sabato 25 dicembre 2010

Sesso di Natale

Un racconto erotico con sperma che va e viene ambientato a Natale. Buona lettura e buon natale!

"Buon Natale, streghetta mia, eccomi qua per la nostra solita festa privata:
panettone, regalino e champagne.ma.ma come diavolo ti sei conciata?".
"Come una Befana puttana, caro il mio amante e capufficio.Non fare quella
faccia: so che ti piacciono moltissimo questo genere di sorprese".
"Cazzo, Betty, se questa è una sorpresa rischio l'infarto.".
"Non essere ipocrita Gianni. Ormai conosco tutto di te: vizi, stravizi, lati
nascosti e soprattutto le porcherie che più ti eccitano".
"Sì, ma rientrare in ufficio dopo la pausa pranzo e trovare la mia
segretaria tutta inguainata in pelle e a gambe spalancate sul monitor del PC
non è cosa di tutti i giorni".
"Guarda meglio: per l'occasione mi sono anche depilata e ho fatto il
piercing sulle grandi labbra.".
"Ecco perché stamattina hai chiesto due ore di permesso. Era questo il
regalino che volevi prepararmi?".
"Già. Volevo festeggiare l'ultimo dell'anno in maniera memorabile.per quel
che serve!".
"Devo ammettere che sei fantastica, Betty: quanto ti è costata questa
lingerie sadomaso?".
"Mezzo milioncino, porcellino mio, ma sei stato tu ad insegnarmi che il
piacere non ha prezzo!".
"Hai imparato la lezione molto bene, e adesso che intenzioni hai?".
"Non lo vedi? O i tuoi occhiali si sono appannati per il sudore che ti cola
dalla fronte?".
"Vedo Betty, vedo.anche tu ti stai bagnando, la fica.vedo, vedo e vorrei
toccare.".
"Aspetta Gianni, non così presto.sì, guardami da vicino che mi eccito di
più.Lo sai che mi piace da morire sapere che un uomo mi guarda mentre mi
tocco la fica, lo sai, veroooo!":
"Sì che lo so, puttanella mia. Oddio, sento che l'uccello mi scoppia dentro
i pantaloni, non posso continuare a guardare.".
"Tiratelo fuori che voglio vederlo, dai!".
"Aspetta che chiudo la porta a chiave, sai non vorrei essere disturbato in
una pratica d'ufficio così delicata..oooh, ma così è ancora più bello,
Betty.".
"Già, così alla pecorina riesci a vederla bene la mia passerina.aspetta che
mi sistemo meglio sulla scrivania.aspetta maialino mio, non vorrei sciupare
il tuo preziosissimo PC".
"E chi se ne frega del PC, della scrivania e di tutto l'ufficio.sei tu l'
unica cosa importante per me, Betty.continua ti prego, continua.".
"Oh Gianni, fammelo vedere, tira fuori il tuo bell'uccellone.mmh..Oh, però,
che pistolone! Non vorrai mica venire subito, come un ragazzino, eh?".
"No che non vengo, troia.anzi, guarda qua. Fermati un attimo e apri il
pacchetto con il regalo che ti avevo portato. Sicuramente fa al caso tuo".
"Mmh.che dici. Dai qua che lo scarto.vediamo, vediamo..uuuh, che bell'arnese
rosa confetto! Mi sa che è più grosso e più lungo del tuo. Mmh.è freddo e
viscido: questo certamente non s'ammoscia mai e non deve fare i conti con
una moglie priva d'iniziative, vero eh?"
"Betty, che cazzo c'entra mia moglie.dai provalo, altrimenti mi s'ammoscia
davvero!".
"Uh, come sei suscettibile.aspetta un po': se ricordo bene come si
fa..ecco..mmh, mmh.".
"Sei proprio una puttana, tesoro. Sai già come si fa e si vede.sì brava,
passagli la lingua attorno, così, per tutta la lunghezza, bagnalo per
benino. poi sai dove devi infilartelo".
"Mmh, Gianni, smanettati il cazzo.mmh.aspetta che..oooh.mio Dio com'è duro e
grosso."
"Dai che quell'animale di plastica sembra fatto apposta per la tua
fica.fallo andare dentro, piano, sì, così.ooh, ti è quasi scomparso dentro."
.
"Mi piace, godo, godooo, ma voglio anche te.vieni, che aspetti a darmi il
cazzo?".
"Eccomi, eccomi.girati però.voglio vederti in faccia mentre godi: hai un'
espressione bellissima!".
"Sì, padroncino mio, dammelo in bocca: voglio sentire la tua eccitazione,
voglio sentirti pulsare dentro la mia gola .mmh, sì.mmh.".
"Succhialo Betty, succhialo.che sensazione avvolgente, ma non finisce mai la
tua gola, eh? Continua a penetrarti, bellezza e continua a.ooh, piano coi
denti, porca puttana!".
"Mmh, mhm.devo respirare un po', altrimenti soffoco.ora te lo spalmo ben
bene con la lingua.mmh, mmh.ti piace così?".
"Ancora , ancora, ragazzi che ritmo.succhia e fottiti che poi ci pensi io
alla tua passera.aspetta: non così veloce.cazzo, Betty, vuoi star ferma.o mi
farai venire?".
"Mmh, mmh.e no, padroncino mio, ora voglio godere come non mai: basta
pompini. Voglio ricordarmi di questo Natale fino a che campo. fammi tutto
padroncino Gianni, tutto, tutto, ooh.".
"E allora girati, maiala.ecco così, non mollare il pistone di plastica,
fallo andare. O come si vedono bene i tuoi buchetti, aspetta.ecco stai
ferma.bene.".
"Cosa vuoi farmi porco.basta che ti sbrighi che sto per venire!".
"Ecco.ora le senti bene queste due dita nel culo.le sentiii!".
"Cazzo se le sento.non sono abituata."
"Adesso arriva lui, sostituisco le dita al mio uccello.ecco, piano piano.ti
faccio male, vero?"
"Nooo, li sento tutti e due: continua, continua che.ooh, ooh.vado avanti
anch'io con il cazzo di plastica.vengo, sento che vengo.".
"Sì, Betty, sì, come sei stretta qui dietro, ooh.non posso guardarti,
altrimenti vengo subito, sei troppo eccitante, ooh.".
"Aah, Gianni tu e il tuo uccellone di plastica mi state spaccando
tutta..oooh, sento l'orgasmo che mi fa tremare le gambe, oooh.".
"Vengo, vengo, non ce la faccio più, Betty.".
"Sento il tuo sperma dentro di me.godo anch'iooo, Gianni, sì, sì..mi cola
tutto dentroooo.".
"Che brava che sei stata.tu sì che sai scopare.amore.".
"Che bel regalo mi hai fatto, padroncino mio.peccato che duri sempre così
poco!".
"Lo so, tesoro.ma adesso è tardi, dobbiamo andare o qualcuno s'insospettirà
per la porta chiusa.e poi, fra qualche ora è mezzanotte".
"Sì, devo proprio tornare a casa. Sai: ho detto ai miei che anche oggi avrei
fatto qualche ora di straordinario.per arrotondare.".
"Certo Betty. Eccoti 500 mila per il completino sadomaso - tienilo ben
nascosto nel tuo cassetto, eh.- e tieni altre 500 mila come dono di Natale."
.
"O che caro: sei un tesoro Gianni.stasera pensami, però.".
"Certo Betty. Pensami anche tu.e cerca di non annoiarti troppo".

Ore 23,45: a casa di Betty. Due coppie di anziani genitori che stravedono
per due giovani fidanzatini "promessi sposi".
"Questo è per te Betty". "O Paolo, ma non dovevi, chissà quanto ti sarà
costato!".
"Ma è il tuo anello di fidanzamento, tesoro: così ti sentirai più legata a
me, verooo?".
"Certo amore: però io faccio gli straordinari per arrotondare lo stipendio e
tu butti via i soldi così?".
"Dai Betty, non mettermi il muso. Lo so che ti sacrifichi tanto per il
nostro futuro: tieni una bella fetta di panettone.".

Ore 24,00: a casa di Gianni. "Papà, papà.apriamo i regali, dai dai!!!".
"Buone, buone che adesso il vostro papino vi fa vedere cosa vi ha portato
Babbo Natale".
"Su Giulia, non le fare aspettare oltre.ma guarda come si buttano su quelle
scatole.faranno cascare l'albero.piano eh.".
"Come sono contente, Gianni, non vedevano l'ora..ecco, Alessia ha trovato la
sua casa di Barbie..l'orologio Swatch. il telefonino con la scheda".
"E guarda Barbara, Giulia.beh i regali per le nostre pupe non sono mai
troppi.ecco la PlayStation ultimo tipo, le scarpe griffate Nike.e l'ultimo
dev'essere l'Orso Yoghi di peluche.".
"Papà, papà.".
"Sì, Barbara.".
"Cos'è questo coso lungo, rosa, di plastica.".
"Nooo, ehm..oddio che caz.ehm.ba-ba-babbo Natale ha sbagliato.".

martedì 21 dicembre 2010

Una puttana in discoteca

sperma discoteca
Che cosa accade quando una puttana finisce in una discoteca? Ecco, nel dettaglio, cosa può succedere. Buona lettura.

La mia Padrona aveva deciso di portarmi in discoteca. Decise lei cosa dovevo
indossare: calze autoreggenti, gonna cortissima, niente mutandine e una
canottierina di nylon nero attillatissima e trasparente, praticamente era come
se fossi nuda. Anche Marta, la padrona, indossava un vestitino trasparente;
era possibile distinguere chiaramente i numerosi tatuaggi sul suo corpo.
Venne con noi anche suo marito. Sapevo che se avevano deciso di portarmi in
discoteca invece di tenermi incatenata alla tazza del cesso, aveva in serbo
per me qualcosa di veramente eccitante...
Il nostro ingresso nella gigantesca sala non passo' certo inosservato. C'era
tantissima gente ma riuscimmo a trovare un tavolino libero. Marta ordino' una
bottiglia intera di whiskey e tre bicchieri. Verso' per lei e per suo marito,
ma non per me, "te lo diro' io quando dovrai bere" disse.
Tracannarono un paio di bicchieri, poi Marta decise che era arrivato il
momento di agire, "ok puttanella" mi disse, "adesso dovrai dimostrare alla tua
padrona quanto sei troia, trovati un uomo, portatelo al bagno e fagli un
pompino per 50.000 lire, poi torna qui. Dovrai darmi i soldi e un bacio, e
dovrai fami sentire il sapore dello sperma".
Mi alzai e andai in mezzo alla pista dimenando il mio corpo mezzo nudo in modo
molto sexy. Intorno a me si fece un drappello di uomini che mi guardavano
eccitati, mi avvicinai a uno lo abbracciai e gli sussurrai in un orecchio:
"per 50.000 ti porto in bagno e te lo succhio". Non se lo fece ripetere due
volte, mi prese per mano e mi accompagno' al bagno degli uomini. C'erano
diversi tizi ubriachi che mi guardarono stupiti. Ci chiudemmo dentro a un
cesso puzzolente, mi inginocchiai, gli tirai fuori l'uccello; ma prima di
prenderlo in bocca mi feci dare le 50.000. Comiciai a succhiare il cazzo di
quello sconosciuto fino a che la bocca si riempi' di sperma. Lo lasciai li'
con i pantaloni abbassati e mi diressi dalla mia Padrona. Poggiai su tavolo le
50.000 e ci baciammo. Durante il tragitto avevo madato giu' quasi tutto lo
sperma, ma ne era rimpasto un po' per la mia Padrona. Marta si ritenne
soddisfatta. "Brava la mia troia, ma la serata e' lunga, vai, continua,
fattene un'altro, poi potrai bere con noi!".
Altro uomo, altro sperma, altre 50.000 altro bacio...
Dopo circa una decina di pompini la voce aveva cominciato a diffondersi, gli
uomini mi venivano a cercare. La Padrona se ne era accorta, e la cosa la
eccitava. "Vai, datti da fare, fai godere piu' uomini che puoi, torna qui ogni
mezz'oretta a portarmi i soldi, ma guai a te se te lo fai sbattere nella
figa!"
Davanti al bagno degli uomini si era fatta la fila, me ne facevo tre, quattro
alla volta, avevo schizzi di sperma dapertutto, nei capelli, nei vestiti..
quanta ne ingurgitai quella notte!
Alle sei del mattino portai i soldi come avevo fatto tutta la notte, la
discoteca era ancora piena e stavo tornando al bagno. La Padrona mi fermo'
"ok, serva, basta cosi'," conto' tutti i soldi che le avevo portato, erano
circa 3 milioni. "Ma che brava, adesso si' che puoi bere con noi vero Marco?"
disse rivolgendosi al marito che annui'. C'erano due bottiglie di whyskey
vuote sul tavolo, "Dovremmo ordinarne dell'altro" disse Marco ridendo "Si, hai
ragione, adesso ci penso io". La Padrona prese una bottiglia vuota e la mise
sotto il tavolo. Marco prese un cuscino da un divanetto e se lo mise davanti
ai pantaloni per non farsi vedere, poi tiro' fuori l'uccello e orino' nella
bottiglia. "Hai visto che te ne abbiamo lasciato un po?" Disse la padrona
mentre mi riempiva il bicchiere di piscio. Tracannai tre bicchieri uno dietro
l'altro senza farne cadere una goccia. Poi la Padrona si avvicino' e mi diede
un bacio. Puzzi di sperma e di piscio, a casa sarai punita.

venerdì 17 dicembre 2010

Storia vera di sesso

Su questo blog, di solito, pubblichiamo racconti di sesso. Ma oggi facciamo eccezione, visto che c'è una storia vera molto intrigante, che prendiamo direttamente dalla cronaca:

A Vienna, in Austria,na coppia di ragazzi si è lasciata andare ad espliciti atteggiamenti di natura sessuale, in presenza anche di alcuni passeggeri, i quali hanno filmato tutto con i cellulari per poi caricare il filmato sul web.

