? “, quel porco allora gli prese la testa e la posò sopra l’uccello che era tanto grosso che Orietta non riusciva a prenderlo tutto in bocca, quindi era costretta a lavorarlo di lingua e di labbra. Mentre mia moglie era alla pecorina intenta a lavorare di bocca si sentì spostarsi la tendina che divideva la cabina di guida dalle cuccette, e sbucò fuori Said.
Said era Marocchino ed era il secondo autista, alla vista di quella bella figa bianca, tutta nuda e intenta a ciucciare il cazzo del suo amico, si trovò la nerchia che era più lunga di quella di Calogero subito in tiro e cercò di metterla subito nel culo di mia moglie. Orietta cercò di difendersi (dice lei, ma chissà se è vero), stà di fatto che per farla breve mentre Calogero le teneva la testa per impedirgli di staccarsi dal suo cazzo, Said le bloccò le braccia dietro la schiena e se la scopò alla pecorina nella figa. Dopo circa trenta minuti di questo trattamento sborrarono tutti e due insieme, uno riempiendo la figa e l’altro la bocca, poi mentre Orietta era sdraiata
esausta sui sedili con lo sperma che le colava, i due bastardi scesero per fare pipì. Mentre erano giù dal camion si avvicinò un loro degno compare, fermo anche
lui col camion, che aveva visto tutto il movimento, e dopo aver chiesto cosa era successo si sentì rispondere che sul camion c’era una vacca che era in cerca di uccelli e che se si voleva accomodare loro erano contenti. Anche questo verme salì in cabina, Orietta era spossata e abbandonata senza forze, quando la vide così invece di impietosirsi tirò fuori il trapano, le sollevò le gambe sopra le sue spalle, e le sfondò il culo che fino ad allora era rimasto vergine perchè non me lo aveva mai voluto dare, dopo un tempo imprecisato le venne nell’ano, e subito se ne andò.
Intanto gli altri due avevano ricaricato le batterie e avevano ancora gli uccelli in tiro, salirono sul camion e questa volta si misero comodi nelle cuccette che erano molto spaziose, Said si mise sotto costringendo mia moglie a salirgli sopra e prenderlo nel culo, mentre l’altro se la scopava nella sua fighetta già tutta bagnata e sborrata e la costringeva a limonare cacciandole la lingua in bocca.

lunedì 3 gennaio 2011

Sperma incestuoso

Un bel racconto di sesso incestuoso tra fratello e sorella, dove la sorella non disdegna affatto lo sperma del fratello.
Trascorrevamo la stagione estiva alla nostra villa al mare, che era disposta
in maniera assulutamente non regolare, tant'è che la stanza mia e di mia
sorella era su al primo piano accanto a quella degli ospiti, di un bagno e
di una piccola mansarda. A piano terra invece c'erano la camera dei miei
genitori, degli altri due fratelli, la cucina e il salotto, insieme a vari
disimpegni che limitavano in qualche modo la zona giorno da quella notte.

All'epoca mia sorella aveva 18 anni, alta 170 cm, snella, una buona terza di
seno con le gambe affusolate. Più di una volta avevo sognato di farci
l'amore ma mai avevo avuto il coraggio di farlo.

Una notte, abbastanza calda, eravamo entrambi svegli per il calore, lei mi
chiese se, visto che normalmente dormiva con la magliettina e gli slip,
senza reggiseno, mi avesse dato fastidio se avesse dormito a seno nudo,
alchè non mi sembrò vero e le dissi: "No dormi pure, ma prima me lo fai
vedere da vicino?" e lei "Perchè?" e io "Perchè vorrei vedere come è fatto
un seno" e lei mi accontentò e si avvicinò. Come fu davanti ai miei occhi mi
venne istintivo passarle la mano sui capezzoli. Questo mio gesto non le
provocò disturbo, anzi mi chiese di accarezzarla visto che non l'aveva fatto
mai nessuno. Così continuai ad accarezzarle il seno e i capezzoli; avvicinai
le mie labbra e cominciai a baciarglieli e poi a mordicchiarli. Lei cominciò
a muovere il suo corpo come se stesse fremendo.

Allora cominciai ad accarezzarle anche il resto del corpo, le gambe, il
culetto anche se con lo slip, e le misi le mani tra le coscie, lei dapprima
mi fermò, ma poi visto che io continuavo a muoverle mi lasciò fare.