Nelle immagini si vede un ragazzo in piedi, di spalle, con i pantaloni tirati giù, e una ragazza seduta davanti a lui a gambe aperte. Secondo i presenti, i due erano ubriachi e hanno fatto sesso come se fossero stati soli; il ragazzo, però, si vede distintamente nel video mentre si tira bene su il cappuccio della felpa per non farsi riconoscere.

I due avrebbero consumato il 'siparietto hard' sulla linea U1 Vorgartenstrasse, e le autorità stanno cercando di individuare la coppia per poterla denunciare con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico.

Il video, intanto, ha avuto un record di click, pur essendo stato rimosso da Youtube in quanto violava la norma sui contenuti di natura sessuale e nudità.

Il video originale su Youtube è stato rimosso, accontentiamoci di questo video porno che ci racconta quello che potrebbe essere successo:

domenica 5 dicembre 2010

Un racconto di umiliazione sessuale

Bel racconto di umiliazione sessuale e stiamo parlando di sesso di gruppo. Insomma, in questo racconto si trovano un gran numero di perversioni mischiate insieme.
Elena fece girare la bottiglia con forza e determinazione. Per
questo la bottiglia impiegò un pò a terminare le sue rotazioni, ma
alla fine si fermò e la sua punta indicò proprio Maria!
Questa rimase sconvolta e quasi gridò per la sorpresa, mentre Elena
sentì che una scarica di perverso piacere le attraversava il corpo.
Era stata una fortuna incredibile, e l'avvocatessa pensò che mai
nella vita avrebbe creduto di essere in una tale posizione verso
quella stronza di Maria, verso quella perbenista piena di
preconcetti che la odiava perché era lesbica.
Maria, dal canto suo, quasi si gettò addosso a Elena
gridandole "Brutta lesbicona! Hai barato! È impossibile che ad
uscire sono stata proprio io!", ma Livio e sua moglie la fermarono.
"Ah ah" rise Elena senza scomporsi affatto "è stato il destino, cara
la mia santarellina, che mi ha fatto questo regalo, significa che ti
meritavi tutto quello che ti farò!"
"Tu non mi farai proprio niente, puttanella" le gridò in faccia
Maria "perché io me ne vado!" e si girò per andare verso la porta.

"Mia cara Maria" le fece Livio "sei proprio sicura di voler
abbandonare il gioco? Sai che ci sarebbero conseguenza non molto
allegre per te"
"Vai a quel paese tu e i tuoi maledetti ricatti" gridò lei "non ho
paura di un morto di fame come te"
"Come vuoi cara" disse la ragazza di Livio con voce divertita "sono
sicura che la polizia e i magistrati saranno felici di sapere di
tutte le frodi e tutti i traffici che hai commesso per assicurarti
il potere, e anche i tuoi lettori ne saranno incuriositi"
"Maledetti stronzi!" disse lei con rabbia "ho messo tutta la mia
energia per arrivare dove sono, e non mi farò rovinare da un paio di
pervertiti e da una lesbicona" disse e si rivolse ad Elena "avanti
troia, sono pronta, fai quello che devi fare e poi dammi quella
bottiglia"
"Sta a te cominciare, stronzetta" le disse Elena con sarcasmo e
derisione "togliti gonna e mutande, subito!"
Maria diventò rossa di vergogna, il suo corpo procace era sacro per
lei, e non si era mai spogliata davanti a nessuno quando la luce era
accesa. Qui invece c'erano ben quattro maschi, tra cui quel porco
viscido di Omar, ma la cosa che più la umiliava era farsi vedere da
quella contro natura di Elena.
Ma non aveva scelta e, cercando di dissimulare la vergogna, si
sbottonò la gonna e la fece scivolare ai suoi piedi. Gli occhi di
tutti fissavano le sue gambe, lunghe e carnose, nude e senza alcun
velo. Maria infatti non portava ne calze ne collant, ma soltanto
delle scarpe col mezzo tacco.
Sopra indossava una camicia nera, la cui lunghezza non era neanche
sufficiente a coprire interamente le sue mutandine. Maria cercò di
abbassare il più possibile l'orlo della camicia, ma quel suo
movimento, che ebbe scarso successo, finì per renderla ancora più
provocante.
Maria cercava di non guardarsi intorno, ma immaginava che adesso
tutti la stessero guardando con vivo interesse. Ed era proprio così.
Omar era già eccitato al massimo, Livio la osservava compiaciuto e
Gianni le disse "Mia cara, sei proprio interessante da guardare" e
rise.
"Avanti troietta, non farti pregare troppo" le disse Elena "togliti
anche le mutande..... sempre che tu le porti" disse anche lei con
una risata sarcastica.
Maria cercò di riacquistare la sua abituale saccenza, e rispose "io
non sono mica una svergognata come te, e come voi! E questa me la
pagherete cara!". Maria si rese anche conto che ritardare il momento
della sua umiliazione era del tutto inutile, così si abbassò le
mutande e le lasciò lì a terra. Erano un modello a culotte, ma molto
castigato.
Presa da un forte senso di vergogna Maria si sedette subito sulla
sedia, accavallando le gambe velocemente e tenendole strette, in
modo da coprire il più possibile le sue vergogne.
Era rossa e sudata, e gli occhi erano infuocati di odio.
Ma i suoi "amici" non erano per niente spaventati, anzi. Luciano
prese anche le mutandine di Maria e le osservò con l'occhio esperto
dello stilista, infine pontificò "Oh dio Maria! Che gusti retrò che
hai! Queste le portava mia nonna lo sai? Ah Ah"
Maria esplose come un fiume in piena, ricoprì Luciano di offese e lo
chiamò "brutto frocione", e poi rimase immobile ansimando.
Luciano non si scompose per niente, ma le disse semplicemente che da
una perbenista come lei non si aspettava altro che razzismo e
stupidità, poi disse ad Elena, con un sorrisetto "mia cara, dai pure
inizio alla punizione".
Elena non se lo fece ripetere e ordinò a Maria di alzarsi e di
mettere le mani sul tavolo, con il culo all'insù.
Maria non aveva scelta, e si alzò dalla sedia tremante di rabbia e
di umiliazione. La camicia le lasciava scoperta la parte finale del
suo culo perfetto, e sul davanti lasciava intravedere un pò di peli
del suo "sacro" pube. Maria se ne rendeva conto e avrebbe voluto
scomparire dalla vergogna. E la sua vergogna non era causata
soltanto dagli sguardi da porco di Omar e dalle occhiate di tutta la
compagnia, ma soprattutto ad umiliarla era farsi vedere così da
quella lesbica di Elena,quella pervertita a cui piacevano le donne.
Per arrivare al tavolo, Maria dovette passare accanto a Omar, che se
la sbirciò per bene. Appena lei fu passata Omar si alzò dalla sedia
e le venne dietro, e nel farlo toccò con la mano la sua spalla,
forse inavvertitamente. Maria si girò furiosa e gli urlò "Non mi
toccare porco pervertito!".
"E che sei di cristallo.... ah ah" rise lui "vai a farti fottere,
cara la mia principessina sul pisello, mi godrò tutto il tuo
spettacolino" e rise con la sua risata lasciva.
Maria si sentì svenire dalla rabbia e dall'umiliazione, accresciuta
anche dal fatto che la donna di Livio la guardò con una risatina di
derisione.
A questo punto la direttrice del famoso giornale cattolico si
sentiva completamente umiliata, e sapeva che era meglio sbrigarsi
con la sua punizione, perché ogni istante si sentiva venir meno.
Appoggiò dunque le mani sul tavolo e rimase per un secondo immobile,
mentre tutti la guardavano eccitati. Poi, con uno sbuffo saccente,
si tirò indietro, abbassò la faccia sul tavolo e alzò il culo.
Le sue bellissime gambe unite erano sufficienti per farar eccitare
anche un santo, mentre il culo era ancora coperto dalla camicia.
Elena, con maligna sensualità alzò piano la camicia scoprendo il
culo della sua nemica. Un mugolio di umiliazione scappò alla
santarella Maria, ma era ancora l'inizio.
Elena le ordinò di allargare le gambe e lei dovette ubbidire.
Divaricate le cosce la sua fica si aprì oscenamente davanti a tutti,
mentre i peli pubici spuntavano da dietro, ricci ed eccitanti.
Maria emise un "ohhhhh" umiliato. Era esposta davanti agli sguardi
perversi di quegli schifosi.
Gianni la guardò in faccia e le disse "è proprio uno spettacolo
piacevole, cara la mia suora" ma lei era troppo presa dalla vergogna
per rispondere. Anzi, abbassò lo sguardo sul tavolo e cercò di
estraniarsi dalla situazione. Ma si riscosse subito sentendo che
Omar diceva ad Elena "toh, prendi questa, sarà un onore per la mia
cinta frustare il culo di questa stronza".
Maria si girò e voleva dire a tutti quanto li odiava, ma fu zittita
dalla prima "frustata" che colpì il suo gluteo sinistro.
Non era stata molto forte e Maria emise soltanto un piccolo
gridolino, ma lo stesso la paura si impadronì di lei insieme alla
fortissima umiliazione.
"Zoccola, è quello che ti meriti per la tua ipocrita perbenaggine"
le disse Elena e le vibrò un'altra cinghiata, colpendo entrambi i
glutei.
"Aaaaah brutta stronza te ne pentirai" urlò Maria, ma Elena continuò
a frustarla sempre più forte.
"Sei soltanto una puttanella" continuava a gridarle Elena, come se
non bastasse già l'umiliazione delle frustate "questo ti servirà
proprio di lezione"
Maria gemeva ed urlava di dolore, ma ebbe un sussulto quando vide,
con la coda dell'occhio, che Angela, la donna di Livio, stava
prendendo una macchina fotografica!
"No questo non p nei patti!" urlò Matria girandosi, ma Elena la
frustò con una forza unaudita.
"I patti sono quelli che voglio i, cara la mia stronzetta" le
rispose Livio, mentre lei ancora non si riprendeva dal dolore
dell'ultima frustata.
"Io.... ohhhhh.... maledetti" riusciva soltanto a dire Maria.
"E questi sono per gli articoli anti-omosessualità che pubblichi sui
giornali" disse Elena e le assestò un'ultima serie di frustate,
mettendoci tutta la forza residua, mentre ad ogni frustata un flash
ricordava a Maria che la sua umiliazione veniva ben immortalata.
Elena si era eccitata da morie, aveva addirittura paura che i suoi
umori le colassero fino ai piedi, visto che non aveva più le
mutandine. Gli altri avevano assistito in un crescendo di
eccitazione, e anche Luciano, benché gay, aveva goduto a vedere
quella santarellina frustata ed umiliata.
Omar poi aveva infilato la mano nella tasca destra dei suoi
pantaloni, che teneva sempre bucata, e da li era arrivato a
masturbarsi il cazzone e per poco non era venuto nei pantaloni.

Esausta per la forza immessa nelle frustate Elena si riposò
soddisfatta sulla sedia. Maria cercò di ricomporsi, ma aveva la
faccia rossa e alcune lacrime le bagnavano il viso. Il suo culo era
rosso e con alcune tumefazioni dovute alla forza dei colpi.
"Adesso posso riavere i miei vestiti" disse a Livio guardandolo con
odio
"Ma certo che... no" rise lui "la regola qui è che quando qualcuno
perde qualcosa.... la perde e basta"
Maria se l'aspettava ma fu lo stesso un annuncio sconvolgente per
lei. Si sentì impazzire di vergogna ma, per cercare disperatamente
di mascherare la cosa, girò la faccia a Livio e andò alla sua sedia
senza fiatare. Si sedette e subito urlò di dolore, per il contatto
della sedia con il suo culo torturato.
Immediatamente e velocemente accavallò le gambe, mugolando di
vergogna.
Angela l'aveva fotografata con una polaroid, così fu subito in grado
di dare a tutti i presenti un pò di fotografie di Maria.
Lei sopportò quest'ultima umiliazione cercando di trattenersi, anche
se balzò quasi dalla sedia quando Elena chiese di poter tenere un
po' di foto e Angela le disse di si.
"Così la prossima volta che scrivi qualcosa contro le lesbiche" le
disse Elena "e citi ME descrivendomi come una debosciata, avrò
anch'io un paio di belle notizie da dare ai giornale, con tanto di
foto".
"Te le farò risputare quelle foto, stronza" le gridò Maria, e poi si
fermò a riflettere.
"Molto bene" disse dopo un paio di secondi "Così io sono quella
retrograda e voi siete i grandi viveur, vero? Allora vediamo chi di
voi ha il coraggio di andare a prendere un caffè qui al bar sotto la
via.... completamente nudo!"
Tutti ammutolirono.
"Se siete tanto moderni e disinvolti... beh... voglio vedere che
faccia fate a sputtanarvi davanti a tutti.... sarà un vero piacere
guardarvi"
"Ma.... Tu sei pazza" le urlò Laura echeggiata da tutti "a parte la
vergogna..... chi farà questa cosa verrà arrestato!"
"Ah ah.... i due o tre poliziotti che stanno in questo quartiere di
periferia li conosciamo tutti, da bambini, da quando venivano qui
alla casa del Barone insieme agli altri coetanei. Sono sicura che
chiunque di noi sarebbe in grado di convincerli.... in qualsiasi
modo.... ah ah".
Questa di Maria era proprio una penitenza con i fiocchi, ma tutti
avevano troppo da perdere.
Maria si alzò dalla sedia e, cercando di coprirsi il più possibile,
si chinò e fece girare la bottiglia, che tutti seguirono con gli
occhi e con il fiato sospeso, mentre Livio sorrideva compiaciuto.

mercoledì 1 dicembre 2010

Un pene enorme

Un pene davvero enorme, leggete qui che racconto!

Era il '90 e noi militari a Trieste ci si trovava spesso in un
gruppetto di compagni con in comune l'età breve e il pensiero
costante della gnocca.

Tra noi 4 vi era uno spilungone , Ciano chiamato per antonomasia
-tre gambe-, ancora verginello principalmente a cagione della
mentulona che si ritrovava e che temeva di usare per non impigliarsi
con la giustizia. Spesso legava cotanto pene con delle bende
in due riprese in modo da non strozzarlo e se lo appendeva al collo;
lo teneva in su anzichè lasciarlo andare in giù perchè 35 cm di lunghezza,
e relativo diametro, potevano generargli situazioni incresciose.
Un dramma continuo, un tormento.,- che farsene?! - diceva spaventato....

Si è pensato allora di aiutarlo per il battesimo carnale ricorrendo
all'aiuto delle professioniste. Si sapeva che v'era una 'casa di cura'
di prostitute casalinghe ove si risolvevano anche queste emergenze;
per essere più sicuri del risultato abbiamo pensato fosse meglio
aggiungere un paio di buoni bicchieri di vino a entrambi gli attori.
La madre, la Maitresse Vanda, gestiva normalmente la slava spigolosa
di nome Katiuscia e saltuariamente concedeva la figlia,
Aldona di circa 40 anni, cicciotta e muta dalla nascita.
Si propende per Aldona all'unanimità, ritenendla meno a rischio.
Si concordano le modalità, si perfeziona la fase preparatoria
con opportuni discorsi portando i due bicchieri di buon vino;
infine si giunge alla fase esecutiva accompagnando i due in camera,
ricordando nuovamente alla donna che sarebbe stato un rapporto
molto speciale speciale, qualcosa d'inedito forse.
Noi tre più le due donne fuori della porta ad ascoltare i rumori; ed
è così che dopo circa 5 minuti si ode un acutissimo strillo della Aldona:
l'eccezionale attrezzo aveva 'fatto parlare la muta'.
L'utero contuso, ma anche la voce portentosamente comparsa
richiedevano festeggiamenti particolari. Che vennero ....

sabato 27 novembre 2010

Il pompino in diretta

A volte la cronaca supera anche il racconto erotico più sfrenato: avresta mai pensato di farvi fare un pompino e contemporaneamente parlare in diretta tv? Cose davvero assurde, eppure succedono...

Dennis Rodman ne ha combinata un'altra delle sue. L'ex campione dell'NBA ha chiamato una radio di Miami la settimana scorsa per intervenire in una discussione sui Miami Heat, la squadra locale di basket. Peccato solo che quando il conduttore della trasmissione gli ha chiesto come mai apparisse distratto e distante, lui abbia lasciato chiaramente intendere che stava ricevendo del sesso orale dalla sua ragazza.

Indisciplinato, incontenibile, provocatore. Dennis Rodman, per gli amici "il verme", ci aveva ormai abituati ai suoi colpi di testa. Ma questa volta è andato oltre l'immaginabile. Durante il collegamento con la trasmissione Rodman appariva decisamente distratto e alcuni rumori di sottofondo lasciavano immaginare che fosse impegnato in tutt'altro. Al punto che il conduttore Jorge Sedano gli ha chiesto se stesse facendo l'amore.

Imperturbabile l'ex cestista ha risposto con un "no, è solo lei che sta succhiando qualcosa"... E più tardi nel corso dell'intervista si è sentito Rodman esclamare: "Oooh... questo è fantastico. Lo sai? Sono davvero al settimo cielo". Un po' troppo anche per il conduttore che se l'è presa con il buon Dennis. "Perché mi hai chiamato? Per che cavolo hai voluto parlare con me? Se hai quella pollastrella lì, per quale motivo hai voluto chiamarmi Dennis?". Quasi una scenata di gelosia in piena regola...

Insomma questo giocatore di basket nero ha voluto riempire la bocca di sperma di una donna proprio mentre migliaia di persone lo ascoltavano alla radio. Chissà se la troia che gli faceva il pompino e che si è ingoiata lo sperma era bianca o nera...se fosse bianca sarebbe davvero una vacca troia da competizione.

mercoledì 24 novembre 2010

Racconti erotici di sculacciata

Noto con piacere che i lettori di questo blog, dedicato ai migliori racconti erotici pubblicati su internet, stanno aumentando sempre di più. Per questo mi fa enorme piacere segnalare un blog che leggo da tempo dedicato ai racconti erotici di sculacciate.
Cliccando sul link che vi ho appena fornito troverete uno dei migliori siti in assoluto dove si magnifica l'arte della sculacciata. Insomma, un ottimo sito con racconti, foto, filmati e una grande community di uomini che amano sculacciare e donne che amano farsi sculacciare!

giovedì 18 novembre 2010

Moglie scopata da un cane

Questo racconto (probabilmente vero) è la cronaca di cosa succede quando un marito si ritrova una moglie così troia da doverla persino far scopare da un cane. Ci viene inviato da una nostra lettrice, che ha scelto Moglie Troia come nickname. Non sappiamo se sia opera di fantasia oppure sia stato scritto da Moglie Troia come cronaca delle sue quotidiane scopate con il cane.

Ciao ragazzi, voglio raccontarvi come mia moglie un giorno d'estate di tre
anni fa visse
la sua prima esperienza animal.La mia Nataly (una bella bionda di 26 anni)
quel giorno
era in giro per casa con una magliettina aderente che metteva in risalto i
turgidi capezzoli
con le tette che ad ogni movimento ballavano a destra e a manca, sotto
portava un paio di
calzoncini aderenti dove non si faceva fatica a distinguere lo spacco della
fica in mezzo
alle gambe ed un bel paio di chiappette.In quel periodo dell'anno il mio
vicino partendo
per le vacanze mi aveva lasciato in affidamento il suo cane Ringo un bel
esemplare di
alano tigrato buonissimo che non avrebbe fatto male ad una mosca,l'unico
difetto di
Ringo era che aveva incessantemente desiderio di chiavare,infatti il suo
coso lo strusciava
dappertutto schizzettando sperma qua e la.Dopo avere pranzato preso da un
desiderio di
chiavare (alla vista di mia moglie che faceva i piatti)mi accostai a lei e
da dietro le strusciai
il mio cazzo sulle chiappette in meno che non si dica eravamo in terra sul
tappeto della
cucina a chiavare come forsennati;fu in quel momento che ad un certo punto
sentimmo un rumore arrivare
dalla porta d'ingresso ed un lamento, mia moglie credendo che Ringo stesse
male lo fece
entrare in casa( cosa che io non volevo) e lui subito( come faceva sempre)
prese per le zampe la
gamba di mia moglie incominciando a strusciare il suo coso,forse era stata
la vista di mia moglie
nuda ad eccitarlo di piu'?Fatto sta che mia moglie ancora calda ed affamata
di chiavare provo' a
girarsi (con grande difficolta' visto che Ringo non le dava tregua)per
mettersi alla pecorina ma ci
riusci' a meta' visto che Ringo appena arrivato con il suo cazzo all'altezza
della fica con un colpo
glielo infilo' dentro,( la cosa mi stava eccitando tantissimo)Ringo stava
chiavando come un forsennato
e mia moglie finalmente a pecorina ad ogni colpo sobbalzava godendo a non
finire.
Ringo per il piacere aveva gonfiato enormemente il suo cazzo tanto che
vedevo la fica di mia moglie
enormemente dilatata ,( io intanto mi sparavo una sega)il cane si era quasi
incastrato nella fica di
mia moglie che mugolava ad ogni colpo di piacere, ad un certo punto Ringo si
arresto' di colpo segno
che stava sborrando , allora io tentai invano di togliere il cazzo dalla
fica di mia moglie che era tutto infilato fino alle palle ed era
norme!!( minimo di larghezza quattro cazzi umani messi insieme !!) sentivo
che
a ritmi vibrava segno che stava scaricando tutta la sua sborra nella fica di
mia moglie che a pecorina
con quel cagnone sopra incastrato su di lei ancora mugolava di piacere!dopo
non poche difficolta'
riuscii a togliere il cazzo dalla fica di Nataly determinando un effetto
tipo come stappare una bottiglia
di spumante, infatti lo sperma canino fuoriusci' dalla fica schizzando
dappertutto imbrattandomi tutto anche a
me! dalla fica di mia moglie continuo' a fuoriuscire sperma per un quarto
d'ora...
Piu' tardi Nataly mi confido' che le era piaciuto tantissimo e che avrebbe
voluto riprovare, da quella
volta lo abbiamo fatto tante altre volte...

mercoledì 10 novembre 2010

Video di sesso a Barcellona

Ha avuto un grande successo il racconto pubblicato pochi giorni fa sul sesso a Barcellona. E Barcellona è in effetti una città estremamente trasgressiva e piena di puttane a basso costo. Oggi vi regalo un video di sesso girato proprio a Barcellona, sulla rambla: buona visione cari amici!

venerdì 5 novembre 2010

Sesso a Barcellona

Barcellona, chissà perchè, è considerata una città dove tutto è possibile. Eccovi un racconto erotico ambientato proprio a Barcellona.

Finalmente il 24 aprile era arrivato, non resistevo più, le crocette da
mettere sul calendario erano finite, domani mattina si parte destinazione
Barcellona.
Marta era eccitatissima all'idea di trascorrere 7 giorni in compagnia del
tanto desiderato Paolo, e voleva sferrare l'attacco decisivo per
conquistarlo, "sono disposta a tutto", questo ripeteva ormai da tempo alla
sua amica del cuore Jenny.
Era ormai da 6 mesi che rincorreva Paolo, e non riusciva a capire perché gli
sfuggiva sempre, eppure era una bella ragazza con una fila di spasimanti che
non finiva più.
Mora, alta 1.70 e due occhini verdi che avrebbero fatto perdere la testa a
chiunque.
Forse l'arte della seduzione non era ancora il suo mestiere, ma avrebbe
imparato in fretta, nei giorni passati i Spagna .


Barcellona


Il primo passo era quello di capitare vicino la stanza di Paolo poi sarebbe
stato piu' facile. Ma la sorte si mise di mezzo e due piani la dividevano da
lui.


"devo escogitare qualcosa, non puo' essere che quella stronza di Carla sia
capitata accanto a Paolo gli devo parlare assolutamente"


"ciao Carla ti devo chiedere un favore grosso "
" spara"
" mi devi cedere la stanza, sai eh vorrei stare al terzo piano , eh per il
panorama , si il panorama sai a me piace tan"
" finiscila con queste stronzate, mica sei l'unica che si vuole scopare
Paolo"
" ma che dici, non è vero, e poi anche se fosse a che te ne frega"
" niente tanto sono io quella che ci dorme accanto"
" lo so che hai il coltello dalla parte del manico, ma sai certe volte puo'
anche accadere che una voce anonima telefona al tuo tanto amato Stefano e
gli racconti delle tue rombatine extra che ogni tanto ti fai"
" si va sul pesante vedo, ci tieni cosi tanto a lui "
" puo' essere"
" che stronzetta, che posso dire davanti all'amore vero ci si inchina,
comunque, io la camera te la cedo, ma ricorda hai un debito nei miei
confronti"
" si si va bene, non rompere, dammi le chiavi, la tua stanza è la numero 125
secondo piano "


Il primo traguardo era stato raggiunto ora veniva il difficile.