A quel punto le cominciai a toglierle gli slip e lei mi spinse la testa
contro il suo seno, mi facilitò il compito alzando prima la gamba destra e
poi l'altra e a quel punto allargandole leggermente le gambe cominciai ad
accarezzarle il clitoride. Poi la feci stendere sul letto e le diedi un
bacio in bocca, dapprima dolce poi molto più passionale con le nostre lingue
intrecciate. Nel frattempo continuavo a stuzzicare il clitoride e non mi
sembrò vero quando vidi che stava per avere un orgasmo; insistetti ancora di
più e lei irrigidendosi tutta venne.

Volevo assaporare i liquidi di mia sorella e quindi misi la testa fra le sue
coscie e comincia e leccarla tutta. Lei continuava a dimenarsi mentre tutta
la fica era bagnata. Ma non volevo sverginarla così, quindi con la mano usai
i suoi unori per inumidire il suo culetto e cominciai a penetrarla
lentamente con un dito. Lei dopo un piccolo sussulto si mise su un fianco e
mi fece continuare. Io passasi a mettere due dita e poi tre, finchè la presi
dai fianchi e cominciai a penetrarle lentamente. Lei emetteva dei mugolii
soffocati perchè non potevamo fare rumore e infatti quando ci accorgemmo che
i letto faceva rumore mettemmo il materasso a terra e continuai a penetrarla
sempre più a fondo finchè non entrai tutto dentro di lei. Continuavo a
pompare come un forsennato e lei si lasciava fare, poi estrassi un attimo il
pene e passando gli umori sulla mia mano gliela misi in bocca per fargliela
leccare e mentre lei tirava fuori la lingua la penetrai di colpo e continuai
così per un bel pò, mentre le carezzavo i seni finchè le sborrai nel suo
culetto.

Rimasi un pò dentro di lei per non far cadere goccie sul materasso, poi
liberatole il culetto presi a baciarla, avvinghiati tutti e due.

Le mi guardò negli occhi e mi chiese di non raccontare a nessuno di quanto
era successo e che voleva continuare questa storia di sesso con me, che
voleva sperimentare con me tutte le posizioni e situazioni possibili.

Poi andò in bagno, si lavò e tornando a letto, vide la stanza sistemata e
poi andai io a farmi una doccia.

Il giorno dopo ci svegliammo e prima di scendere ci demmo un bacio. Eravamo
entrambi molto felici e i nostri familiari ci chiesero cosa avessimo e noi
gli dicemmo che la sera prima ci eravamo molto divertiti a giocare a carte.

Poi andammo a mare, e tutta la giornata passò tra sguardi e carezze
apparentemente innocenti. La sera prima di andare a letto ci scambiammo
altre effusioni e avemmo un altro rapporto sempre anale, molto più profondo
e prolungato di quello della sera prima.

La storia andò così avanti per giorni, finchè un pomeriggio che stavamo
soli, mentre riposavo sul prato, mia sorella venne vicino a me e senza dire
nulla mi scostò il costume e prese a leccarmi il pene. Dapprima lo bagno
tutto con la saliva e poi lo mise in bocca e cominciò un meraviglioso
pompino. Continuava come se volesse ingoiarlo tutto finche non mi seppi
controllare e le venni in bocca. E lei per niente infastidita ingoiò lo
sperma e ripulì tutto con la lingua senza lasciarle nemmeno una goccia. Poi
si allontanò un attimo e appena tornata mi diede un bacio appassionatissimo.

Mentre stavamo lì al sole mi chiese se avessi avuto voglia di un rapporto
completo. Io che non aspettavo altro che sverginare mia sorella, le dissi,
mentendo, che solo se lei ne avesse avuto voglia e si fosse sentita pronta
lo avremmo fatto, ma che non si doveva sentire obbligata. In realtà in quel
momento avrei voluto saltarle addosso e aprirla in due e scoparla fino a
farle male.

I nostri familiari erano andati a casa della fidanzata di mio fratello e si
trattenevano tutta la serata.