" jenny io vado a fare una doccia sono veramente sfinita, ma che fai dormi,
dai svegliati siamo a Barcellona"
" vatti a lavare io mi riposo un po'"
L'acqua scorreva copiosa e bagnava il corpo di Marta che sembrava ormai
persa nei suoi pensieri, e come gli succedeva da tanto tempo non poteva
fare a meno di immaginare come poteva essere stare con Paolo.
Sentiva le sue calde labbra che la baciavano appassionatamente, guardandola
negli occhi, vedeva le sue mani che andavano a liberare i suoi seni dalla
morsa del reggiseno. Senza accorgersene si ritrovò eccitatissima, e sentiva
una calda senzazione che gli saliva dalle gambe, non pote' fare a meno di
toccarsi trovandosi bagnata, e sempre co gli occhi chiusi inizio' a
toccarsi, sentiva il suo dito medio, entrare dentro di lei ed ogni volta era
come se fosse Paolo a toccarla, ormai il caldo si era fatto insostenibile,
lo sentiva stava per godere, la mano strofinava sempre piu' forte.


" CHA CAVOLO STAI FACENDO SOTTO QUELLA DOCCIA SONO
MINUTI CHE TAI LI SOTTO"


" no niente, eh eh ho finito esco subito, scusa"
" va bene"


" Jenny io ho finito di vestirmi io vado a fare u giro di perlustrazione"


La fortuna era con lei, si trovo' subito davanti a lui
" Ciao Paolo, com'è vai"
" oh ciao bene un po' stanco, scusami ma devo andare"
" dove vai cosi di fretta siamo arrivati da poco , gia scappi.
" si devo andare"
"Ciao"
" ciao"
"( non mi scappi tanto facilmente devo vedere dove vai)"
lo segui senza farsi scoprire, arrivo vicino la camera numero 136, busso,
una voce gli apri' e lo fece entrare, spari' dietro la porta.


"ora che faccio, devo sapere cosa sta facendo"
Si avvicino vicino la porta e il cuore quasi si fermo sentendo quei rumori
che venivano dall'interrno
" si dai ti prego continua, oh oh che bello....."


Inizio a correre verso la sua stanza senza neanche accorgersi che stava
piangendo. Entro' sbattendo la porta e buttandosi sul letto.
" che è successo, perche' piangi"
" quello stronzo si sta scopando una al secondo piano, e ancora non sono
passate tre ore da quando siamo qui"


" dai su che ti credi che i ragazzi si conquistano con la poesia , qualcosa
bisogna pure concedere tu che credi di fare"
" non lo so il mio piano è andato a farsi benedire devo escogitare qualcosa2
Jenni si avvicino', era fasciata dal suo asciugamano, che riusciva a
contenere il seno con molta fatica, e comincio' ad asciugarli le lacrime.
" sai Marta i ragazzi sono veramente stronzi è i fanno solo soffrire, non
sono mai come un'amica che ti vuole bene, ed è disposta ad ascortati per
ore"
Marta si giro' e si sedette sul letto
" lo sai jenny, hai proprio ragione"
"certo che ho ragione"
" ma tu non hai nessuno in mente con fare qualcosa"
" certo"
" chi è? Non me ne hai mai parlato, che stronza"
"lo scoprirai presto"
" comunque grazie ti voglio bene"
Marta si getto ad abbracciare jenny, ed il duo movimento slaccio l'
asciugamano dell'amica facendola rimanere con il seno nudo
I seni di jenny, con quei capezzoli stranamente turgidi, fecero esplodere
una bomba nella testa di Marta, era piacevolmente attratta da quelle due
spine che gli punzecchiavano lo sterno.
Jenny capi subito che qualcosa era cambiato in quell'abbraccio, scosto
leggermene la testa e con la voce tremolante gli disse
" sai martaè da tanto tempo che sogno di fare una cosa "
Marta non rispose rimanendo nel caldo abbraccio di jenny.
Jenny inizio a beciarle l'orecchi, sentendo subito un fremito da parte di
Marta che riusci solo a farfugliare qualche parola
" ma. che che fai, no "
ormai non riusciva a controllare i suoi sensi, e i suoi arti, la sua mano
sembrando quasi telecomandata, inizio' a toccargli i seni.
Jenny capendo che omai Marta era tra le sue mani, scosto la testa incollando
le sue labbra a quelle di Marta, baciandola con passione .
La sua lingua prima incontro la timidezza di quella di marta, ma ci volle
poco a sconfiggerla, le due si stavano baciando con un'intensita' mai
provata.
I respiri si facevano affannosi, le mani di jenny avevano iniziato a
sbottonare la camicia di Marta che ormai non opponeva piu' resistenza a
nulla .
Marta continuava ad accarezzare il florido seno di jenny, si sposto
leggermente per permettere a jenny sfilarle la camicia.
In pochi attimi anche il suo seno, di dimensioni piu' piccole vibrava libero
nell'aria.
Marta guardava la sua amica mentre con delicatezza aveva iniziato a scchre i
suoi capezzi, che erano diventati talmente duri da fargli male.
Marta non riusciva piu' a trattenere le sue emozione e qualche mugolio di
piacere gli scappava,.
La bocca di jenny inizio a scendere piano piano verso l basso, baciamdolo
prima la pancia, suscitando delle contrazioni del ventre sensibile di Marta,
poi inizio a giocare con l'ombellico e subito dopo, i due bottoni che
chiudevano la gonnellina di Marta furono aperti.
Gli sfilo la gonna e con un movimento molto, sensuale la denudo'
completamente.
Rimase qualche secondo a guardare il corpo tanto desiderato di marta, la
quale, scosto l'asciugamano che ormai non copriva piu' l'amica .
Le loro bocche si unirono di nuovo, le loro mani viaggiavano impazzite sui
loro corpi.
" voglio vedere quanto sei eccitata", disse jenny nell'orecchio di marta.
Scese lentamente co la testa verso le gambe di marta, arrivata vicino al
monte di venere annuso con quanto fiato poteva e chiuse gli occhi sentendo l
'odore dell'amica.
Fece stendere marta sulla schiena, e gli scosto leggermente le gambe, vide
subito delle goccioline di rugiada sui peli del bel fiore di Marta, si
avvicino' lentamente, ormai tremavano entrambe come delle foglie, bacio
delicatamente la fichetta di Marta, che isposecon un miagolio, inizio a
sentire con la punta della lingua il sapore della sua amica.
" sei eccitata da morie, sei bagnatissima"
" non c'e' la faccio piu' sto esplodendo, ti prego fammi godere"
Jenny inizio a leccarea michetta dell'amica, era molto scrupolosa, non
lasciava neanche un cm inesplorato, con le dite aveva iniziato a
oltrepassare la soglia del piacere.
Le gambe di marta ormai le stringevano la testa come una morsa, ed il bacino
si spingeva sempre piu' avanti per assecondare i colpi di linua di jenny.
Il cuore andava a mila, era vicina all'orgasmi piu' bello della sua vita,
nessun maschietto che ogni tanto si faceva gli aveva fatto provare tanto
piacere.
Jenny era bravissima ormai erano due le dita che affondavano nela figa di
Marta, che si bagnava sempre di piu', e con la boca stava tormentando il
clito di marta, che stava per esplodere.
Lo succhiava lo mordeva lo baciava, la prendeva con le dita, era unpo
spettacolo vederla e marta stava godendo come una matta, mai avrebbe pensato
che sarebbe stata la sua amica e non paolo a farla godere cosi.
" voglio venire ti prego non c'e' la faccio piu', si dai scopami con le
dita, cosi' cosi'"
jenny aumento il ritmo i respiri si facevano sempre piu' affannosi finche
un grido liberatorio e la bocca inondata dagli umori di marta le fece capire
che l'orgasmo era arrivato, un'orgasmo impetuoso, bellissimo, emaestoso.
Marta era esausta e non faceva altroi che ripetere "mio dio che bello che
bello"
Jenny le si avvicino la bacio delicatamente sulle labbra e gli disse
" allora Paolo se vuoi te lo puoi ancora scopare"
" non so che pensare ora"
" tranquilla a me piacciono anche i agazzi, non si vive di sola lingua, e se
vorri ti posso dare una mano. Farlo in tre lo fara' impazzire.
"dobbiamo preparare un piano per farlo venire qui"
"nessun problema amore mio"

martedì 2 novembre 2010

Racconti erotici di incesto

L'incesto è una delle fantasie sessuali più diffuse tra le donne italiane: sono tante le donne che sognano di fare sesso con figli, padri, fratelli che magari spiano mentre sono al bagno e si masturbano.
L'incesto è un fatto molto più diffuso di quanto realmente si crede e spesso le coppie incestuose scelgono di avere rapporti anali in modo da evitare potenziali gravidanze indesiderate.
E i racconti erotici di incesto sono davvero molto cercati su internet. Anche perchè questa è una fantasia femminile, certo, ma anche tanti maschietti la condividono. Anzi sono tanti coloro che si scopano sorelle, cognate, figlie, madri...insomma l'incesto è una specie di sport nazionale.

Tu che ne pensi? Ti scopi anche tu qualche donna di famiglia?

domenica 24 ottobre 2010

Prenderlo nel culo

Moltissimi dei racconti erotici che vengono pubblicati su questo blog hanno per tema il sesso anale. Prenderlo nel culo alle donne piace da morire, anhce se spesso non lo ammettono. E anche agli uomini piace: non si spiegherebbe come mai così tanti uomini, anche non gay, frequentino i transessuali, pagando fior di quattrini proprio per prenderselo nel culo.

giovedì 21 ottobre 2010

Punizione di una Troia




Vi piacerebbe vedere altri filmati come questo, in cui una troia viene punita, seviziata e abusata sessualmente?

Allora cliccate qui per altri filmati gratuiti.

giovedì 14 ottobre 2010

Storia di uno stupro

Lo stupro è una delle fantasie erotiche più diffuse, tra gli uomini e le donne.
stupro sperma
In macchina stavo dirigendomi verso casa. Avevo con me la mia bella cugina
Maria Grazia, insieme avevamo fatto un sopralluogo nella sua nuova casa, di
cui stavo curando l'arredamento. Suo marito non era potuto venire con noi in
quanto impegnato per motivi di lavoro alla clinica presso cui lavorava come
chirurgo estetico. Era una brutta serata e a tratti violenti scrosci di
pioggia si abbattevano sulla mia BMW. Con Maria Grazia dovevamo controllare
alcune foto di interni nel mio appartamento, dove vivo e svolgo il mio
lavoro di architetto. Mia cugina era avvolta in una lunga pelliccia, ma
sotto aveva una minigonna e delle calze autoreggenti nere che mi avevano un
pò arrapato, devo ammetterlo. L'hoe però sempre rispettata come non ho mai
cercato di approfittare di nessuna delle mie clienti. Aveva anche una
bellissima scollatura e un filo di perle preziose. Ogni tanto si era anche
intravisto un ridotto reggiseno di pizzo nero. Appena siamo entrati in casa
mi sono subito accorto che qualcosa non andava per il verso giusto. La luce
era accesa nel mio studio e si sentivano rumori strani. Ladri, ho subito
pensato, anche se la porta non aveva segni di scasso. Maria Grazia non ha
sospettato di nulla ma ha urlato quando due ragazzi, col volto scoperto,
sono avanzati verso di noi. Uno aveva un coltello tipo Rambo, l'altro un
revolver. "State calmi!" ho appena detto che subito un pugno il pieno
stomaco mi faceva stramazzare a terra. Mi sono ripreso solo dopo pochi
minuti. Ero praticamente immobilizzato al termosifone della stanza da letto.
I due erano sopra Maria Grazia, l'avevano già spogliata, lasciandola con le
autoreggenti il tanga e il reggiseno di pizzo ed erano tutti e tre sul mio
letto. Uno le teneva le braccia sopra la testa e intanto le frugava le belle
tette, soffermandosi sui capezzoli a lungo e con molta lascivia. L'altro le
aveva allargato le cosce e le stava leccando la fica. Lei tentava in tutti i
modi di liberarsi, ben potendosi immaginare quello che le sarebbe toccato di
lì a poco. "Lasciatela... vi darò tutto quello che volete, ho molto contante
con me...", "Stai zitto e guarda come cavalchiamo la gran zoccola di tua
moglie, per adesso fa la ritrosetta, ma poi vedrai che le piacerà... appena
sentirà i nostri bei cazzi dentro di lei pronti a farla godere come una
perfetta troia...". Evidentemente si erano ancor più eccitati pensando di
stare stuprando la moglie davanti al marito e in effetti anch'io mi accorsi
che stavo avendo un'erezione micidiale nel vedere come maneggiavano il corpo
di Maria Grazia. Dopo che si ebbe stancato di leccarle la fica con un colpo
di coltello le tagliò il tanga e me lo buttò proprio in faccia, per sfregio.
In un attimo potei sentire il profumo del sapone intimo usato da mia cugina.
"Ti prego no ... NO... NO... sono una donna sposata... se mi vieni dentro mi
metti incinta... NO... No... "E' proprio quello che voglio: fecondare una
calda femmina col mio seme e proprio davanti a quel cornuto del marito che
non può fare niente per impedire che il mio cazzo lungo e duro si gode la
sua femmina e la chiavi fino a fecondarla... " così dicendo le infilò il suo
superbo arnese in un solo colpo e cominciò a pomparla. Col suo compare si
contendevano i bei seni di Maria Grazia che continuava a supplicarli di
lasciarla andare. Ora il reggiseno era volato via e mia cugina aveva solo le
autoreggenti nere e una nerchia che la stava chiavando fino in fondo. La mia
erezione era sublime. Il fatto che lei continuasse a difendersi dallo stupro
aveva su tutti una carica erotica fortissima e i due, tra l'altro,
dimostravano di non avere affatto fretta nel compiere l'opera. Quello che le
teneva le mani immobilizzate era riuscito a sbottonarsi i pantaloni e le
aveva introdotto in bocca un cazzo di ragguardevoli dimensioni. "Succhia,
succhia... ehi amico... hai una moglie che è una delizia... mi sta
spompinando proprio a dovere... " e in effetti Maria Grazia non aveva potuto
impedire l'introduzione nel membro virile nella sua bocca e l'energumeno
entrava e usciva da lei come se la bocca fosse davvero la fica della donna.
Intanto il seconto stupratore aveva accellerato i ritmi e stringendole
forsennatamente le belle tette, come se gliele volesse fare esplodere dal
piacere, e mentre le leccava i capezzoli, che erano già turgidi, eiaculò
nella fica di mia cugina. Lei urlò "No non lo fare... esci fuori... sborra
fuori di me... disgraziato..." ma tutto fu inutile. Nemmeno una goccia del
suo sperma andò sprecata, lui continuò a spingere il suo cazzo dentro di
lei, praticamente a fottersela nel suo stesso seme, ancora per qualche
minuto. L'altro, appena capì che l'amico aveva terminato, lasciò perdere la
bocca di Maria Grazia e, scostando l'amico, se la sistemò alla pecorina. "Il
culo no........". Ma quello già le aveva entrato ripetutamente l'indice
dentro l'ano e poi glielo aveva allargato. "Sembri vergine di culo... tuo
marito non ti incula quasi mai, a quanto sto vedendo, tanto meglio, ti farò
godere come una troia di lusso e tu impara che a rispettare il culo delle
mogli non conviene affatto, tanto poi sempre lo trovano chi se le sodomizza
e poi magari ci prendono gusto e vogliono solo essere inculate..." Non ne
potevo più. La mia eccitazione era davvero all'estremo, Maria Grazia mi era
sempre piaciuta ma mai avrei immaginato di vederla trattata così
eroticamente. Ma lei continuava a ribellarsi, con radidi colpi di coscia
cercava di far perdere il bersaglio all'inculatore. Alla fine quello si
seccò per davvero, le immobilizzò le cosce e introdusse a forza il suo
membro nel culo di Maria Grazia che guaì a lungo. L'altro intanto le si era
parato dinanzi e le aveva entrato il cazzo in bocca. L'inculatore, dopo che
si ebbe sistemato dentro il retto di mia cugina, iniziò ad accarezzarle le
spalle e poi le arpionò le tette a piene mani, facendola gemere dal dolore,
poi le accarezzò la fica e vi introdusse l'indice. Eccitato dal precedente
pompino le eiaculò dentro il retto. "Che troia che sei... l'hai preso
dappertutto e proprio davanti a tuo marito... a proposito... ho
l'impressione che durante l'inculata tua moglie sia venuta un paio di
volte... che troia..." Ma per Maria Grazia la serata non era ancora finita.
Mi slacciarono e vollero che io la scopassi. Lei naturalmente cercò di
difendersi ma fu tutto inutile, la sistemarono sopra di me e subito il mio
cazzo, già in tiro per i precedenti spettacoli, le entrò nella fica. Fu
fatta un pò inchinare verso di me, che quasi le potevo baciare i seni e
vedevo chiaramente i capezzoli induriti ed eretti per il piacere. Poi uno la
inculò mentre io continuavo a scoparla nella fica. Sentivo attraverso i suoi
tessuti molli il cazzo inculatore che non le dava tregua. Lei gemeva e mi
offriva le sue mammelle, piene e sode. Adesso stava davvero godendo. Sentii
le sue contrazioni sulla punta del mio pene, lunghe e dolcissime. L'altro
stupratore intanto le aveva un'altra volta infilato il cazzo in bocca. "Ecco
tua moglie che ne prende tre di cazzi contemporanemante, adesso sta godendo
.... non ci sono più dubbi... " Io venni dentro di lei, con un fiotto
abbondante e bollente. Credo che anche gli altri due venissero dentro Maria
Grazia quasi nello stesso istante.

martedì 28 settembre 2010

Donna sodomizzata

Una donna ci viene a raccontare come viene sodomizzata. Alle donne piace la sodomia, sono incantate dalla sodomia, ma poche hanno il coraggio di ammetterlo pubblicamente.
donna che gode a essere sodomizzata
Il gioco 1
Mio marito sicuramente rientra nel soggetto a cui viene attribuito il
sinonimo di NARCISETTO.
Ogni volta che si discuteva di quacosa lui non ammetteva repliche, non
ammetteva errori e sopratutto non era interessato a niente di Sgradevole.
Il problema e che lo sgradevole per qualcuno, può essere gradevolissimo per
altri ma questo non rientrava nei suoi punti di vista.
Quando ci inoltravamo nell'argomento sesso , anche per me fino a questo
avvenimento non era sicuramente al centro dei miei pensieri,non potevo
neanche accennare il fatto che si potessero avere dei rapporti con persone
non bellissime poichè per lui o il partner rientrava nella schiera dei
bellissimi oppure non poteva essere un partner.
Mentre per me le cose stavano lentamente cambiando, avevo fatto conoscenza
con una signora di 40 anni, robusta, seno grosso, cosce lunghe e robuste un
culo molto sporgente e un viso volgarissimo con labbra sempre truccatissime
ed un abbigliamento che non nascondeva nulla.
Dopo diversi incontri nel suo Bar / pasticceria / Ricevitoria un giorno mi
ha forzato nell'argomento sesso , asserendo che una donna bella e
desiderabile come me non poteva essere nel mio stato.
Io sconcertata per la sua schiettezza non ho saputo reagire , e ad ogni sua
affermazione non ero in grado che confermare quello che lei mi chiedeva.
In pochissimo tempo aveva descritto tutto ciò che provavo e che non ero in
grado di affrontare o di pensare.
Frustrata, insoddisfatta, frigida queste sono solo una parte di ciò che mi
sbatteva in faccia oltre al fatto che, non solo io mi potevo sentire in
questo modo , ma anche sicuramente mio marito provava le stesse mie
sensazioni.
E' stata lei che mi ha spinto ad iniziare il gioco che ha salvato il mio
matrimonio.
Mio marito che mi aveva visto una volta chiaccherare con Miriam , non aveva
comunque esitato ad offenderla chiamandola "Volgarissima Puttana , truccata
malamente , lofia e cesso " io mi sono per l'ennesima volta sentita
frustrata per il fatto che lui avesse un punto di vista solo ed
esclusivamente esteriore, senza averci mai parlato insieme si permetteva di
giudicare e offendere persone che potevano comunque essere piacevoli per me,
" niente mi offende , ma non offendete I miei amici". La sera stessa ho
proposto il gioco a mio marito e lui con mia grande sorpresa ha accettato.
Non ho usato mezzi termini, non ho cercato di coinvolgerlo nei miei
pensieri, nei miei desideri, gli ho semplicemente illustrato I fatti ,
coprendo l'idea di Miriam con un " l'ho letto su una rivista ", ci sono
rimasta di sasso, non una domanda , non un tentennamento , smorfia da parte
sua semplicemente OK.
Il gioco era basato su una sola, unica regola " Uno faceva, l'altro si
faceva fare " non erano ammesse repliche e così siamo partiti.
E' toccato a me comincire con Giorgio sdraiato nudo sul letto , bendato ed
io che potevo fare tutto ciò che volevo, il mio stato d'animo era di
eccitazione ma anche di paura di spingermi troppo oltre e di essere
considerata una puttana una perversa, da mio marito.
Lo stato di eccitazione prevaleva comunque di gran lunga non avevo piu'
spazio nel cervello per pensare ad altro , l'unico pensiero era rivolto al
fatto che per la prima volta ero io a dettare le regole , ero io a fare ,
lui era una mia cosa " mai prima di allora avevo pensato questo".
Così mi sono ritrovata a baciare, leccare , odorare, ogni angolo del suo
corpo ogni suo meandro, parti che fino a quel momento non sapevo potessero
servire ad uno scopo solo ed esclusivamente sessuale , anche lui apprezzava
cio' che stavo facendo , tremava era eccitato e la sua erezione era
notevole.
Durante i nostri comuni rapporti non ci soffermavamo a lungo nei preliminari
e il sesso orale non rientrava nella routine , non avevo mai assaggiato lo
sperma di mio marito , ma neanche lui mi aveva mai chiesto di farlo, mi
faceva sempre staccare prima .
Era stata Miriam la mia nuova amica a convincermi che lui lo faceva per
paura di offendermi ma che sicuramente sarebbe stata una cosa che lo avrebbe
mandato in estasi.
E così mi sono ritrovata con il suo cazzo in bocca a leccarlo, succhiarlo
ingoiarlo, non resistevo io a questo stress , questo nuovo potere di FARE mi
stava facendo eccitare e mi sentivo un'eccitazione strana sconosciuta mi
resi conto che per la prima volta riuscivo a godere senza toccarmi.
Spingevo l'asta di Giorgio ,non grossa e non lunga a dir la verità ma questo
ho potuto constatarlo solo dopo aver fatto altre esperienze , fino in fondo
alla mia gola e mi stupivo di poter arrivare fino ai peli del pube senza
fatica , ho cominciato un ritmo forsennato, pompavo con lo stesso ritmo che
segnava lui quando mi scopava, lo sentivo arrivare ma non mollavo lui
indietreggeva ma io affondavo di più fino a quando il suo corpo a cominciato
a tremare ed una scarica interminabile di piccole eruzioni mi hanno riempito
la bocca.
Il sapore salato ed acre non mi disgustava mi sono ritrovata a godere,
sentivo la mia figa gocciolare succhiavo, ingoiavo quello che era finito sul
suo pube lo leccavo,ingoioava, lo toccavo senza togliermi il suo membro
dalla bocca, lui gemeva ad alta voce il suo vigore non diminuiva ed io
eccitatissima mi sono staccata ed impalata su di lui e ho cominciato a
scoparlo fino a quando dopo aver goduto di nuovo sia io che lui mi sono
staccata.
Un senso di paura ha cominciato a invadermi ma era ostacolato, represso
dalla consapevolezza che : mai prima di allora avevo goduto così tanto.
Siamo rimasti in silenzio per un un tempo inquantificabile, poi gli ho tolto
la benda lui mi ha guardata e ho capito che anche per lui qualcosa era
cambiato, mi ha ricoperta di attenzioni mi ha sussurato parole dolci che
avevo dimenticato e per finire ha voluto essere lui a lavarmi con mille cure
sotto la doccia.
Il giorno dopo ho raccontato tutto d'un fiato la cosa a Miriam , eravamo
sole nella saletta the, lei si è avvicinata alla mia bocca e mi ha baciato
in modo dolcissimo leccandomi anche le labbra, io sorpresa non sono stata
capace di replicare , spostarmi, non mi sono mossa e lei sorridendo mi ha
detto " tutti anche tuo marito credono che io sia una puttana per come mi
vesto e per il mio corpo, ma io sono stata convinta sin dal primo momento in
cui ti ho vista che tu mi batti di gran lunga!".

Il gioco 2
Dopo l'esperienza del gioco condotto da me mi sentivo un'altra , mi sembrava
, solo ora dopo 36 anni, di aver capito cosa significasse dare e ricevere
piacere , "godere".
Giorgio a differenza del passato mi sembrava molto più partecipe in casa ,
aveva molte attenzioni per tutto e stranamente aveva anche cominciato a
prendersi delle giornate di libertà dal lavoro, lui che comunemente non
rientrava mai presto e non mancava mai neanche quando ammalato.
E fu in una di queste giornate di ferie che mi telefonò verso le 5 del
pomeriggio avvisandomi che nel giro di un'ora sarebbe rientrato, di
prepararmi che sarebbe toccato a lui questa volta condurre il gioco.


Era tutto il giorno che ci pensavo, mi chiedevo come mai dopo tre giorni
Giorgio non aveva voluto rigiocare ed ora dopo la sua telefonata mi sentivo
goffa , eccitatissima , fremevo , senza riflettere sono andata in camera da
letto mi sono spogliata ho socchiuso le persiane mi sono messa la benda e mi
sono sdraiata impaziente.
Dopo un tempo che mi è sembrato infinito ho sentito il rumore della porta di
ingresso e dei passi che raggiungevano la camera.
Giorgio mi si è avvicinato ed ha cominciato ad accarezzarmi i seni e su
tutto il corpo era delicatissimo , poi avvicinandosi al mio viso mi ha
sussurrato in un orecchio che non era solo l'ho sentito alzarsi ed alzare le
persiane per fare più luce.
Io incredula ho solo sospirato impaurita ma mi ero ripromessa di non parlare
e di non rifiutare niente come del resto aveva fatto lui la volta prima.
Mi sono ritrovata ad aprire leggermente le gambe per un istinto a me
sconosciuto, ero terrorizzata ma nello stesso tempo eccitata , non riuscivo
a credere a pensare che mio marito potesse spingersi così avanti in un gioco
cosi' perverso , pensai comunque che volesse solo stupirmi poiche' non avevo
sentito passi o comunque non percepivo altri in camera.