Mentre stavamo al sole, mi misi su un fianco e cominciai a guardare mia
sorella e non potetti fare a meno di accarezzarla e baciarla. Poi tolsi il
costume a me e a lei e cominciai a leccarla tutta. Ripresi a giocarle il
clitoride e a massaggiarle il seno. Ero intenzionato a farle di tutto.
Concentrai le mie attenzioni sulla sua fica, la leccai tanto da renderla un
lago, poi le salii sopra e mentre la baciavo le allargai le gambe e
lentamente posi la cappella sulla vagina e mi preparai ad entrare. Le
allargò le gambe e presomi per i fianchi mi tirò dentro in un solo colpo
costringendomi a penetrarla di colpo. Emise un urlo di dolore ma subito dopo
cominciò a farsi pompare sensa sosta. La fica era calda e bagnatissima e il
pene scivolava senza fatica. Mentre scopavamo lei dolcemente mi chiese di
non venirle dentro perchè non aveva preso precauzioni e io l'accontentai
senza problemi. Quando mi accorsi che stavo per venire, sfilai il pene e
l'affondai nel culo e lì dopo poche spinte venni. Dopo lei mi abbracciò e
dopo un bacio, mi disse che con me stava benissimo e che si stava
innamorando.

A quel punto mi venne in mente che tra fratelli non è proprio bello fare
sesso ma siccome lei proplemi non se ne faceva non vedo perchè avrei dovuto
farmene io, oltretutto quand'anche fosse finita eravamo sempre fratelli.

Era stupenda così nuda al sole, gli occhi felici, aveva donato la sua
verginità a me, aveva bevuto il mio sperma, mi aveva dato il culetto, cosa
potevo volere di più, ...., una cosa c'era volevo che si attaccasse a me in
maniera maniacale, così che l'avessi per me ogni volta che avessi voluto.
L'unica maniera che avevo era quella di farla violentare da più ragazzi.

Mi misi d'accordo con alcuni amici miei, tutti fidati, per scoparsela tutti
assieme selvaggiamentem facendo apparire me come un eroe.

Una sera mentre passeggiavamo in una strada di campagna, fummo assaliti (si
fa per dire) da otto ragazzi, che ci bloccarono e con un coltello ci
minacciarono, io (d'accordo con loro) tentai di ribellarmi ma loro mi
bloccarono facendo finta di pestarmi, poi legatomi le gambe si dedicarono a
mia sorella.

Vediamo come fa questa troia a soddisfarci tutti dissero, e le strapparono
tutti i vestiti lasciandola nuda, la presero e sbattuta per terra
cominciarono a scoparla. Mentre due le tenevano le braccia uno le era salito
a cavallo del collo e cominciò a scoparla in bocca mentre un'altro le ficcò
un pene nella fica. Il primo venne subito inondandole la bocca e la faccia
di sperma, mentre l'altro continuava a scoparsela, quindi la girarono sul
fianco e il terzo le pianto il suo uccello in culo senza ritegno, mentre il
quarto le riempì di nuovo la bocca con suo arnese. Quello che stava scopando
la fica tirò fuori il pene e le sborrò sul seno, mentre quello che le stava
facendo il culo le venne dentro, e così fece quello che la stava scopando in
bocca. Gli altri tre decisero di farle un bel regalo e le piantarono due
cazzi in culo contemporaneamente, mentre mia sorella emise un urlo.
Continuarono per un bel pò e poi le sborrarono uno in faccia e l'altro in
bocca. Poi presero una bottiglia di birra e gliela ficcarono in culo e la
sodomizzarono così. Poi l'ultimo tolta la bottiglia le disse che quello che
le avevano fatto era solo un aperitivo e che il bello doveva ancora venire.
Infatti la usaro come una pezza e la sfondarono in due nella fica, di nuovo
in due in culo, le sborrarono in bocca, la costrinsero a bere lo sperma e a
farsi pisciare in bocca e in culo. Poi lasciarolo mia sorella distrutta a
terra con i buchi oscenamente aperti, tutta sporca di sperma. Lei non ce la
faceva a muovere le gambe per il dolore, quindi liberatomi dei falsi nodi la
presi in braccio e la portai a casa dove fece un bagno caldo per ripulirsi e
riposare.

Durante il tragitto con le poche forze che le erano rimaste mi disse che non
mi avrebbe lasciato mai più e che mi avrebbe protetto come io avevo tentato
di fare con lei a costo della vita.

Io e mia sorella viviamo insieme a Modena, e non ci siamo mai divisi e siamo
felici, come appunto fratello e sorella, ma soprattutto come amanti.