Subito dopo ho sentito una bocca che mi baciava i capezzoli colavo come una
fontana avevo la figa in fiamme , era diverso dalle altre volte non capivo
se Giorgio volesse farmi solo una scherzo fingendosi un altro o se veramente
c'era un altro, una cosa era sicura quello che mi stava baciando aveva i
baffi e quindi poteva essere: o Giorgio con dei baffi finti oppure...


A differenza delle carezze iniziali queste erano più rudi più decise senza
tanti complimenti era arrivato con la mano fino al mio ventre e aveva
cominciato ad accarezzarmi , io cercavo di capire, di captare dei rumori per
rendermi conto se era lui e se era solo , l'unica cosa certa era che si
sentiva un ronzio di sottofondo come se ci fosse un registratore acceso, le
carezze diventavano sempre più insistenti e precise aveva trovato il mio
clitoride ormai completamente turgido e attraversava con due dita il
percorso tra il mio ano ed il clitoride, non era delicato come suo solito
era rude e questo mi lasciava sulle spine se era o no un'altro , stavo
impazzendo.
Lui percepiva questa mia sensazione perché ritmava le carezze per farmi
godere in fretta, ero vicinissima all'orgasmo lui mi ha divaricato le cosce
al massimo e con violenza mi ha infilato a fondo due dita nella figa, poi di
colpo si è staccato completamente impedendomi così di arrivare all'orgasmo.
Dopo pochi secondi mi ha afferrata per le caviglie sollevadomi le gambe e
spingendole verso il mio petto fino ad appoggiare le mie ginocchia al mio
seno, era una posizione sconcia , poteva vedermi la figa completamente
aperta e il mio culo vergine che sentivo pulsare.


Si è avvicinato con il viso ed ho sentito ancora meglio i baffi che
solleticavano la mia figa che ormai era diventata sensibilissima, con la
lingua ha cominciato a percorrere dall'alto verso il basso prima il
clitoride poi le labbra ed infine il mio ano , mai prima di allora Giorgio
aveva dimostrato interesse per quella parte del mio corpo , avevo sempre più
la sensazione che si trattasse di un altro, la sua lingua ha cominciato a
penetrare il mio culo ed io mi sono ritrovata a spingere , spingeva e
rilasciava mi stava scopando il culo con la lingua, senza ritegno mi sono
abbandonata ed ho goduto, ho sentito un'ondata fuoriuscire dalla mia figa
non riuscivo a capire cosa mi era successo se erano solo delle secrezioni
abbondanti o se avevo anche perso un po di urina, ma lui non mollava la
presa delle mie gambe e continuava a leccarmi penetrarmi nella figa e nel
culo con la sua lingua.
Poi ho sentito che si tirava su ed appoggiare il suo membro alla mia figa mi
ha penetrato molto lentamente , piano fino in fondo per poi estrarlo
completamente attendere un attimo per poi ripenetrarenuovamente a fondo,
era incredibile io completamente in suo potere avevo rilassato ogni mio
muscolo .


Dopo un paio di minuti di questo trattamento , quando mi aspettavo un
ulteriore penetrazione , mi ha conficcato in un solo colpo il cazzo nel culo
, fino in fondo con una forza che non sembrava appartenere al mio Giorgio.
Il dolore, l'eccitazione , la sorpresa mi hanno impedito di gridare lui mi
stava inculando senza un minimo di precauzione , mi stava trattando come un
buco e con questo pensiero mi sono ritrovata a godere di nuovo con più
intensità di prima mentre mio marito o uno sconosciuto mi sborravano dentro
, quel liquido che mi riempiva , mi colava dentro lo percepivo benissimo era
stupendo.
Ancora qualche colpo e lui si è staccato si è alzato dal letto e si è
allontanato.
Ho sentito che diceva qualcosa a bassa voce la porta che si apriva e che
subito dopo si richiudeva .
E' ritornato in camera ed ho sentito che armeggiava con qualcosa , e mi sono
ricordata del registratore ,anche se non riuscivo a capire a cosa potesse
servire.


Poi è tornato sul letto vicino a me , mi ha baciato e sussurrato " Ti adoro
sei stupenda, sei la più fantastica delle mogli", mi ha tolto la benda e mi
sono accorta che c'era una telecamera.
Mi sono stupida ed ho chiesto a Giorgio come mai questa novità , e lui
tranquillamente mi ha risposto che l'aveva acquistata nel pomeriggio per
questo evento speciale , mi ha sollevata portata in bagno e mi ha preparato
un bagno , dicendomi " fatti un bel bagno rilassati, riposati che dopo tocca
a me , io non ho ancora goduto , mi piacerebbe farlo mentre guardiamo la
cassetta in cui un'estraneo ti ha sodomizzata!" .
Non riuscivo a capacitarmi , era stato lui e continuava a
giocare ....oppure...


Il gioco 3
E' stato sicuramente il bagno più lungo della mia vita, durante il quale mi
sono tornate in mente tutte le sensazioni e brividi provati nel mio," primo
forse adulterio " forzato da mio marito.
Le considerazioni spaziavano dal : era Giorgio mio marito, oppure aveva
invitato un altro a gustarsi il banchetto della mia seconda verginità.
Ero sempre più indecisa , e l'indecisione era dettata dalle maniere rudi e
decise di chi mi aveva prima accarezzata e poi sodomizzata ma soprattutto
dai baffi, tralaltro lui odiava i baffi , narcisetto com'era li considerava
antiestetici.
Il mio pensiero più insistende prevedeva però una dolce vendetta, si l'
avrebbe pagata , lui cos'ì portato per il "bello" , ho deciso immediatamente
forse era già una cosa che desideravo fin dal primo momento che avevo fatto
la conoscenza di Miriam , lui la chiamava "IL CESSO " ebbene NARCISETTO ti
farò scopare il cesso, anzi ti faro scopare dal cesso.


Quando tornai in camera lui era li ad aspettarmi sdraiato nudo sul letto, se
era stata una messa in scena l'aveva architettata bene , dovevo tenerne
conto per il futuro, sembrava rilassato , mi fece accomodare sul letto mi
baciò dolcemente chiedendomi se mi bruciava , e sussurrandomi "Ti Amo , sono
contento di te " .
Mi stava cadendo il mondo addosso , ma allora era vero mi aveva fatto
inculare da un altro ed era contento.


Poi con il telecomando diede inizio allo spettacolo, che stronzo era lui con
i baffi , mentre rideva ma non smetteva di stringermi , mi ripeteva che
comunque al pensiero della mia reazione si era eccitato , io guardavo
comunque la cassetta e mi rivedevo, per la prima volta mi vedevo bella ,
normalmente mi trovavo sempre "non fotogenica" stranamente così disinibita,
nuda, disponibile mi sembrava di essere veramente Federica quella che forse
avrei , da sempre voluto essere.


Abbiamo rifatto l'amore e sono stata io a pregarlo di venirmi sul viso , in
modo da vedere bene il suo orgasmo per poi spalmarmelo addosso, il mio umore
era ottimo , si non c'era dubbio amavo Giorgio e in pochi giorni ho capito
che era solo questa complicità questa spregiudicatezza che mancava al nostro
matrimonio e mai come adesso sentivo e capivo quando lo amassi e quando lui
amava me.


Il giorno dopo eccitata come non mai ne ho parlato a Miriam, " Fede l'ho
sempre detto io che tu sei una puttana , ma non vuoi ammetterlo, e sono
convinta che anche tuo marito sia consapevole di questo, comunque quando
vuoi fare lo scherzo a Giorgio basta che tu mi avvisi un'ora prima ,mi
telefoni e io corro , come hai detto che mi chiama? ".
Io un po titubante le ho risposto che ci avrei pensato , comunque ero
assatanata, volevo fargliela pagare a Narcisetto e non andava neanche a me
il fatto che desse "nomi" solo per motivi esteriori , anzi a me Miriam
cominciava veramente ad interessarmi io che non avevo mai avuto neanche in
sogno una relazione con un'altra donna.


Mi recai al lavoro , verso le due mi chiamò Giorgio , mi fece le fusa al
telefono , mi domandò se mi era passata l'eccitazione , ed io presi la palla
al balzo" senti sono ancora un po' su di giri , cosa ne diresti se stasera
conducessi io il gioco ? pensi di farcela o sei ancora spompato?".
Non esitò un'attimo "Amore quando voui sarò a tua completa disposizione , se
ti serve tempo per organizzarti dimmelo che rientrerò quando tu vorrai. Ahh
a proposito le istruzioni su come si usa la telecamera sono nel cassetto del
comò in salone , sai mi è piaciuto un casino rivedere il film! " , senza
esitare gli ho risposto " OK attendi istruzioni !!!" non ero mai stata così
decisa.


Ho immediatamente chiamato Miriam, che sembrava quasi sapesse tutto,
dicendomi che sarebbe stata fuori in strada alle 9.30 e che al mio squillo
al cellulare ,questa tecnologia moderna ti dice anche chi sta chiamando ,
sarebbe salita, mi eccitò tantissimo il modo con la qualè mi salutò. " Ciao
troia ! ".


Si ero cambiata , nella mia mente non c'erano più tutti i pensieri di una
volta, questo non vuol dire che non facevo altro che pensare al sesso , ma
che svolgevo tutto quello che svolgevo prima in maniera più rilassata anzi
forse meglio perché non consideravo solo quella cosa ma un'insieme di
fattori tutti allo stesso piano, insomma la mia razionalità era diretta al
lavoro ,mentre nel sesso ero diventata : Spontanea, Irrazionale.


" Giorgio mi raccomando puntuale alle 8:30 a casa, nudo , bendato , Ti
Amo".Queste erano state le parole di invito alla serata.


Arrivai alle 5, non so descrivervi il mio stato, in mezzora divenni un
tecnico video , ringraziai la Panasonic non so quante volte per le figure di
aiuto e le descrizioni in Italiano presenti nel manuale d'uso, piazzai il
tutto sul piedistallo come aveva fatto lui la volta precedente , per non
fargli capire che al MIO gioco sarebbe intervenuto un REGALO.


Giorgio arrivò puntuale, io con solo il mio body Grigioperla ( Grigio ), il
mio preferito ed anche il suo , lo salutai velocemente ,ma andai
direttamente in bagno, lui si avviò verso la camera da letto anche li c'era
un bagno.


Le 9:00 non arrivavano più , mi ritrovai ad iniziare a masturbarmi, io che
non ero mai stata propensa a questo tipo di pratiche , ma l'eccitazione era
forte, finchè mi decisi , chiamai Miriam.
Affaciata alla finestra la vidi uscire dalla sua KA e dirigersi al portone ,
io lo aprii ,dopo poco avvisai I suoi passi nel pianerottolo, facendo
attenzione a non fare rumore !
Aprii ne io ne lei come pattuito aprimmo bocca , mentre si dirigeva in
salone cominciò a spogliarsi, aveva veramente poco addosso , un miniabito
con sotto il deserto , era completamente nuda , nessuna traccia di reggiseno
o slip, calze.
Pensai devo ancora impararne e vederne di cose.


Aveva un corpo statuario, non era certamente una fotomodella ma aveva due
seni grandi che puntavano verso l'alto ed un culo favoloso , gambe non
lunghe ma ben tornite e per finire mi fece impressione il fatto che avesse
la figa con due striscioline di peli rossicci ben tagliati e curati ,con
delle labbra vaginali che sviluppatissime, si potevano vedere fuoriuscire
anche con lei in piedi.


Piano piano ci recammo in camera da letto anchio mi ero denudata, avevo la
figa piena di umori, mi avvicinai a mio marito e le sussurai " Amore il
gioco comincia!"
Presi la telecamera in mano , la accesi e iniziai a riprendere.
Miriam si avvicinò a Giorgio e cominciò ad accarezzarlo , prima dolcemente
poi con più forza e dappertutto , le palle , il cazzo ormai durissimo ed i
capezzoli glieli stritolava, poi lo scavalcò ed in un sol colpo se lo infilò
nella figa.
Giorgio gemette e Miriam cominciò una cavalcata paurosa, veloce , rude, si
sbatteva il cazzo in fondo con una forza incredibile, continuò non per molto
con questo ritmo, molto probabilmente si accorse che lui non avrebbe retto
molto , allora si girò dando la schiena al suo viso bendato e ricomincio a
scoparlo furiosamente poi rallentò , divaricò le gambe di mio marito e con
il cazzo sempre piantato dentro di lei cominciò ad accarezzare il culo di
Giorgio lui godeva era in cielo, non lo avevo mai visto così , lei si portò
un dito in bocca ed in maniera oscena se lo succhiò , e si pensai ne devo
ancora imparare di cose , riportò il dito tra le chiappe di Giorgio , con un
solo colpo lo penetrò, lui si sollevò senza dire una parola senza un lamento
, vidi lei che contraeva i suoi muscoli addominali e sentii lui che veniva ,
lei accelerò il ritmo delle contrazioni, senza muoversi, e lui godeva
sbatteva la testa a destra sinistra e godeva , santo cielo , Miriam doveva
essere proprio brava.


Poco dopo Miriam si rialzò stringendo le gambe si inginocchiò e prese in un
solo colpo tutto il cazzo di Giorgio in bocca , non solo riusciva a
contenere tutto la sua lunghezza , ma addirittura la vedevo con la lingua
arrivare fino alla parte inferiore dei suoi testicoli, era una
professionista del sesso e senza inibizioni, dove poteva aver imparato certe
cose?.


In un men che non si dica Giorgio era di nuovo in tiro, più eccitato di
prima, chissa aveva capito che era un'altra o pensava che fossi io?
Succhiava come una che non avesse fatto altro per tutta la vita con una
voracità impressionante , un ultimo colpo e Giorgio si scaricò nella sua
bocca, non ne fuoriuscì neanche una stilla si stacco ed in silenzio con la
bocca chiusa mi prese per un braccio ed insieme alla telecamera mi portò in
salone.


Dopo aver chiuso la porta della camera da letto , mi prese la telecamera
dalle mani e mi obbligò a sdraiarmi sul divano e mentre filmava tutto ,
tenendo la telecamera con il visore ben in vista si avvicinò al mio viso mi
forzò con un dito ad aprire la bocca e mi sputò tutto lo sperma di mio
marito in bocca , dicendomi "ingoia troia adesso devi farmi godere tu perche
quel cazzetto di tuo marito non l'ho neanche sentito".
Si accovaccio con la sua figa sul mio viso e rilasciando i muscoli cominciò
a defluire anche tutto lo sperma della goduta precedente di Giorgio,
cominciai a leccare , e a succhiare tutto e lei spingeva la sua figa
slabbrata contro il mio muso con una forza disumana, soffocavo due , tre
colpi contro la mia bocca e la sentii godere.


Il gioco 4
Senza dire una parola Miriam si rimise il miniabito, mi sorrise e se ne ando
', piano dolcemente come quando era arrivata.
Non so cosa provavo in quel momento ma ero rilassata, piena di pensieri
belli, niente mi rattristava o mi distoglieva da quella situazione di
leggerezza , felicita'che mi avvolgeva , si ero veramente innamorata , non
pensavo che vedere il mio uomo alle prese con un'altra donna potesse avermi
dato delle sensazioni cosi' forti.
In nessun istante ho comunque avuto scherni di gelosia , come invece avevo
avuto in circostanze molto meno esplicite e dove magari solo la mia
immaginazione dettava la storia.
Comunque mi rialzai dal divano e tornai in camera da letto , mio marito
dormiva , aveva un espressione sul viso rilassata , lo rivedevo dopo anni
felice come era negli anni in cui eravamo fidanzati o durante I primi anni
dopo il matrimonio.
Collegai la Panasonic al TV e riavvolsi il nastro.
Poi andai a sedermi vicino a Giorgio eravamo entrambi completamente nudi ,
lui ancora bendato , mi veniva da ridere, non girevamo mai nudi per casa ,
eravamo sempre abbastanza pudici uno nei confronti dell'altro e adesso dopo
l'inizio di questo gioco ci ritrovavamo completamente diversi.
Lo gurdavo e mi eccitavo nel trovarlo li a mia completa disposizione , non
mi ponevo neanche la domanda : Si incazzera' quando vedra' il cesso che lo
usa ?
Mi insultera' per questo scherzetto ?
No sapevo che era felice che stava bene.
Piano tolsi la benda dai suoi occhi, mi avvicinai e dolcemente lo baciai
sulla fronte , sugli occhi.
Si mosse , si stiro' apri' piano gli occhi, sorrideva , mi guardava con
occhi dolci , lucidi , I miei erano nelle stesse condizioni .
Mi accarezzo' una gamba , poi il seno il viso le spalle io mi accostai a lui
I miei seni erano contro il suo petto , era sudato, non mi dava fastidio ,
come era successo altre volte, anzi apprezzavo questo contatto mi univa di
piu' a lui ero LUI era ME.
Ti e' piaciuto?, gli chiesi.
Mi rispose sulla bocca " Ti amo, e' stato bellissimo, Chi era ? "
Non ero io, te ne sei accorto?
Be sai era molto piu pesante di te , aveva le tette piu grandi, e con la sua
figa mi stritolava , ha dei muscoli pazzeschi e' fortissima, per non parlare
poi di come succhia.


Senza piu' attendere avviai dal telecomando il nastro, la scena che
cominciava vedeva Miriam che si avvicinava al letto e che cominciava ad
accarezzare e baciare mio marito.
Sapevo che era lei, l'ho sospettato da supito.
Continuava a toccarmi era arrivato al solco delle mie natiche , roteava il
polpstrello attorno al mio ano, mi stavo eccitando e anche lui mostrava un
inizio di erezione .
Riguardavo il film e trovavo Miriam veramente bella eccitante , ho detto
questo a Giorgio e anche lui ha ammesso che aveva cambiato opinione e che la
trovava estremamente erotica e che si muoveva senza forzature , non recitava
era naturale e la trovava molto vera , pulita , pura, nonostante quello che
stava facendo , infatti il video mostrava una bocca che conteneva fino in
fondo il cazzo di mio marito , il naso di Miriam era contro il suo pube e
da sotto si intravedeva la sua lingua che leccava le palle gonfie di
Giorgio.
Ero eccitata Giorgio mi fece inginocchiare sul letto , in direzione della
Televisione e si mise dietro di me si insalivo' il membro e lo appoggio al
mio buchino.
Non spingeva, guardavamo il film , lui non si muoveva, ero io che cominciavo
a muovermi e a cercarlo, spingevo, davo dei colpetti indietro volevo essere
penetrata.
Lui restava immobile non arretrava ma neanche spingeva io lo volevo lo
desideravo, e piano ha cominciato ad entrare, la sua mano e' passata davanti
mi accarezzava il clitoride, era duro .
Ecco entrava ho sentito la cappella dentro con il mio ano che si richiudeva
attorno, mi faceva un po male ma mi piaceva, spingevo ancora di piu' , e lui
entrava mi muovevo e lui con lo stesso ritmo mi accarezzava , mi graffiava
il clitoride.
Stavo godendo era tutto dentro , ero contro di lui , eravamo uniti , lui non
si muoveva , io impazzivo ho cominciato a dirglielo, dai su muoviti aiutami
a godere.
E lui mi diceva cosa devo fare non ho capito, chiedi bene cosa vuoi.
Ti prego muoviti.
Cosa devo fare?
Giorgio scopami, dai, ero partita .
Cosa devo scoparti?
Ti prego Scopami nel culo, dai inculami, rompimi.
Brava cominci a capire.
Comincio' a muoversi lentamente , tutto fuori e di nuovo tutto dentro, di
nuovo tutto fuori tutto dentro.
Impazzivo, godevo, lui non si distraeva dal film, Miriam si era rialzata con
la bocca chiusa e mi aveva preso per mano portandomi in salone Giorgio
accelerava il ritmo dell'inculata e io godevo, gocciolavo, le riempivo la
mano e le dita di umori.


Giorgio si e' fermato completamente dentro di me , la scena faceva vedere
che Miriam mi prendeva la telecamera dalle mani mi spingeva sul divano e mi
riversava in bocca lo sperma succhiato precedentemente a Giorgio.
Ho sentito il suo cazzo dentro di me ingrossarsi , pulsare e riversare il
suo caldo osgarsmo dentro di me , ho goduto anchio , ho urlato, lui mi
diceva che mi amava , che ero la sua troia, che non aveva mai goduto cosi'
forte.
Io mi stavo rilassando e sentivo che anche lui faceva lo stesso era ancora
dentro di me , mi ha sussurrato in un orecchio che voleva godere ancora,
sentivo che stava cercando di fare qualcosa , quando ho sentito del liquido
riempirmi, prima poco , piano, poi sempre di piu'.
Amore ti sto pisciando dendro , hoo godo , ti amo, ..
Anchio sono venuta di nuovo con tre dita della sua mano infilate dentro

martedì 14 settembre 2010

Incesto tra fratello e sorella

Un bel racconto di incesto, sesso estremo tra fratello e sorella scritto da una nostra lettrice, Sorellina92

sorella puttana
Chi non ha mai sognato di vedere la propria sorella impegnata in un film porno?

"Ti ho visto, sai! Ti ho visto l'altra sera mentre ti sditalinavi, sdraiata
sul letto. Non immaginavo che avessi certi bollori. Ti passavi e ripassavi
la mano sotto, in un modo tale che sembravi scatenata e quanto hai goduto,
ho visto sul tuo volto tutta l'intensità dell'orgasmo che hai provato. Sei
cresciuta ormai e non sei più la bambina che pensavo che tu fossi".


Era la prima volta che Luigi parlava in questo modo alla sorella. Fino ad
allora, pur essendoci un grande e tenerissimo affetto, fra di loro non c'era
mai stato questo tipo d'intimità, non si era mai parlato di sesso. Anche se
Claudia aveva ormai compiuto 14 anni, Luigi aveva continuato a pensare a lei
come alla bambina vivace, che aveva tante volte coccolato e fatto divertire,
prendendola sulle spalle. Del resto la casa, in cui abitavano sin dall'
infanzia, non faceva altro che ricordargli la sorella bambina. Ogni volta
che gli capitava di entrare nella camera da letto dei suoi e vedeva
l'armadio, non poteva fare a meno di ricordare quella volta che Claudia si
era nascosta nell'armadio sotto al piumone e aveva fatto disperare i
genitori, che non sapevano più dove si fosse andata a cacciare. Dopo aver
cercato anche per le scali del palazzo, stavano per chiamare la polizia,
fortunatamente a Luigi venne in mente dove si sarebbe potuta cacciare quel
demonietto.
Ma adesso tutto era cambiato. L'immagine della sorella, abbandonata sul
letto, completamente presa dalla voglia di godere e alla furiosa ricerca del
piacere, aveva rivelato a Luigi qualcosa di cui prima solo molto vagamente
aveva avuto la coscienza.


"E tu non ti tocchi mai? Non ti prendi mai in mano il cazzo? Anche io ti
ho visto, ti ho guardato di nascosto mentre ti toccavi e guardavi delle
riviste. Lo so che sei pieno di voglia di scopare e che non sempre trovi una
schifosissima troia che te la dà!!"
Era vero, Luigi ricorreva spesso alla masturbazione, ma non era vero che ciò
fosse dovuto al fatto che non trovasse sempre una con cui scopare. In lui c'
era sempre stata una certa insoddisfazione, che non era mai riuscito a
spiegarsi. Troppo grassa, troppo magra, troppo sfacciata, troppo ritrosa,
nessuna delle ragazza che aveva conosciuto gli era piaciuta completamente.
Per quanto si fosse sforzato, le poche relazione che era riuscito ad avere
non erano durate più di un paio di mesi. Inesorabilmente la ragazza con cui
stava, dopo un po', ai suoi occhi perdeva ogni minima attrattiva.


Luigi era entrato in camera della sorella, sospinto da quel nuovo
sentimento, che sentiva affiorare in lui, senza bene sapere come
comportarsi. Subito lo colse il pentimento, per averla provocata così
stupidamente. Si avvicinò alla sorella, fissò i suoi occhi e, rimanendo a un
centimetro dalle sue labbra, dichiarò il suo amore.
" Ho voglia di te, sei bellissima, ti desidero come non ho mai desiderato
nessun'altra. Tu sei il mio ideale di donna e sei quella che amo di più,
finalmente l'ho capito."
Stretta tra le braccia del fratello, Claudia aveva il cuore in tumulto, era
da tanto che sognava un simile momento.
"Anche tu mi piaci tantissimo e non sai quanto ci stavo male quando uscivi
con quelle schifose. Ma adesso sei tutto per me, le tue labbra sottili, la
tua pelle così bella da accarezzare, i tuoi capelli lisci, è tutto mio. Ora
mi apparterrai per sempre e nessuna ti porterà via da me!"


Le bocche dei due giovani si unirono a suggellare il loro amore impuro.
Dapprima, teneramente e con dolcezza, i due amanti godettero di quei baci.
Tanto era il desiderio e il sentimento represso, che solo il contatto delle
labbra sembrava sufficiente ai giovani innamorati per raggiungere l'estasi.
Ma assaggiato il frutto proibito, ben presto la passione cominciò a scaldare
le loro viscere e l'ingordigia dei sensi prevalse. Le labbra si schiusero e
le lingue si cercarono per assaporare l'uno il gusto dell'altra. Dopo il
primo contatto delle lingue, solo dalla loro giovane passione
furono schiavi.


Luigi succhiò avidamente la lingua della sorella e contemporaneamente la
vellicava con la propria. Quando fu il turno di lei, si fece travolgere
dalla bramosie per le belli e sottili labbra del fratello. Quante volte,
vedendolo, aveva voluto baciarlo e impossessarsi di quelle labbra, ora
poteva farlo. Con delizia, passò la lingua sulle desiderate labbra e poi
finalmente cominciò a mordicchiarle. Dove i suoi denti avevano lasciato il
segno, poi interveniva la lingua a curare le dolci ferite.


Con la bocca e la lingua infiniti tormenti e delizie si diedero, più di
quanto ne sentissero il bisogno. La illecita passione di cui erano succubi
per un attimo l'impaurì e nel vano tentativo di resisterle, prolungarono i
loro baci, per evitare di spingersi oltre.
Ma incapaci di staccarsi l'uno dall'altra, non fecero altro che acuire il
fuoco dei loro corpi.
Come è noto, cercare di resistere alla tentazione è pericoloso, perché non
si fa altro che aumentare il desiderio.
Finalmente Luigi spogliò la sorella, ma con lentezza, perché il cuore gli
batteva all'impazzata.


Mai aveva visto delle forme così belle e perfette. Tutto il suo corpo aveva
il colore dorato e l'incarnato delicato del suo viso. Come un frutto non
ancora maturo ma neppure acerbo, conservava in sé il candore della
ragazzina, che lei aveva appena smesso di essere, e al contempo faceva
intravedere la sensualità della donna, che stava per diventare.


Prima di appagare gli altri sensi, Luigi dovette lasciare che i suoi occhi
avessero tutto il tempo di saziarsi di quella stupenda visione.
Terminata la contemplazione delle bellezze della sorella, passò le mani tra
i lunghi capelli castano chiari e, avvicinando il volto, annusò il buon
profumo, che emanavano. Accarezzò dolcemente il perfetto ovale del viso.
Arrivò al lungo collo e rimase incantato dalla fossetta del giugulo , vi
pose la bocca e con la lingua vi si insinuò. Ciò provocò un brivido di
piacere nella ragazza, che emise un debole sospiro e, sentendosi umida tra
le gambe, cercò la mano del fratello, per porla sulla fica.


Ma Luigi, non aveva alcuna fretta, sotto i suoi occhi c'erano infiniti
tesori di cui godere e impossessarsi. Così la ragazza dovette aspettare e
per calmare il suo montante desiderio, si stingeva forte le cosce e, quando
più forte si faceva il bisogno della sua fica, arcuava il bacino e cercava
il contatto con quello del fratello, per tentarlo.


Le spalle rotonde, piene e morbide, ricevettero la meritata attenzione, da
appassionati e adoranti baci furono ricoperte.
Delicatamente le dita fecero il periplo delle belle tette. Né piccole, né
grandi, sode, invitanti, sussultavano sotto il suo tocco.
Sulla loro sommità i piccoli e rossi capezzoli erano già turgidi e
promettevano nuove gioie.
Si inumidì con la saliva i polpastrelli e cominciò a stuzzicarli prima
teneramente e poi con maggior forza. Ma anche la lingua prestò volle la sua
parte e cominciò a descrivere sfrenati vortici, intorno a quei golosi dolci
rossi.
Infine toccò alla bocca rendere l'ultimo omaggio, Luigi succhiò forte, per
interminabili minuti, riempiendosi le mani di quel giovane seno.


Come un ingordo bambino, a malincuore dovette staccarsi dalle tette della
sorella.
Con la bocca discese lentamente sino all'ombellico, un'altro luogo che la
sua lingua non mancò di esplorare.


Si fermò per alcuni istanti sul monte di venere, il suo respiro era forte e
lei poteva sentire il calore del suo fiato sul centro delle sue sensazioni.
Allora la ragazza impose le mani sulla testa del fratello e la premette
contro il suo sesso, per rivendicare la soddisfazione del desiderio acceso.
Con la punta della lingua passò leggermente sulle grandi labbra.
Il fremito di piacere, che partì dalla fica, le fece allentare la presa,
vigliaccamente lui si liberò e scivolò oltre.


L'attenzione si rivolse alle lunghe cosce della giovane donna, quante volte
le aveva ammirate di sfuggita. Rammentò in particolare un giorno d'estate,
sull'autobus non c'era posto, lei si era seduta su di lui che, con gesto
automatico, le aveva posato una mano sulla coscia. Avvertì subito la
sconvenienza del gesto, la sorella non era più una bambina, tuttavia la mano
indugiò, lei gli sorrise, lui non capì e, sentendosi ancora più colpevole,
ritrasse la mano.
Ora, senza alcuna vergogna, teneva il volto stretto nell'incantevole morsa
di quelle gambe snelle e premeva le labbra contro la loro carne tenera. Si
lasciò tentare, aprì la bocca e assaggiò quelle teneri carni, morse con
tenero amore e poi succhiò con sfrenata lussuria.


Ma in quella posizione, era invitabile che presto l'avrebbe attratto
un'altra seducente insenatura. L'incavo del poplite e la sua pelle
sensibile furono così alla mercé delle vellutate carezze della lingua del
giovane.
La stimolazione di quel punto sensibile, tornarono a far gemere la ragazza e
a farle sperare ardentemente che lui, mosso a compassione per il sublime
patimento, che le infliggeva, si decidesse a prenderla.


In realtà si sentiva colpevole a godere così tanto, ora avrebbe voluto quasi
che finisse presto. Sentendo il suo essere così concentrato sul piacere,
temeva nel profondo che la loro unione potesse essere riconducibile
unicamente all'influenza dei loro ormoni, non dell'amore.
La malizia e la curiosità l'avevano precocemente resa edotta nei riguardi
del sesso, ma l'apprendimento degli affari d'amore è molto più lento e
richiede il suo giusto tempo.


Ma di tale turbamento il corpo della ragazza non dava segno, piuttosto era
ben altro che traspariva, almeno dal punto di vista del fratello, che
compiaciuto dal gradimento delle sue capacità amatorie ora aveva deciso di
dedicarsi ai sublimi piedini dell'amata.
Li teneva stretti tra le mani e da essi si faceva accarezzare il viso.
Neanche ad essi lesinò dolci baci e tra le dita la lingua si fece spazio.
Come fosse un fallo, l'alluce accolse nella sua bocca. E mentre ai piedi
dell'adorata sorella, continuava il suo gioco del sapiente amante, il
giovane si rese conto che ora non poteva più rimandare l'atto che, a torto o
ragione, consideriamo il culmine dell'amplesso tra uno e una donna.


Accadde allora che nel giro di pochi secondi fu colto da scrupoli e remore.
Si domandò se non stesse abusando dell'affetto della sorella, forse non era
veramente consapevole ed egli la stava violentando in qualche modo, inoltre
come potava sapere quali conseguenze avrebbe avuto tutto ciò su di lei.
Capita ad alcuni uomini innamorati di proiettare sull'amata la parte di sé
più sensibile e credere perciò che sia la donna quella che potrà soffrire
di più in rapporto d'amore. Scoprono poi a loro spese che è il contrario.


Lo smarrimento del fratello fu presto intuito da Claudia, che provò tanta
tenerezza per lui. Era bello vedere come l'amore lo rendeva timoroso e non
ebbe più dubbi anche lei lo amava veramente.
Ora toccava a lei contribuire, in modo deciso, affinché la loro passione
amorosa arrivasse a compimento. Scese giù, vicino al ventre, eccitando ogni
parte del corpo dell'amato, che toccava nella sua discesa. Poi la mano si
fermò sui peli pubici, giocherellò, si mosse intorno al pene, senza
toccarlo, ma facendolo drizzare nuovamente. Vedendola così risoluta, le
ansie del giovane svanirono e poté concentrarsi sul piacere.


La mano della sorella continuò a muoversi lentamente, intorno al pelo
pubico. Egli pensò che se gli avesse toccato il cazzo sarebbe morto di
piacere. La sua bocca si aprì per l'emozione. Un dito cercò il solco sottile
tra i peli e il sesso, dove la pelle era liscia, frugò ogni sua parte
sensibile, scivolò sotto il pene, toccò le palle.


Infine la mano si chiuse intorno al pene fremente e poi cominciò a muoversi
con sapienza. Fu un piacere così intenso che il ragazzo iniziò ad ansimare.
Chiuse gli occhi e si abbandonò a quell'incanto.
Ebbe, però, un sussulto quando percepì una meravigliosa e calda sensazione
umida appena sotto il glande e sul frenulo. Ma tenne gli occhi chiusi, non
osava guardare, sarebbe stato troppo.


Donato il prezioso aiuto, Claudia si riconsegnò nelle mani del fratello, gli
prese la testa tra le mani e l'appoggiò al pube, perché potessi toccarlo con
la bocca.
I riccioli del pelo pubico sfioravano le sue labbra, facendolo impazzire.
Ora non aveva più alcuna remora. Non poteva esserci nulla di male, si
convinse definitivamente.
Le carezzò i peli pubici e il solco tra le gambe e il monte di Venere, sentì
la carne tenera, la sentii umida e vi immerse il dito. Moveva l'indice
lentamente, premendo contro la parete anteriore della vagina.
Poi pose il pollice sopra il cappuccio della clitoride e delicatamente
descrisse dei cerchi su di esso. Vedendola ansimare sempre più forte, inserì
dentro anche il dito medio e con maggiore vigore premeva contro la parete
vaginale.


La ragazza si contorceva e agitava il bacino, cercando di assecondare i
movimenti della mano di Luigi.
Mai gli era apparsa più splendida, cercò con la mente qualche ricordo che
potesse reggere con l'immagine presente. La ricordò bambina mentre con
entusiasmo scartava i regali di natale. Valeva la pena spendere tutti i
propri risparmi, per farle il regalo che la facesse gioire di più e le
donasse un innocente piccolo orgasmo dell'animo.


Al momento giusto, le scoprì la clitoride e cominciò a succhiarla. Il
piacere che possedeva la ragazza era così intenso che lei sentiva di essere
sul punto di venire, ma non voleva che avvenisse così. Bramava, con tutta la
forza del proprio essere, sentirlo dentro di sé.
Cessò di ansimare, trattenne il respiro e dolcemente pose le mani sulle
spalle dell'amato. Istintivamente Luigi capì e si sollevò per stringerla tra
le braccia.


Nuovamente si scambiarono baci, ma diversi da quelli con i quali avevano
iniziato. Ora il cazzo duro del ragazzo premeva contro la fica eccitata di
lei, il loro baci erano uno sfogo del piacere che partiva diretto dai loro
genitali. Come mordendo un freno, si straziavano le labbra per colmare quel
breve attimo struggente, che precede la penetrazione.


Entrò con tutta la lentezza possibile, come per imprimersi nella memoria
ogni sensazione di un momento tanto atteso e al contempo temuto.
Entrambi immobili, per qualche attimo, si concertarono nel percepire ogni
emozione che quel contatto intimo procurava.
Poi quasi involontariamente i muscoli pelvici dei giovani reagirono, come
avessero una propria volontà e dei propri desideri. Lei sentì la vagina
contrarsi. Lui sentì delle scosse che percorrevano il cazzo.
Lei assecondando lo spasmo strinse le gambe intorno alla vita dell'amato,
avvinghiandosi ad esso, come l'edera che cresce sempre più forte intorno
all'albero .
Lui ubbidendolo all'impulso di quelle scariche cominciò a penetrarla,
muovendosi con ritmo tanto più vigoroso quanto più aumentava il piacere,
come l'onda che diviene più violenta all'aumentare del vento.


Ogni spinta dell'amato le donava nuove e intense sensazioni, che
l'avvicinavano sempre più al culmine del piacere, impaziente, allora,
di raggiungerlo prese ad imporgli il ritmo, premendo le mani contro
i suoi glutei.
Lui assecondò per un po' quei teneri comandi, ma solo per darle l'illusione
del controllo della situazione. Sicché quando lei pensò ormai di aver una
amante docile, che l'avrebbe presto soddisfatta senza alcuna pena, lui si
ribellò.
D'altronde si era sempre divertito a torturarla prima di accontentarla,
perciò anche questa volta le inflisse il perfido supplizio. Ogni volta che
la vedeva vicino a godere, si fermava bruscamente e cominciava a penetrarla
con lenti e brevi affondi, capaci solo di mantenere la sua erezione.
Appena poi la vedeva raffreddarsi quasi del tutto, riprendeva a infliggere
alla sua fica quei colpi di cazzo, che le piacevano molto e la mandavano
letteralmente in estasi.
Gli insulti che, in balia di quel crudele gioco, lei gli rivolgeva erano
musica per le sue orecchie:"Stronzo, bastardo!"
Ma ogni gioco deva avere la sua fine, per cui dopo l'ennesima battuta di
arresto, il giovane cominciò a stimolarle la clitoride con le dita e
contemporaneamente a penetrarla con incredibile energia.
Una meravigliosa sensazione di calore proveniente dalla fica l'avvolse
immediatamente, quindi il piacere si intensificò finché non esplose in un
grido appena strozzato.


Riconoscendo prossimo l'orgasmo, Luigi provò a uscire per eiaculare fuori,
ma lei lo trattenne:"Domani, domani ci preoccuperemo di tutto, ma oggi no" .
Il giovane le venne dentro e lei sentì che ora la loro unione era veramente
completa.
Rimasero a lungo distesi e abbracciati in quella stanza, che ancora per
qualche ora avrebbe salvaguardato il loro amore segreto, tenendo all'esterno
il mondo. Dopo l'amplesso, gli amanti impauriti indugiano sempre, almeno
un poco, a letto, per assaporare il senso di protezione che offre loro
l'alcova.
"Domani, domani ci preoccuperemo di tutto", continuava a ripetersi Claudia
mentre accarezzava l'amato fratello. Quella notte sognò di cadere piano
lungo un precipizio, affondare in un mare di coralli e alla fine di salire
delle scali che portavano alle stelle.